Marco Foschi

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Marco Foschi in Pandemia (2012)

Marco Foschi (Roma, 1º aprile 1977) è un attore e doppiatore italiano.

Diplomatosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica, è figlio dell'attore e doppiatore Massimo Foschi. Ha esordito nel cinema con il film Tartarughe dal becco d'ascia (1999); dopo alcuni anni passati a lavorare in teatro, torna al cinema nel 2003 con Fame chimica e Le intermittenze del cuore.

Nel 2003 ha vinto il premio Ubu come nuovo attore per la sua interpretazione di Pilade nell'omonima opera teatrale di Pasolini. Nel 2004 ha vinto il premio come miglior attore al festival Annecy cinéma italien per l'interpretazione in Fame chimica.[1] Sempre nello stesso anno ha recitato, al fianco di Giovanna Mezzogiorno, nella miniserie TV Virginia, la monaca di Monza.

Nel 2007 ha preso parte alla commedia Come tu mi vuoi ed è stato protagonista, al fianco di Kasia Smutniak, nel film di Peter Del Monte Nelle tue mani.

Dopo la lavorazione del film Riprendimi (2008), ha lavorato al fianco di Giorgio Albertazzi e Annibale Pavone in una trasposizione teatrale di Moby Dick, portata in scena anche al Teatro Argentina di Roma e al Teatro dell'Odeon di Parigi. La regia era di Antonio Latella, con il quale Foschi da molti anni è legato in un sodalizio artistico.

Ha lavorato anche nel campo del doppiaggio, prestando la voce a 50 Cent nel film Get Rich or Die Tryin', a Heath Ledger nel film Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo, nel film di fantascienza Kyashan - La rinascita e negli ultimi due film della trilogia de Lo Hobbit, prestando la voce a Lee Pace, nel ruolo di Thranduil. Nel 2012 è coprotagonista della serie TV L'isola, regia di Alberto Negrin. Nel 2015 ha doppiato Tom Hardy in Mad Max - Fury Road.

Dopo aver partecipato a film, in particolare a produzioni indipendenti e ad alcune serie televisive, la sua attività si è prevalentemente concentrata in ambito teatrale, prendendo parte a numerosi progetti teatrali al Piccolo Teatro di Milano e nel doppiaggio di film e serie TV, tra cui Domina.

  • Il leone d'inverno, regia di Mauro Avogadro (1999)
  • Il Pilade, regia di Domenico Polidoro (1999)
  • Romeo e Giulietta, regia di Antonio Latella (1999)
  • Trilogia Genet - Stretta sorveglianza, regia di Antonio Latella (2001)
  • Trilogia Genet - Querelle, regia di Antonio Latella (2002)
  • Trilogia Genet - I negri, regia di Antonio Latella (2002)
  • Trilogia Pasolini - Pilade, regia di Antonio Latella (2002)
  • Gagarin Way, regia di Antonio Latella (2002)
  • Querelle de Brest di Jean Jenet, regia di Antonio Latella (2002)
  • Porcile, regia di Antonio Latella (2003)
  • Edoardo II, regia di Antonio Latella (2004)
  • Verbo, regia di G. Testori (2004)
  • Trilogia Pasolini - Bestia da stile, regia di Antonio Latella (2005)
  • Moby Dick, regia di Antonio Latella (2007)
  • La cena delle ceneri di Giordano Bruno, regia di Antonio Latella (2007)
  • Non essere - Testamento - Amleto, regia di Antonio Latella (2008)
  • Il vicario, regia di Rosario Tedesco (2009)
  • La compagnia degli uomini, regia di Luca Ronconi (2011)
  • Giulio Cesare, regia di Carmelo Rifici (2012)
  • Il corsaro nero, regia di Pierpaolo Sepe (2012)
  • Visita al padre, regia di Carmelo Rifici (2014)
  • Divine parole, regia di Damiano Michieletto (2015)
  • L'opera da tre soldi, regia di Damiano Michieletto (2016)
  • Sette contro Tebe, regia di Marco Baliani (2017)
  • Strategie fatali, regia di Paolo Mazzarelli (2018)
  • Freud o l'interpretazione dei sogni, regia di Federico Tiezzi (2018)
  • Scene da Faust, regia di Federico Tiezzi (2019)
  • I due gemelli veneziani, regia di Valter Malosti (2020)
  • Amen, testo di Massimo Recalcati e regia di Valter Malosti (2021)
  • Prima, testo e regia di Pascal Rambert, Piccolo Teatro di Milano (2023)

Film d'animazione

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Serie televisive

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Cartoni animati

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Riconoscimenti

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  1. ^ Premio del Festival di Annecy 2004 come miglior attore per il film "Fame chimica" [collegamento interrotto], su albolara.it. URL consultato il 14 aprile 2010.
  2. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN207281597 · ISNI (EN0000 0003 5839 6557 · SBN RAVV419145 · LCCN (ENno2013139852 · BNE (ESXX4990350 (data)