Paternò Calcio

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ASD Paternò Calcio
Calcio
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali rosso-azzurro
SimboliTorre normanna
Dati societari
CittàPaternò
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoEccellenza
Fondazione1957
Scioglimento1990
Rifondazione1991
Scioglimento2004
Rifondazione2004
Scioglimento2011
Rifondazione2012
Scioglimento2015
Rifondazione2017
PresidenteBandiera dell'Italia Ivan Mazzamuto
AllenatoreBandiera dell'Italia Orazio Pidatella
StadioFalcone-Borsellino
(4.000 posti)
Palmarès
Dati aggiornati al 15-03-2018
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L'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò Calcio, più semplicemente Paternò, è una società calcistica italiana con sede nella città di Paternò, in provincia di Catania.

Fondata nel 1957, nel corso della sua storia è stata rifondata più volte. La più longeva delle squadre paternesi è stata la Polisportiva Paternò, attiva fino al 1990; l'Associazione Sportiva Paternò, fondata nel 1991, è stata protagonista tra il 1999 e il 2002 di una cavalcata che l'ha portata dall'Eccellenza alla Serie C1.

Il campo di gioco è lo stadio Falcone-Borsellino, i colori sociali sono il rosso e l'azzurro. Milita nel girone B del campionato di Eccellenza Sicilia, massima divisione regionale.

Storia

Le origini del calcio paternese

La diffusione del gioco del calcio nella città di Paternò risalrebbe al 1908, ma tale data non è mai stata storicamente accertata.[1] In quello stesso anno, però, a Catania veniva fondata l'Associazione Sportiva per l'Educazione Fisica Pro Patria, che rappresentava tutta la provincia etnea, pertanto è probabile quella rappresentativa calcistica paternese denominata Pro Patria indicata da alcune fonti, si trattasse in realtà di quella catanese.[2]

Nel primo dopoguerra, una società di nome Ibla Paternòpol iniziò un'intensa attività di amichevoli con le squadre limitrofe, tra cui la Catanese.[1] C'è qualche documento della stagione 1938-1939, quando con l'Ibla partecipava al campionato di Prima Divisione regionale. La squadra, che ebbe come giocatore simbolo il centravanti Tano Messina, disputava le partite interne in dei terreni improvvisati.[1] É documentata l'esistenza negli anni trenta della Società Sportiva Paternò, affiliata alla FIGC, iscritta al Comitato di Catania, nonché partecipante alla Coppa Arpinati.[3]

Nel secondo dopoguerra, a Paternò sorsero diverse società sportive attive nel calcio, tra cui l'Ibla Paternò[8], la Pro Italia[13] e la Fiamma Paternò[17], che militarono in Prima e Seconda Divisione.

La Polisportiva Paternò (1957-1990)

Nel 1957[18], venne fondata una nuova società, la Polisportiva Paternò, che adottò come colori sociali, il rosso e l'azzurro, ovvero quelli della cittadina etnea. Primo presidente fu il cavalier Gaetano Marino[19], e costituita da 61 soci[19], ebbe tra gli altri il sostegno economico del politico Barbaro Lo Giudice della Democrazia Cristiana, all'epoca sindaco di Paternò.[18]

La formazione di calcio della Polisportiva, guidata da Giovanni Prevosti, che fu allenatore-giocatore, era costituita prevalentemente da atleti provenienti in blocco dalla Fiamma, quali Coco (nonno del calciatore Francesco), Cunsolo, i fratelli Angelotti, Beltrame, Savino, Maugeri, Conti, Orto e Di Grazia.[20] Esordì ufficialmente nel girone B di Prima Divisione, nella gara della prima giornata disputata il 10 novembre 1957 contro il San Gregorio, vinta in casa per 3-0 con tripletta di Cunsolo.[21] I rossazzurri conclusero il campionato al secondo posto con 43 punti, alle spalle della capolista Sortino, vincitrice del torneo, e davanti al Giarre terzo classificato.[22] La stagione successiva, i paternesi si piazzarono in testa al girone assieme ai gialloblù giarresi, contro i quali vinsero lo spareggio-promozione disputatosi sul campo neutro di Acireale, con il risultato di 1-0, la cui rete venne siglata dal centravanti rossazzurro Greco.[23]

Promosso il Paternò in Prima Categoria, nel 1960, presidente della società fu eletto il dott. Giuseppe Gennaro[24]: sotto la presidenza Gennaro, il Paternò ebbe una rapida ascesa, che culminò nella prima promozione in Serie D, avendo vinto il proprio girone di Prima Categoria nella stagione 1961-62[1], e successivamente superando le finali-promozione contro la Folgore Castelvetrano (capolista del girone A), in particolare la terza, vinta per 2-0 sul campo neutro di Licata con le reti di Checchi e Filippi.[25] Il centravanti rossazzurro Giuliano Checchi, fu capocannoniere del torneo con 33 reti realizzate.[20]

I rossazzurri disputarono il torneo di IV Serie per quattordici stagioni consecutive, e per tre volte sfiorarono la vittoria del campionato giungendo secondi in classifica. La società allestì una buona formazione nel campionato 1963-64, ingaggiando tra gli altri il centravanti Gaetano Troja. Nonostante Troja avesse messo a segno 15 reti, non si andò oltre un quarto posto, e al termine della stagione fu acquistato dal Palermo in Serie A, che pagò per il giocatore 28 milioni di lire più il cartellino di Angelo Busetta.[26]

Nella stagione 1964-65 la squadra riprovò la scalata alla Serie C: nelle file rossazzurre militavano giocatori come Mario Corti, ex mezzala del Catania in Serie A, ma nonostante i 7 punti di vantaggio sul Savoia di Torre Annunziata, dopo quattordici giornate, all'interno dello spogliatoio subentrò un dualismo che destinò il Paternò ad un secondo posto.[1] I giocatori, infatti, si schierarono da una parte con l'allenatore Aldo Riva e dall'altra con il giocatore Corti, il quale non fu sostenuto dalla società, venne ceduto ed emigrò in Australia.[1] L'annata successiva, nel 1965-66, il Paternò ebbe una delle più forti formazioni della sua storia[1], che vedeva Trevisan in porta, la difesa con Codraro a destra e Ferrante a sinistra, centrali Palazzo e Ortolani. Il centrocampo vedeva due ali veloci come Schettino a destra e Tedesco a sinistra, con Alberti e Sartori mediani, mentre in avanti De Pierro e Busetta erano gli attaccanti.[1] Il Paternò condusse un campionato di testa a pari merito con la Massiminiana, seconda ad un punto.[1] A due giornate dalla fine, i rossazzurri persero a Scafati, mentre la Massiminiana vinse contro il Marsala: la squadra catanese conseguì così il definitivo sorpasso che si confermò anche nell'ultima giornata.[1]

