Museo delle culture (Milano)
Museo delle culture (Mudec) | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Milano |
Indirizzo | Via Tortona 56 |
Coordinate | 45°27′07.24″N 9°09′40.72″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Etnografia, archeologia |
Istituzione | 2015 |
Apertura | 2015 |
Direttore | Anna Maria Maggiore |
Visitatori | 336 055 (2022) |
Sito web | |
Il Museo delle culture di Milano (Mudec) è un museo e polo espositivo inaugurato nel 2014, dedicato alla valorizzazione e alla ricerca intedisciplinare sulle culture del mondo. Nel Mudec hanno trovato collocazione i reperti e collezioni delle raccolte etnografiche e antropoogiche del Comune di Milano. Gli spazi del museo costituiscono inoltre un polo espositivo per mostre ed eventi temporanei.
Storia e architettura
Il progetto del museo ha origine a partire dai primi anni Novanta, quando il Comune di Milano decide di acquistare e riqualificare gli stabilimenti dell'ex-acciaieria Ansaldo, nel quartire di porta Genova, allo scopo di trasformare l'area industriale ormai dismessa in un centro destinato ad attività culturali. In questo contesto prende corpo l'idea di costituire uno spazio espositivo in cui ricollocare le raccolte extraeuropee dei musei civici di Milano. Le collezioni etnografiche, raccolte a partire dai primi anni del Novecento negli spazi espositivi del Castello Sforzesco, subiscono infatti gravi danni durante un bombardamento avvenuto nel 1943. Dopo la guerra verranno conservate nei depositi del museo e, in mancanza di adeguati spazi espositivi, mostrate al pubblico solo in occasione di mostre temporanee. La costituzione del Mudec si propone in tal modo di ridare visibilità a un patrimonio culturale di particolare valore e significato rimasto sin dal dopoguerra inaccessibile al pubblico inaccessibile per carenza di spazi espositivi.
Il progetto del museo è stato firmato dall'architetto britannico David Chipperfield. L'edificio, che occupa un'area di 17.000mq, si sviluppa su due diversi piani. Il piano terra, destinato all'accoglienza dei visitatori, include gli spazi destinati al Forum delle Culture, una biblioteca specializzata, uno spazio conferenze polifunzionale, un laboratorio di restauro e uno spazio dedicato all'infanzia e ai giovani visitatori (Mudec Junior). Il percorso espositivo vero e proprio è sviluppato all'interno del secondo piano, articolato attorno a una grande piazza centrale coperta, di form quadrilobata, da cui si dipartono le sale dedicate alle mostre temporanee e alle collezioni permanenti. Tratto saliente dell'architettura è la contrapposizione fra le linee curve dello spazio di transito centrale e i volumi geometrici e regolari delle singole sale espositive, contrasto accentuato dalle diverse gradazioni di luce e colore dei diversi ambienti. Il logo del museo è rappresentato da una M antropomorfa le cui variazioni grafiche rimandano alla diversità, grafica e culturale, delle stesse racolte del museo.
Collezioni
L'esposizione permanente del Mudec raccoglie 7.000 fra opere d'arte, oggetti quotidiani, tessuti e strumenti musicali provenienti da tutti i continenti del mondo e intende fornire una rappresentazione della diversità assunta dalle culture dell'uomo nel tempo e nello spazio.
Sono così ospitati reperti provenienti dal nucleo primitivo delle originarie raccolte etnografiche e archeologiche istituita nel 1858 dal Museo Civico di Storia Naturale, con oggetti provenienti da esplorazioni e dalle missioni di alcuni ordini religiosi, sia da viaggi compiuti in epoca coloniale (come la collezione raccolta da Giuseppe Vigoni, senatore del Regno d’Italia e sindaco della città di Milano, nei suoi viaggi), di cui il museo riconosce esplicitamente le opere di spoliazione.
Nucleo fondante del patrimonio del museo sono le collezioni di arte e cultura dell'estremo oriente (provenienti in particolar modo dal Giappone), dall'Africa e dall'America precolombiana. Integrate e allargate nel dopoguerra attraverso una politica di acquisizioni mirate, queste collezioni includono reperti di pregio relativi alla produzione culturale e artistica di popoli e civiltà non-europee in un arco cronologico che va dai primi secoli avanti cristo al Novecento. All'interno della sala dedicata alle culture africane è esposto anche un dipinto, Femme nue (1902), che Pablo Picasso realizzò dopo aver visitato le collezioni etnografiche del Trocadero di Parigi, opera intsa a mostrare le molteplci connessioni tra l'arte europea e le produzioni artistiche di altri continenti.
Gli oggetti del museo includono infine una selezione della collezione di Manfredo Settala (1600-1680) - uno dei primi esempi di collezionismo di manufatti non europei in Italia, proveniente dalla Biblioteca Ambrosiana - che racchiude esempi pregiati relativi sia all'ambito collezionistico dei naturalia (curiosità e reperti provenienti dal mondo animale, vegetale, minerale), degli artificialia (naturalia trasformati dall'uomo in modo mostruoso o artistico) che di mirabilia ed exotica (naturalia e artificialia capaci di suscitare stupore e meraviglia, espressione di culture lontane e sconosciute).
Mostre temporanee
Accanto alle collezioni permanenti, il Mudec ospita esposizoni e mostre temporanee volte ad arricchire l'offerta culturale del polo museale e la sua vocazione a dare visibilità alle varie manifestazioni della diversità culturale. Tra le esposizioni realizzate nei primi due anni di attività si ricordano:
- Mondi a Milano, culture ed esposizioni, 1874-1940 (2015)
- Africa, la terra degli spiriti (2015)
- Barbie - The Icon (2015)
- Gauguin, Racconti dal paradiso (2015)
- Joan Mirò, la forza della materia (2016)
- Italiani sull'Oceano. Storie di artisti nel Brasile moderno e indigeno alla metà del'900 (2016)
- Homo Sapiens. Le nuove storie dell'evoluzione umana (2017)
Voci correlate
- Etnografia
- Musei di Milano
- Musei italiani con collezioni orientali
- Raccolte extraeuropee del Castello Sforzesco