Leonardo Del Vecchio
Leonardo Del Vecchio (Milano, 22 maggio 1935) è un imprenditore italiano, fondatore e presidente di Luxottica. È un importante azionista di Unicredit e di Assicurazioni Generali. Secondo la rivista Forbes è il 2° uomo più ricco d'Italia e 37° del mondo, con un patrimonio netto di 18,7 miliardi di dollari[1].
Biografia
Nato a Milano, ultimo di quattro fratelli. Il padre, commerciante di frutta proveniente da Barletta,muore prima della nascita di Leonardo. I fratelli vivono con la madre Rocco Grazia, Leonardo Del Vecchio viene affidato dalla madre al collegio dei Martinitt, vi rimane fino al diploma di scuola media.[2]. All'età di 15 anni va a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica dove si incidevano coppe e medaglie. I proprietari del negozio lo spingono a iscriversi ai corsi serali all'Accademia di Brera per studiare design e soprattutto incisione.
Da Agordo al New York Stock Exchange
A ventidue anni si trasferisce in Trentino dove trova lavoro come operaio in una fabbrica di incisioni metalliche. Nel 1958 si trasferisce quindi ad Agordo, in provincia di Belluno, per aprire una bottega di montature per occhiali. Dopo tre anni, nel 1961, la bottega si trasforma in Luxottica s.a.s, quattordici dipendenti, specializzata nella produzione di minuteria metallica per le occhialerie. Riesce a ottenere un enorme garage e capannone ad Agordo perché il comune regalava il terreno per iniziative industriali. Rimasto unico proprietario, nel 1967 pur continuando la produzione di semilavorati per conto terzi, l'azienda compie la prima grande svolta strategica: inizia, assemblandone le singole parti, a produrre l'occhiale completo e a commercializzarlo con il marchio Luxottica. Dopo soli quattro anni, nel 1971, Luxottica abbandona il business della produzione per conto terzi per dedicarsi unicamente alla realizzazione e commercializzazione dell'occhiale finito. Nel 1981 l'azienda era diventata forte e solida e va all'attacco del mercato americano. Si rivolse al Credito Italiano diretto da Lucio Rondelli per ottenere un prestito col quale acquistare Avantgarde, un marchio americano di occhiali che gli consente di entrare nel mercato statunitense. Un anno dopo restituisce alla banca tutto il capitale con gli interessi composti, aveva aperto quattro nuovi stabilimenti e assunto 4.500 persone. Del Vecchio è stato nominato nel 1986 cavaliere del lavoro. La Luxottica dal 1990 è quotata nella borsa di New York. Dal 1995 Luxottica è il maggior produttore e distributore sul mercato ottico mondiale. Con i Benetton acquistò nel 1995 la Sme (Società meridionale elettrica, ex gruppo Iri), che nel 1993 aveva avviato il franchising Supermercati GS e Autogrill : «Fu un affare finanziario, concluso cinque anni dopo con la cessione ai francesi della Carrefour». Sempre nel 1995 riceve la laurea honoris causa in economia aziendale dall'Università Ca' Foscari di Venezia. Nel 1999 gli viene conferito un MBA ad Honorem in International Business dalla MIB School of Management di Trieste.
Anni duemila
Dal 2000 Luxottica è quotata nella borsa di Milano. Il nuovo millennio coincide con una serie di acquisizioni internazionali nei settori della produzione e della distribuzione di occhiali da sole e da vista.
Dal 27 luglio 2004 lascia ad Andrea Guerra il ruolo di amministratore delegato di Luxottica oltre che quello di consigliere di amministrazione nelle sue principali società controllate.
Nel 2006 gli viene conferita la Laurea honoris causa in Ingegneria dei materiali dal Politecnico di Milano.
Conferendo la quota di maggioranza relativa dell'immobiliare Beni Stabili, a febbraio 2007 ha stretto un'alleanza col colosso francese Foncière des Régions per dar vita al maggior gruppo europeo dell'immobiliare. A fine 2007 portò al 2% la partecipazione in Generali. Sempre nel 2007 Luxottica ha acquistato per 2,1 miliardi di dollari la californiana Oakley, il più importante marchio al mondo di occhiali da sport. Nel 2007 riceve la cittadinanza onoraria di Agordo.