Nonostante i buoni risultati ottenuti sul campo, nel 1967, la società fu colpita da una crisi dirigenziale che portò alle dimissioni dell'intero consiglio direttivo, presieduto dall'avv. Antonio Torrisi, venendo perciò commissariata.[27] Inizialmente affidata a Mario Gemmellaro, questi si dimise doppo appena 3 giorni[28] e la gestione commissariale venne successivamente affidata, nell'agosto 1968, al dott. Giuseppe Buscemi.[29] Due campionati di transizione e poi nella stagione 1968-69, i rossazzurri disputarono un altro torneo di vertice: rivale principale fu l'Acqua Pozzillo Acireale, contro il quale condusse un'agguerrita lotta per la vittoria finale del campionato. Durante la penultima giornata, il Paternò doveva affrontare fuori casa il Siracusa, che vinse condannando i paternesi alla débacle. Così l'Acireale si portò da solo al comando battendo in casa il Terranova, e successivamente il Mazara nell'ultima gara in trasferta.[1]

Negli anni settanta il Paternò, sempre più carente a livello economico, puntava su formazioni ricche di giovani, arrivando al massimo a piazzamenti di metà classifica.[1] Il miglior piazzamento della squadra rossazzurra fu quello della stagione 1972-73, quando si classificò al terzo posto a pari punti con il Milazzo e la Massiminiana; l'allenatore era Dante Pagni ed il campionato lo vinse il Marsala.[2] Nella stagione 1976-77 arrivò la retrocessione, ma la stagione seguente, i rossazzurri allenati da Adelmo Prenna, conquistarono il primo posto in classifica nel girone B di Promozione e tornarono nuovamente in Serie D. Protagonisti di quella stagione, furono soprattutto il centrocampista Giovanni Cardella, i paternesi fratelli Salvatore e Luigi Fazio ed Orazio Laudani. Vennero poi altri campionati in chiaroscuro, questa volta con atleti locali.[1]

Negli anni ottanta, il Paternò disputò l'Interregionale con alterne fortune: nella stagione 1985-86 arrivò la retrocessione in Promozione. Al termine di detta stagione, nell'estate del 1986, nuovo commissario della società fu eletto l'imprenditore edile Giuseppe Mirenna.[30], poi divenuto presidente. Nella stagione 1987-88, il Paternò allenato da Silvio Iozzia, e poi da Gaetano Improta, rischiò di fallire il ritorno in V serie[31], e grazie al cambio della guida tecnica, riuscì ad ottenere un insperato secondo posto in classifica a soli tre punti dalla capolista Gangi, nel girone A di Promozione. Piazzatosi al settimo posto nella stagione 1988-89 nel girone M dell'Interregionale, parecchio disastrosa fu la stagione successiva: dopo un avvio promettente, gli attriti sorti tra la dirigenza del club ed il Comune di Paternò - che da due anni non aveva erogato i contributi al sodalizio rossazzurro[32] - determinarono la sua crisi societaria e di risultati, con l'abbandono da parte dei giocatori, che non si presentarono nella partita di ritorno a Comiso[33], e con la successiva partita interna contro l'Aci Sant'Antonio, persa per 0-2, fu mandata in campo la formazione juniores.[34] La squadra subì numerose sconfitte rimediate con un pesante passivo di reti, piazzandosi ultima in classifica con soli 11 punti e 105 reti subite. Arrivò la retrocessione in Promozione e nella stagione 1990-91 si verificò il nuovo tracollo della Polisportiva Paternò: nella gara della quarta giornata in casa contro il Riposto, la squadra rossazzurra per la quarta volta consecutiva non si presentò in campo e fu successivamente esclusa dal torneo.[35]

L'Associazione Sportiva Paternò (1991-1998)

Nel girone B del campionato di Prima Categoria 1990-91, vi militava la formazione paternese della Società Sportiva Diana Carni, di proprietà dell'imprenditore Enrico Caponnetto, che disputò una buona stagione. Nell'estate del 1991, Caponnetto assieme al suocero Agostino Garraffo[1], rilanciarono il calcio paternese con la trasformazione della Diana Carni in Associazione Sportiva Paternò - che sostituì la fallita Polisportiva Paternò - la cui guida tecnica venne affidata a Luigi Fazio.[36] La nuova società ottenne il ripescaggio al campionato di Promozione 1991-92.[37]

Dopo appena due stagioni, i rossazzurri approdarono in Eccellenza, dove, nella stagione 1993-94, si ritrovarono nel girone A assieme al Catania, contro i quali i paternesi pareggiarono 0-0 nella partita d'andata al Cibali, e vinsero per 2-1 nella partita di ritorno al Salinelle, con le reti di Distefano e Catania per i padroni di casa, e di Belnome per gli ospiti.[38] Dopo un buon girone d'andata, avvenne l’ennesima spaccatura nello spogliatoio e le ambizioni di vittoria vennero immediatamente frenate[1], il Paternò si piazzò così al quinto posto in classifica con 43 punti.

La società si ritrovò ad affrontare problemi di natura finanziaria, e nel luglio 1995 fu rilevata da una cordata di imprenditori locali formata da Biagio Fusto, Consolato Papino, Salvatore Puglisi, Salvatore Saccone e Rino Travaglienti.[39] Nuovo presidente della società divenne Papino, mentre invece uno dei due precedenti comproprietari, Garraffo, rimase come socio di minoranza. [39] Sotto questa gestione, il Paternò disputò tre discrete stagioni in Eccellenza.

L'era Lo Bue: dall'Eccellenza alla Serie C1 (1998-2004)

Nel 1998, i fratelli Marcello, Franco e Maurizio Lo Bue, imprenditori catanesi nel settore degli autotrasporti rilevarono la società, sull'orlo del fallimento.[1] I Lo Bue, assunsero Sebastiano Anzalone come direttore generale e Francesco Sotera come direttore sportivo, quest'ultimo tra l'altro, attaccante rossazzurro negli anni ottanta[40]; alla guida tecnica venne invece ingaggiato l'allenatore Rosario De Cento.[40]

Nella stagione 1998-99, il Paternò disputò un campionato di vertice che lo portò a piazzarsi secondo in classifica del girone B di Eccellenza con 61 punti; qualificatosi agli spareggi-promozione nazionali, fu eliminato al primo turno dall'Orlandina. Per la stagione successiva, a guidare la squadra fu chiamato Giovanni Campanella, e venne allestito un organico importante che vedeva l'ingaggio di giocatori quali Pagana, Del Vecchio, Viola, Bosco, Scalia, Scuderi e del giovane portiere D'Antone[1]; la formazione rossazzurra dominò incontrastata il girone B del campionato di Eccellenza, si piazzò in testa alla classifica con 74 punti e 76 goal realizzati, e conquistò l'accesso diretto al Campionato Nazionale Dilettanti.

La stagione 2000-2001, vide il ritorno in rossazzurro di Franco Pannitteri, a cui si aggiungono Marchese, Di Dio, Del Giudice, Italiano, Sorce e Fimiani; la squadra veniva allenata da Pasquale Marino.[1] Il Paternò disputò un ottimo campionato anche in Serie D: l'inizio del torneo vide inizialmente un dominio della Vibonese, ma alla fine del girone di andata, il Paternò, secondo a soli 3 punti dalla capolista, centrò 8 vittorie consecutive, e dopo aver vinto per 1-3 in casa dello Sciacca, sorpassò i calabresi, che nello scontro diretto sconfissero per 1-0 con la rete di Rosario Italiano[1], davanti al proprio pubblico nel nuovo stadio "Falcone-Borsellino", inaugurato in quella occasione. I rossazzurri chiusero il campionato in testa alla classifica con 80 punti e 79 reti realizzate (28 delle quali opera del trentacinquenne Pannitteri[1]), e per la prima volta nella loro storia conquistarono la promozione in Serie C2.[41] Il Paternò primo classificato del girone I venne inserito nel terzo triangolare per la poule scudetto, ma viene eliminato insieme al Martina e sconfitto dalla Palmese, che in quella stagione vinse lo scudetto di Serie D.

Con la promozione in Serie C2 nella stagione 2001-2002, il Paternò disputò il primo torneo professionistico della sua storia. Fu cambiata la denominazione sociale che divenne Paternò Calcio srl. Al suo debutto in quarta serie, la formazione normanna si piazzò terza con 63 punti nella classifica del girone C, dietro il Martina capolista e l'Igea Virtus, e si qualificò ai play-off: nel doppio confrontro contro il Giugliano, i rossazzurri persero per 2-0 la partita d'andata sul terreno dei campani, e col medesimo risultato nella gara casalinga di ritorno, li sconfissero (reti di Del Vecchio e Napoli) ed accedettero alle finali, in quanto meglio piazzati nella classifica della stagione regolare.[1] Nella doppia finale-promozione contro il Foggia, i rossazzurri ottennero un pareggio a reti inviolate sia all'andata che al ritorno (dopo i tempi supplementari), e ciò consentì loro lo storico approdo in Serie C1, ovvero la terza promozione consecutiva in tre anni.[42] In quella stessa stagione, il Paternò allenato da Marino risultò essere la prima squadra europea per qualità di gioco secondo un'indagine computerizzata pubblicata dal quotidiano L'Unità.[43]

Nella stagione 2002-2003, Marino venne ingaggiato dal Foggia, e al suo posto sulla panchina rossazzurra venne chiamato Ezio Castellucci. La prima storica partecipazione al torneo di terza serie del Paternò fu parecchio travagliata: la squadra ottenne risultati poco brillanti, e con la sconfitta interna subìta contro la Fermana alla sedicesima giornata, Castellucci venne sollevato dall'incarico, e qualche settimana dopo sostituito da Gian Cesare Discepoli. Classificatasi al quattordicesimo posto al termine della stagione, grazie al ricorso vinto al CAF, presentato dalla società etnea per ottenere la vittoria a tavolino nell'incontro Pescara-Paternò (1-0), per la posizione irregolare del giocatore biancoazzurro Antonaccio (schierato in campo nonostante la squalifica)[44], la squadra rossazzurra aveva ottenuto la permanenza in Serie C1.[44] La decisione presa dal CAF in favore del Paternò, fu annullata dalla FIGC, che accolse il ricorso presentato dalla Vis Pesaro[45], e i rossazzurri furono costretti a disputare i play-out contro L'Aquila. La formazione abruzzese si impose per 1-0 nella gara d'andata al proprio stadio, e la sfida di ritorno al "Falcone-Borsellino finì a reti inviolate. L'esito degli spareggi-salvezza determinò la retrocessione della compagine etnea in Serie C2, e al termine della partita di ritorno, si verificarono incidenti ai danni dei tifosi aquilani.[46]

Il Paternò, seguendo una procedura regolamentare nuova, e grazie a successivi ricorsi vinti - in particolare quello contro la FIGC - ottenne dalla Camera di Conciliazione del CONI ed Arbitrato sportivo la riammissione in Serie C1 per la stagione 2003-2004.[47] La seconda stagione in terza serie si concluse per i rossazzurri allenati da Maurizio Pellegrino, con un sedicesimo posto nella classifica del girone B che li costrinse a disputare i play-out: avversaria di turno la Vis Pesaro, e il doppio confronto con i marchigiani si concluse 0-0 all'andata al "Falcone-Borsellino", mentre il risultato della gara di ritorno allo stadio di Pesaro fu di 2-1 per i padroni di casa, un risultato che condannò nuovamente gli etnei alla retrocessione in Serie C2.[48]

Nell'estate del 2004, il Paternò incappò nell'ennesima crisi finanziaria della sua storia, e pertanto la Covisoc deliberò la sua esclusione dal successivo campionato di Serie C2 2004-2005[49], con conseguente cancellazione della società rossazzurra dai professionisti, che precipitava così in Terza Categoria.[50] Fu l'amara conclusione di un'importante ciclo di successi che caratterizzò il settennato dei Lo Bue nel calcio paternese, coi quali raggiunse il punto più alto di sempre.

Il ritorno del Paternò Calcio nei dilettanti (2004-2015)

Oltre che dalla Serie C2, il Paternò di Lo Bue era stato escluso anche dall'Eccellenza, a cui avrebbe potuto partecipare qualora avesse voluto usufruire del Lodo Petrucci.[51] All'origine di questa rinuncia, le incomprensioni sorte tra la società e l'amministrazione comunale, con la proprietà intenzionata a passare il testimone ad altri.[51]

A seguito della decisione presa dalla Lega Nazionale Dilettanti siciliana, il calcio a Paternò viene rilanciato grazie all'intervento dei tifosi di concerto con l'amministrazione comunale e l'imprenditore Pietro Orlando, il quale rileva la società dell'Unione Sportiva Sporting Tremestieri, militante in Promozione, e con esso il titolo sportivo, trasferito dall'omonimo comune etneo.[52] La squadra, allenata da Angelo Busetta, arriva prima in classifica nel girone B di Promozione nella stagione 2004-2005, conquistando l'accesso diretto in Eccellenza. Dopo la fine del torneo, la FIGC autorizza il cambio di denominazione sociale, che diventava Associazione Calcio Paternò 2004.[53] Nella stagione 2005-2006, i rossazzurri vincono anche il girone A di Eccellenza piazzandosi in testa con 54 punti, conquistando così anche l'approdo in Serie D. La permanenza del Paternò in Serie D dura solo due stagioni, e nell'annata 2007-2008, nonostante gli illustri ritorni di giocatori come Pagana, Sapienza e Tasca, che hanno indossato la casacca rossazzurra ai tempi della Serie C1, essendosi la squadra piazzata al sedicesimo posto in classifica, è costretta a disputare i play-out: vinta la gara casalinga di andata per 1-0 contro il Sant'Antonio Abate, col medesimo risultato i rossazzurri vengono sconfitti dagli avversari nella partita di ritorno e vengono retrocessi in Eccellenza.