Imputato d'«elusione della normativa fiscale italiana» (fatti risalenti al 1997-1998), nel 2008 la commissione tributaria di Belluno lo condannò a risarcire allo stato 20,4 milioni.[3]
Il 7 dicembre 2013 gli viene assegnata dalla Commissione delle Civiche Benemerenze del Comune di Milano, la medaglia dell'Ambrogino d'Oro.
Vita privata
Sposato tre volte, ha sei figli: Claudio, Marisa, Paola (dal primo matrimonio con Luciana Nervo), Leonardo Maria (dalla attuale moglie Nicoletta Zampillo che ha sposato e dopo il divorzio ha risposato), Luca e Clemente (ancora minorenni, avuti dalla ex-compagna Sabina Grossi).
La società che detiene tutte le partecipazioni azionarie e la liquidità di Leonardo Del Vecchio è la Delfin s.à.r.l, con sede a Lussemburgo, amministrata da Romolo Bardin. Leonardo Del Vecchio possiede a suo nome il 25% della Delfin, e alla sua morte passerà alla moglie Nicoletta Zampillo; il restante 75% è diviso equamente tra i sei figli (12,5% a testa), attualmente anche queste partecipazioni sono sotto il diretto controllo di Leonardo Del Vecchio (detiene l'usofrutto fino alla morte).
Partecipazioni
Con la sua società a responsabilità limitata di diritto lussemburghese, Delfin S.à.r.l., Del Vecchio controlla il:
- 61,38%[4] di Luxottica Group Spa, multinazionale italiana attiva nella produzione di occhiali e quotata sulla Borsa di Milano
- 27,6%[5] di Foncière des Régions, immobiliare francese quotata a Parigi che controlla Beni Stabili, quotata sulla Borsa di Milano.
- 3,01%[6] di Assicurazioni Generali, principale società di assicurazioni italiana di cui ha accresciuto la sua quota di partecipazioni nel 2013.
- 2,996%[7] di Unicredit, banca italiana di cui ha acquistato nel 2013 un altro 1% (prima ne possedeva meno del 2%).
Onorificenze
— Roma 1986[8]
Note
- ^ The World's Billionaires - Italia, su forbes.com, Forbes. URL consultato il 2 marzo 2016.
- ^ Ex Martinitt: poveri orfani diventati celebri imprenditori, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE.it, 13 dicembre 2010. URL consultato il 6 gennaio 2012.
- ^ Sara Bennewitz, giornalista, ha riassunto così la vicenda: «La fattispecie contestata a Del Vecchio, in termini tecnici, si chiama “esterovestizione” e riguarda una finanziaria, la Leofin, a cui facevano capo alcune delle partecipazioni dell'imprenditore tra cui i Gelati Sanson e appunto quella in Luxottica. Ma in Germania, secondo il fisco, la Leofin non svolgeva nessuna attività che giustificasse il fatto di avere un passaporto tedesco e quindi di essere tenuta a sottostare a un regime fiscale più favorevole di quello italiano. Dalle indagini è infatti emerso che la Leofin non aveva dipendenti, non aveva amministratori e non pagava nessun affitto, ma era controllata e gestita dalla Leonardo Finanziaria, un'altra scatola societaria costituita dai vari membri della famiglia Del Vecchio. Una prova schiacciante nell'indagine è stata poi la lettera della società di consulenza Artur Andersen che aveva suggerito ai Del Vecchio di tenere le assemblee degli azionisti della Leofin in Germania “al fine di ridurre il rischio che l'autorità fiscale tedesca possa considerare la società Leofin soggetto residente in Italia ai fini fiscali”. Di qui la condanna a pagare 7,4 milioni ai fini Irpeg, 2 milioni di Ilor, 11 milioni di sanzioni e altre spese per un totale di 20,4 milioni»
- ^ Azionisti Luxottica, su luxottica.com.
- ^ Azionisti Foncière des Régions, su foncieredesregions.fr.
- ^ Partecipazioni Generali=10 agosto 2014, su generali.com.
- ^ Partecipazioni Unicredit=10 agosto 2014, su unicreditgroup.eu.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 1º gennaio 2011.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Leonardo Del Vecchio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Leonardo Del Vecchio
Collegamenti esterni
- Foto di Leonardo Del Vecchio, su luxottica.com.
- Moneikos Foto del nuovo yacht di Leonardo del Vecchio
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