Nel 2006, Orlando aveva lasciato la proprietà del club, che da allora passava di mano dapprima ad una cordata di imprenditori locali guidata dall'ingegner Nello Galati, poi successivamente dall'estate 2008 al 2010, la proprietà del club passò poi da Mario Ciaramella, ad Alfredo Titola, a Maurizio Licciardello ed infine ad Alessio Virgillito.[2] La gestione Virgillito (catanese di origine paternese e pronipote del finanziere e filantropo Michelangelo Virgillito[54]), è stata la più breve in assoluto: Virgillito si dimette dopo appena due mesi dall'insediamento alla guida della società rossazzurra, e all'origine di tale decisione, lo stato di decozione della stessa, dovuta alla precedente gestione.[55] La decisione del presidente di abbandonare la società, ha forti ripercussioni sulla squadra, la cui stagione nel girone B del campionato di Eccellenza 2010-2011 si rivela disastrosa, con appena una sola vittoria e 5 pareggi: in occasione della partita interna della 28ª giornata di campionato contro il Palazzolo, la squadra, per la quarta volta consecutiva non si presenta in campo[56], e ciò determina la sua esclusione dal torneo.

Un nuovo tentativo di rinascita della squadra di calcio del Paternò, avviene nell'estate 2011 per opera di Maurizio Spampinato, presidente dell'ACD Sporting Misterbianco, che trasferisce il titolo sportivo del suo club nella città normanna e lo trasforma nell'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 2011.[57] La squadra, allenata da Giuseppe Zingherino[2], riparte dal girone D del campionato di Promozione 2011-2012.[58] Centravanti della squadra è il quarantenne Alfio Scalia, che diventa giocatore-simbolo e mette a segno numerose reti.[2] Tuttavia però, il campionato del Paternò, peraltro disastroso, si conclude alla 17ª giornata nella partita interna contro l'Atletico Gela, poiché per la quarta volta consecutiva i giocatori non si presentano in campo, e di conseguenza viene escluso dal torneo.[2]

Nell'estate 2012, un gruppo di imprenditori locali rileva il titolo dell'Adrano Calcio, che viene trasferito a Paternò[59], e danno vita ad una nuova società denominata Polisportiva Dilettantistica Comprensorio Normanno. Il ruolo di presidente viene assunto dall'avv. Stefania Amato, mentre direttore generale e direttore sportivo sono rispettivamente Achille Crescimanno e Alfredo Finocchiaro.[60] Allenatore della squadra è Giuseppe Strano, e la rosa annovera giocatori come Mastrolilli, Savanarola, Mandarano, Di Mauro e Scalia (nuovo capitano).[61] Il Comprensorio Normanno, inserito nel girone I della Serie D 2012-2013, disputa un torneo al di sopra delle propri obiettivi piazzandosi al sesto posto in classifica, ma per problemi di natura societaria deve rinunciare a partecipare al successivo campionato in IV serie e riparte dalla Promozione.[2]

Nella stagione 2013-2014, la formazione rossazzurra allenata da Franco Pannitteri, si classifica al secondo posto nel girone C di Promozione ed accede agli spareggi-promozione, dove esce vittoriosa sul Mussomeli per 3-1 sul campo neutro di Gela, in cui significativo è stato il contributo del centravanti Antonino Carbonaro, autore di una doppietta.[62] La squadra etnea, approda così in Eccellenza, e nell'estate 2014, viene attuata la fusione con l'AS Athena Club di Paternò che porta alla nascita dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 1908.[63]

Nella stagione 2014-2015, il Paternò disputa un campionato tranquillo - seppur inizialmente caratterizzato da risultati negativi - che lo porta a piazzarsi al decimo posto nella classifica del girone B di Eccellenza. Più che per il fattore agonistico, la stagione del ritorno del Paternò in Eccellenza è ricordata soprattutto per due fatti di cronaca: il primo, riguardava la violenta rissa scoppiata in occasione della partita Vittoria-Paternò, sospesa sullo 0-1 per gli etnei, a seguito della quale il giudice sportivo sanziona i rossazzurri e i padroni di casa con la sconfitta a tavolino, oltre a comminare una lunga serie di squalifiche per 6 giocatori.[64] Il secondo episodio è quello che ha dato alla società esposizione mediatica a livello nazionale, in cui dopo la sconfitta di Scordia contro la formazione locale per 4-0, i tifosi chiesero ai giocatori di togliersi le maglie perché ritenuti indegni, da qui, caso unico in Italia, la decisione della presidente Amato di chiudere la "curva" ai propri tifosi.[65][66]

Nel 2015 il Paternò, per decisione della presidente dimissionaria Amato[67], non si iscrive al successivo campionato di Eccellenza per la stagione 2015-2016, una decisione originata da contrasti tra la società e l'amministrazione comunale relativamente all'affidamento e la gestione dello stadio richiesta dalla prima, ma negata dall'Ente.[68][69]

L'ultima genesi: l'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò Calcio (2017-presente)

Dopo la scomparsa della prima squadra di calcio di Paternò nell'estate 2015, a rappresentare calcisticamente la città normanna vi sono l'Associazione Sportiva Dilettantistica Real Città di Paternò[72], militante in Promozione, e il Football Club Dilettantistico Paternò - meglio noto come "Paternese" - militante in Terza Categoria[75].

I brillanti risultati conseguiti sul campo da entrambe le formazioni paternesi nei rispettivi tornei, nella stagione 2016-2017, spingono i loro dirigenti alla fusione[76], e nell'estate 2017 viene costituita l'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò, che prenderà il posto del Real Paternò in Promozione.[77][78] La nuova società, presieduta da Mazzamuto, che ingaggia Marco Coppa come allenatore (poi sostituito da Orazio Pidatella), chiede ed ottiene dalla LND Sicilia il ripescaggio per l'ammissione al campionato di Eccellenza 2017-2018.[79]

Cronistoria

Cronistoria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò Calcio
  • 1957 - Fondazione della Polisportiva Paternò.
  • 1957-1958 - 2ª nel girone B di Prima Divisione Sicilia.
  • 1958-1959 - 1ª nel girone B di Prima Divisione Sicilia. Promossa in Prima Categoria dopo aver vinto lo spareggio-promozione contro il Giarre.

  • 1959-1960 - 3ª nel girone B di Prima Categoria Sicilia.
  • 1960-1961 - 4ª nel girone B di Prima Categoria Sicilia.
  • 1961-1962 - 1ª nel girone B di Prima Categoria Sicilia. Promossa in Serie D.


  • 1977-1978 - 1ª nel girone B di Promozione Sicilia. Promossa in Serie D.


  • 1981-1982 - 13ª nel girone M del Campionato Interregionale.
  • 1982-1983 - 7ª nel girone M del Campionato Interregionale.
  • 1983-1984 - 13ª nel girone M del Campionato Interregionale.
  • 1984-1985 - 14ª nel girone M del Campionato Interregionale. Retrocessa in Promozione Sicilia. Riammessa al Campionato Interregionale a seguito di ripescaggio.
  • 1985-1986 - 14ª nel girone M del Campionato Interregionale. Retrocessa in Promozione Sicilia.
  • 1986-1987 - 4ª nel girone B di Promozione Sicilia.
  • 1987-1988 - 2ª nel girone B di Promozione Sicilia. Promossa al Campionato Interregionale.

  • 1988-1989 - 7ª nel girone N del Campionato Interregionale.
  • 1989-1990 - 18ª nel girone N del Campionato Interregionale. Retrocessa in Promozione Sicilia.
  • 1990-1991 - Nel girone B di Promozione Sicilia. Esclusa dopo la 4ª rinuncia.
  • 1991 - Rifondazione attraverso la Società Sportiva Diana Carni di Paternò che assume la denominazione Associazione Sportiva Paternò.
  • 1991-1992 - 3ª nel girone A di Promozione Sicilia.
  • 1992-1993 - 1ª nel girone A di Promozione Sicilia. Promossa in Eccellenza Sicilia.

  • 1993-1994 - 5ª nel girone A di Eccellenza Sicilia.
  • 1994-1995 - 10ª nel girone B di Eccellenza Sicilia.
  • 1995-1996 - 10ª nel girone B di Eccellenza Sicilia.
  • 1996-1997 - 5ª nel girone B di Eccellenza Sicilia.
  • 1997-1998 - 11ª nel girone B di Eccellenza Sicilia.
  • 1998-1999 - 2ª nel girone B di Eccellenza Sicilia. Eliminata dopo i play-off nazionali.
  • 1999-2000 - 1ª nel girone B di Eccellenza Sicilia. Promossa in Serie D.
Finalista di Coppa Italia Dilettanti Sicilia.

  • 2000-2001 - 1ª nel girone I di Serie D. Promossa in Serie C2.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.

  • 2001: Cambia denominazione in Paternò Calcio s.r.l.
  • 2001-2002 - 3ª nel girone C di Serie C2. Promossa in Serie C1 per aver vinto i play-off.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 2002-2003 - 14ª nel girone B di Serie C1. Retrocessa in Serie C2 per aver perso i play-out contro L'Aquila. Riammessa in Serie C1 a seguito di ripescagggio.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2003-2004 - 16ª nel girone B di Serie C1. Retrocessa in Serie C2 per aver perso i play-out contro la Vis Pesaro. Esclusa dalla Serie C2 per irregolarità finanziarie e cancellata dai campionati professionistici.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.

  • 2004 - Rifondazione attraverso il titolo sportivo dell'Unione Sportiva Sporting Tremestieri, militante in Promozione.
  • 2004-2005 - 1ª nel girone B di Promozione Sicilia. Promossa in Eccellenza Sicilia.

  • 2005 - Cambio denominazione sociale in Associazione Calcio Paternò 2004.
  • 2005-2006 - 1ª nel girone A di Eccellenza Sicilia. Promossa in Serie D.

Primo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2007-2008 - 16ª nel girone I di Serie D. Retrocessa in Eccellenza Sicilia dopo aver perso i play-out contro il Sant'Antonio Abate.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2008-2009 - 7ª nel girone B di Eccellenza Sicilia.
  • 2009-2010 - 14ª nel girone B dell'Eccellenza Sicilia. Vince i play-out contro il Capo d'Orlando.
  • 2010-2011 - Nel girone B di Eccellenza Sicilia. Esclusa alla 28ª giornata di campionato dopo la 4ª rinuncia.

  • 2011 - Rifondazione con la denominazione Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 2011 dopo ver rilevato il titolo dell'A.C.D. Sporting Misterbianco, militante in Promozione Sicilia.
  • 2011-2012 - Nel girone D di Promozione Sicilia. Viene esclusa dal campionato alla 17ª giornata dopo quattro rinunce consecutive.

  • 2012 - Fondazione della Polisportiva Dilettantistica Comprensorio Normanno che riparte dal campionato di Serie D dopo aver rilevato il titolo sportivo dell'A.S.D. Adrano.
  • 2012-2013 - 6ª nel girone I di Serie D. Non si iscrive al campionato successivo. Riparte dalla Promozione Sicilia'.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.

  • 2013-2014 - 2ª nel girone C di Promozione Sicilia. Promossa in Eccellenza Sicilia per aver vinto gli spareggi-promozione.
  • 2014 - Cambia denominazione in Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò 1908 a seguito alla fusione tra la P.D. Comprensorio Normanno di Adrano e l'A.S. Athena Club di Paternò.
  • 2014-2015 - 10ª nel girone B di Eccellenza Sicilia. A fine stagione il sodalizio si scioglie.
Quarti di finale di Coppa Italia Dilettanti Sicilia

  • 2015-2017 - Inattività.

  • 2017 - Rifondazione con la denominazione Associazione Sportiva Dilettantistica Paternò Calcio attraverso la fusione dell'A.S.D. Real Città di Paternò, militante in Promozione Sicilia, e l'F.C.D. Paternò, militante in Prima Categoria. Ammesso al campionato di Eccellenza Sicilia a seguito di ripescaggio dell'ex A.S.D. Real Città di Paternò.
  • 2017-2018 - nel girone B di Eccellenza Sicilia.
Semifinale di Coppa Italia Dilettanti Sicilia.

Colori e simboli

Colori

I colori sociali del Paternò sono il rosso e l'azzurro, come quelli della bandiera cittadina.

Ai tempi dell'Ibla i colori erano il verde e il nero.

Simboli ufficiali

Il simbolo principale del Paternò Calcio è il Castello Normanno, il più importante monumento storico della città.

Castello Normanno

Stemma

Lo stemma della società è un simbolo che raffigura uno scudo con colori a strisce verticali rossazzurre con all'interno il gonfalone cittadino simbolo del comune di Paternò ed un pallone da calcio.

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Velodromo Salinelle e Stadio Falcone-Borsellino.

È datata 1950 l'apertura dello storico stadio Salinelle che sostituì il campo di gioco adibito nel giardino Moncada, la villa comunale.

Successivamente l'impianto del quartiere Acquagrassa fu convertito in velodromo e la formazione etnea si stabilì nel nuovo stadio ubicato nella medesima zona.

Attualmente le partite interne del Paternò vengono disputate allo stadio Falcone-Borsellino, inaugurato in occasione della prima storica promozione in Serie C2 della squadra ed intitolato alla illustre memoria dei magistrati siciliani Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel decennale della loro tragica scomparsa.

Società

Organigramma societario

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera dell'Italia Ivan Mazzamuto - Presidente
  • Bandiera dell'Italia Toni Pesce - Direttore generale
  • Bandiera dell'Italia Anthony Vella - Direttore sportivo
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1982-1983: Papino Elettrodomestici
  • 1984-1985: Sicilmetano
  • 1985-1986: Electrolux
  • 1992-1993: Caffè Moak / Paternò Città delle Arance
  • 1993-1994: Pollo Rezzesi / Arancia Rossa di Paternò
  • 1998-1999: Arancia rossa di Paternò
  • 1999-2001: Agenzia recapiti Ventura
  • 2001-2002: Space Store
  • 2002-2003: SAI / Arancia rossa di Paternò
  • 2003-2004: SP Energia Siciliana
  • 2005-2006: Arancia Rossa di Paternò
  • 2006-2007: Fondiaria-Sai / Seltatel
  • 2007-2008: Seltatel
  • 2009-2010: Agenzia Zappalà
  • 2010-2011: NP serramenti
  • 2014-2015: Papino Arredi
  • 2017-2018: Famila

Allenatori e presidenti

Allenatori

Allenatori[80]
Bandiera dell'Italia Luigi Valsecchi
  • 1975-1976: Bandiera dell'Italia Giovanni Pulvirenti
  • 1976-1977: Bandiera dell'Italia Carmelo Russo
Bandiera dell'Italia Cocò Nicolosi
Bandiera dell'Italia Giovanni Zappalà
Bandiera dell'Italia Adelmo Prenna
Bandiera dell'Italia Carmelo Alecci
Bandiera dell'Italia Alfonso Ammirata
  • 1987-1988: Bandiera dell'Italia Silvio Iozzia
Bandiera dell'Italia Gaetano Improta
  • 1988-1989: Bandiera dell'Italia Gaetano Improta
  • 1989-1990: Bandiera dell'Italia Silvio Iozzia
  • 1990-1991: Bandiera dell'Italia Renato Rambaldelli
Bandiera dell'Italia Orazio Laudani
Bandiera dell'Italia Antonino Naso
  • 1991-1993: Bandiera dell'Italia Luigi Fazio
  • 1993-1994: Bandiera dell'Italia Giuseppe Strano
Bandiera dell'Italia Luigi Fazio
  • 1994-1995: Bandiera dell'Italia Antonino Marletta
Bandiera dell'Italia Bruno Caligiuri
Bandiera dell'Italia Antonio Logozzo
  • 1995-1996: Bandiera dell'Italia Andrea Simpfl
Bandiera dell'Italia Antonio Logozzo
  • 1996-1998: Bandiera dell'Italia Antonino Naso
  • 1998-1999: Bandiera dell'Italia Rosario De Cento
Bandiera dell'Italia Orazio Pidatella
  • 1999-2000: Bandiera dell'Italia Giovanni Campanella
  • 2000-2002: Bandiera dell'Italia Pasquale Marino
  • 2002-2003: Bandiera dell'Italia Ezio Castellucci
Bandiera dell'Italia Gian Cesare Discepoli
Bandiera dell'Italia Antonino Franco Pannitteri
  • 2006-2007: Bandiera dell'Italia Antonino Franco Pannitteri
Bandiera dell'Italia Angelo Busetta
Bandiera dell'Italia Davide Argenio
Bandiera dell'Italia Loreno Cassia
  • 2007-2008: Bandiera dell'Italia Giuseppe Strano
  • 2008-2010 Bandiera dell'Italia Angelo Busetta
Bandiera dell'Italia Orazio Pidatella
  • 2010-2011 Bandiera dell'Italia Giuseppe Petralia
Bandiera dell'Italia Antonino Franco Pannitteri
Bandiera dell'Argentina Pedro Pablo Pasculli
  • 2011-2012 Bandiera dell'Italia Giuseppe Zingherino
  • 2012-2013 Bandiera dell'Italia Giuseppe Strano
  • 2013-2015 Bandiera dell'Italia Antonino Franco Pannitteri
  • 2017-2018 Bandiera dell'Italia Marco Coppa
Bandiera dell'Italia Orazio Pidatella

Presidenti

Presidenti[80]
  • 1957-1960: Bandiera dell'Italia Gaetano Marino
  • 1960-1966: Bandiera dell'Italia Giuseppe Gennaro
  • 1966-1967: Bandiera dell'Italia Antonio Torrisi
  • 1967-1968: Bandiera dell'Italia Mario Gemmellaro (commissario straordinario)
  • 1968-1970: Bandiera dell'Italia Giuseppe Buscemi (commissario straordinario)
  • 1970-1971: Bandiera dell'Italia Giuseppe Galati (commissario straordinario)
  • 1971-1972: Bandiera dell'Italia Franco Lo Giudice
  • 1972-1975: Bandiera dell'Italia Giuseppe Galati (commissario straordinario)
  • 1975-1976: Bandiera dell'Italia Francesco Fallica (commissario straordinario)
  • 1977-1978: Bandiera dell'Italia Gioacchino Milazzo
  • 1978-1979: Bandiera dell'Italia Angelo Montenegro (commissario straordinario)
Bandiera dell'Italia Alfio Massimino (commissario straordinario)
Bandiera dell'Italia Sebastiano Cunsolo (commissario straordinario)
  • 1979-1980: Bandiera dell'Italia Giuseppe Galati (commissario straordinario)
  • 1980-1986: Bandiera dell'Italia Sebastiano Cunsolo (commissario straordinario)
  • 1986-1990: Bandiera dell'Italia Giuseppe Mirenna
  • 1991-1995 Bandiera dell'Italia Agostino Garraffo
  • 1995-1998 Bandiera dell'Italia Consolato Papino
  • 1998-2004 Bandiera dell'Italia Marcello Lo Bue
  • 2004-2006 Bandiera dell'Italia Pietro Orlando
  • 2006-2008 Bandiera dell'Italia Nello Galati
  • 2008-2009 Bandiera dell'Italia Alfredo Titola
Bandiera dell'Italia Maurizio Licciardello
  • 2009-2010 Bandiera dell'Italia Mario Ciaramella
  • 2010-2011 Bandiera dell'Italia Alessio Virgillito
  • 2011-2012 Bandiera dell'Italia Maurizio Spampinato
  • 2012-2015 Bandiera dell'Italia Stefania Amato
  • 2017- Bandiera dell'Italia Ivan Mazzamuto

Calciatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'A.S.D. Paternò 1908.

Palmarès

Competizioni nazionali

2001-2002 (Gir. I) dopo i playoff
2000-2001 (Gir. I)

Competizioni regionali

1961-1962 (Gir. B)
1977-1978 (Gir. B), 1987-1988 (Gir. A), 1992-1993 (Gir. A), 2004-2005 (Gir. B), 2013-2014 (Gir. C), 2016-2017 (Gir. D)
1999-2000 (Gir. B), 2005-2006 (Gir. A)

Altri piazzamenti

Terzo posto: 2001-2002 (girone C)
secondo posto: 1964-1965 (girone F), 1965-1966 (girone F), 1968-1969 (girone I)
terzo posto: 1972-1973 (girone I)
secondo posto: 1998-1999 (girone B)
terzo posto: 1991-1992 (girone A)
secondo posto: 1959-1960 (girone B)
finalista: 1999-2000
semifinalista: 1996-1997, 2017-2018

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie C1 2 2002-2003 2003-2004 2
Serie D 15 1962-1963 1976-1977 16
Serie C2 1 2001-2002
Serie D 7 1978-1979 2012-2013 14
Campionato Interregionale 7 1981-1982 1989-1990
Campionati regionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
V
Prima Categoria Sicilia 3 1959-1960 1961-1962
V
Promozione siciliana 1 1977-1978 1977-1978
V
Eccellenza Sicilia 2 2014-2015 2017-2018
VI
Eccellenza Sicilia 11 1993-1994 2010-2011
VI
Prima Divisione siciliana 2 1957-1958 1958-1959
VI
Promozione Sicilia 7 1986-1987 2016-2017
VII
Promozione Sicilia 5 1991-1992 2013-2014

Statistiche individuali

Record di reti in campionato
  • 64 Bandiera dell'Italia Giuseppe Pagana (1997-1998; 1999-2004; 2007-2008)
  • 44 Bandiera dell'Italia Giuliano Checchi (1961-1963)
  • 43 Bandiera dell'Italia Antonino Franco Pannitteri (1980-1983; 2000-2002; 2005-2006; 2009-2010)
  • 39 Bandiera dell'Italia Angelo Busetta (1965-1967; 1971-1973)
  • 38 Bandiera dell'Italia Luigi Fazio (1978-1980; 1988-1989; 1992-1993)
  • 36 Bandiera dell'Italia Franco Marino (1972-1980)
  • 34 Bandiera dell'Italia Venero Donzuso (1992-1994)
  • 32 Bandiera dell'Italia Giuseppe impellizzeri (1980-1982)
  • 29 Bandiera dell'Italia Luca Bracciolano (2004-2005; 2013-2014)
  • 27 Bandiera dell'Italia Giuseppe Condorelli (1998-1999; 2009-2011)

Tifoseria

Storia

I primi gruppi paternesi di tifoseria cominciarono a formarsi negli anni cinquanta, quando la loro squadra cominciò ad affermarsi e a disputare i primi tornei nazionali[81].

Il primo gruppo ultras paternese sorse negli anni settanta, chiamato il Clan San Giovanni. Fece seguito nel 1978 il Boys Villetta. Dieci anni più tardi, con lo scioglimento dei due storici gruppi, si formò la Dinastia Normanna, a tutt'oggi esistente e primo gruppo ultras, che siede in curva Sud[81].

Da una costola della Dinastia Normanna, nel 2000 nasce il gruppo denominato Ultras Decisi, nel 2001 il gruppo Rione Quattro Canti e nel 2005 nasce il gruppo Nuove Leve[81][82].

Gemellaggi e rivalità

Gemellaggi

Rivalità

Note

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u UNA PASSIONE CALCISTICA TUTTA ROSSAZZURRA, su digilander.libero.it. URL consultato il 13-03-2018.
  2. ^ a b c d e f g Storia, su paterno1908.wordpress.com. URL consultato il 14-03-2018.
  3. ^ Annuario Italiano Giuoco del Calcio, Societa tipografica modenese, 1932, pp. 390-393.
  4. ^ A. Patanè, Il consiglio direttivo della Società Sportiva Ibla, in La Sicilia, 24 marzo 1947, p. 4.
  5. ^ A. Patanè, Completati i quadri dell'Ibla e eletta la nuova dirigenza, in La Sicilia, 8 ottobre 1952, p. 2.
  6. ^ a b T. Zermo, Raggiunta da un rigore l'Ibla. Il pubblico invade il campo a fine gara, in La Sicilia, 19 gennaio 1953, p. 4.
  7. ^ Esclusa l'Ibla dal campionato, in La Sicilia, 22 gennaio 1953, p. 2.
  8. ^ La Società Sportiva Ibla Paternò, i cui colori sociali erano il verde e il nero, presieduta dal ragionier Eugenio Rapisarda (1914-1989)[4], era attiva in varie discipline, soprattutto nel ciclismo e nel calcio. Prima squadra di calcio paternese, militò in Prima Divisione dalla stagione 1945-46 alla stagione 1952-53. Per la stagione 1952-53, nel girone A del campionato di Prima Divisione, con l'obiettivo di vincere il campionato, allestì un organico di prim'ordine con l'ingaggio di giocatori di categoria superiore, su tutti, Dandolo Flumini, proveniente dal Riposto assieme ad altri, che svolse il doppio ruolo di allenatore-giocatore.[5] Il campionato della compagine paternese venne rovinato da un fatto accaduto il 18 gennaio 1953: al termine dell'incontro Ibla-Vittoria della decima giornata, conclusasi con il risultato di 1-1, al fischio finale dell'arbitro Rizzo di Palermo, i tifosi della squadra di casa, invasero il terreno di gioco e picchiarono diversi giocatori ospiti e lo stesso direttore di gara; a scatenare la rabbiosa reazione dei tifosi paternesi, il rigore fischiato a favore degli ospiti, trasformato al quarantareesimo minuto del secondo tempo sull'1-0 per la formazione di casa.[6] Per i fatti accaduti dopo la gara casalinga contro il Vittoria, l'Ibla - sesta in classifica con 9 punti, distante di 5 dalla vetta occupata dalla Leonzio[6] - fu severamente punita dalla Lega Sicula che deliberò la sua esclusione dal campionato di Prima Divisione, la squalifica del club per un anno, la squalifica a vita dei dirigenti Rapisarda e Ciaccio, e la sospensione a tempo indeterminato del capitano nero-verde Volpe.[7]
  9. ^ LA SECONDA DIVISIONE Pro Italia-Mascali 4-1, in La Sicilia, 30 giugno 1952, p. 4.
  10. ^ FRA CATANIA B E PRO ITALIA Tutto deciso nella ripresa dopo un'avvincente battaglia, in La Sicilia, 13 aprile 1953, p. 5.
  11. ^ PER L'INGRESSO IN PROMOZIONE Bruciante sconfitta del Paternò contro la vendicativa Orlandina, in La Sicilia, 4 maggio 1953, p. 4.
  12. ^ Faticoso avvio di partenza delle diciassette unità siciliane di Promozione, in La Sicilia, 2 ottobre 1953, p. 2.
  13. ^ L'Unione Sportiva Pro Italia, fondata nel 1951, i cui colori erano il bianco e l'azzurro, era presieduta dal professor Antonino Truglio, che, partì dalla Seconda Divisione nella stagione 1951-52, e fu subito promossa alla categoria superiore essendosi piazzata seconda nel girone C alle spalle del Giardini.[9] Nella stagione 1952-53, si piazzò seconda nella classifica del girone A di Prima Divisione, e partecipò agli spareggi per scalare la categoria[10]: i biancoazzurri persero la finale contro l'Orlandina col pesante risultato di 5-0.[11] Al termine della stagione, la squadra fu ripescata e inserita nel torneo di Promozione 1953-54[12], al termine del quale però retrocedette in virtù del terzultimo posto conseguito in classifica.
  14. ^ E. Costanzo, 1997, p. 17
  15. ^ C. Ventimiglia, Paternò Fiamma e Ibla nel torneo di Prima Divisione?, in La Sicilia, 1° agosto 1954, p. 7.
  16. ^ E. Costanzo, 1997, p. 18
  17. ^ Fondata nel 1952 come Società Sportiva Sabaudia, il cui colore sociale era l'azzurro, rappresentava i monarchici. Divenuta l'anno successivo Fiamma Paternò, era presieduta da Luigi Arena e sponsorizzata dal politico Antonino La Russa del Movimento Sociale Italiano[14]; partita dalla Prima Divisione nella stagione 1954-55, fu attiva fino al 1962, quando militò in Prima Categoria, il livello più alto mai raggiunto da questa squadra, la cui rosa era formata esclusivamente da atleti paternesi.[15] La Fiamma, fu costretta a sciogliersi per difficoltà economiche, causate dall'amministrazione comunale democristiana che non volle accordarsi sulla gestione del campo.[16]
  18. ^ a b E. Costanzo, 1997, p. 18
  19. ^ a b CONFERMATO IL PRESIDENTE della Polisportiva Paternò, in La Sicilia, 5 agosto 1958, p. 7.
  20. ^ a b V. Anicito, LA STORIA DEL CLUB, in La Sicilia, 6 febbraio 2011.
  21. ^ TRIPLETTA DI CUNSOLO Il Paternò di Prevosti s'impone sul S. Gregorio, in La Sicilia, 11 novembre 1957, p. 4.
  22. ^ RESPINTO DAL SORTINO un assalto vigoroso della Grifone, in La Sicilia, 7 maggio 1958, p. 6.
  23. ^ Prima Divisione: Il Paternò ha vinto lo spareggio col Giarre, in La Sicilia, 18 maggio 1959, p. 5.
  24. ^ IL NUOVO DIRETTIVO DELLA POL. PATERNO', in La Sicilia, 4 agosto 1960, p. 6.
  25. ^ Prima Divisione: Il Paternò promosso in Serie D, in La Sicilia, 1° giugno 1962, p. 8.
  26. ^ V. Tripi, Anastasi e Troja 'Che sfida stellare', in La Repubblica, 2 febbraio 2007. URL consultato il 13-03-2018.
  27. ^ G. Palumbo, ELETTO UN COMMISSARIO alla Polisportiva Paternò, in La Sicilia, 5 novembre 1967, p. 9.
  28. ^ G. Palumbo, SI E' DIMESSO IL COMMISSARIO DEL PATERNO', in La Sicilia, 8 novembre 1967, p. 8.
  29. ^ G. Palumbo, INTERVISTA COL NEO COMMISSARIO DOTT. GIUSEPPE BUSCEMI, in La Sicilia, 12 AGOSTO 1968, p. 8.
  30. ^ L'imprenditore Mirenna commissario straordinario della Polisportiva Paternò, in La Sicilia, 23 agosto 1986, p. 12.
  31. ^ PROMOZIONE E' stata finalmente risolta la crisi tecnica dei rossazzurri Paternò affidato a Improta, in La Sicilia, 23 febbario 1988, p. 16.
  32. ^ Paternò si accontenta, in La Sicilia, 13 novembre 1989, p. 18.
  33. ^ Un'altra figuraccia del Paternò che non si presenta a Comiso, in La Sicilia, 26 febbraio 1990, p. 19.
  34. ^ Una vittoria annunciata, in La Sicilia, 5 marzo 1990, p. 20.
  35. ^ P. Famiano, Paternò sparisce dal campionato, in La Sicilia, 8 ottobre 1990, p. 29.
  36. ^ MERCATO DILETTANTI, in La Sicilia, 13 luglio 1991, p. 17.
  37. ^ Così al via Promozione, Eccellenza, Prima e II Categoria, in La Sicilia, 23 agosto 1991, p. 20.
  38. ^ Catania '46 ko a Paternò Due regali con dedica al portiere, in La Sicilia, 13 marzo 1994, p. 26.
  39. ^ a b Addio crisi, il Paternò Calcio cambia padrone, in La Sicilia, 9 luglio 1995, p. 21.
  40. ^ a b F. Anastasi, Paternò: Saro De Cento nuovo tecnico, in La Sicilia, 14 maggio 1998, p. 43.
  41. ^ N. Binda e R. Cominoli, Il Paternò conquista per la prima volta la C2: è festa anche per Coco, in La Gazzetta dello Sport, 8 maggio 2001. URL consultato il 13-03-2018.
  42. ^ M. Laudano e F. Caruso, La Pro Patria colpisce ancora Zaffaroni firma la promozione, in La Gazzetta dello Sport, 10 giugno 2002. URL consultato il 13-03-2018.
  43. ^ Il salernitano Provenza sul tetto d'Europa, su tvoggisalerno.it, 4 gennaio 2007. URL consultato il 01-04-2011.
  44. ^ a b CALCIO: PATERNO' SALVO, CAF ATTRIBUISCE VITTORIA A TAVOLINO, in ADN Kronos, 12 maggio 2003. URL consultato il 13-03-2018.
  45. ^ COMUNICATO UFFICIALE N. 13/Cf (PDF), su figc.it. URL consultato il 13-03-2018.
  46. ^ A. Cartalemi, Paternò saluta la C1 Sassanelli fa i miracoli, in La Gazzetta dello Sport, 9 giugno 2003. URL consultato il 13-03-2018.
  47. ^ G. Raffa e G. Cologgi, Il Paternò brinda: è Serie C1, in La Sicilia, 5 agosto 2003, p. 74.
  48. ^ L. Diotallevi, Ferraro eroe di Pesaro Vis Pesaro-Paternò 2-1, in La Gazzetta dello Sport, 7 giugno 2004. URL consultato il 13-03-2018.
  49. ^ Redazione, Figc, Napoli e Ancona fuori, in Gazzetta.it, 27 luglio 2004. URL consultato il 14-03-2018.
  50. ^ N. Currenti, «Il vecchio Paternò è vivo e manda in orbita i giovani», in La Sicilia, 26 agosto 2004, p. 83.
  51. ^ a b Lega Sicula: ripescaggi non possibili per Paternò e Mazara, in La Sicilia, 8 settembre 2004, p. 81.
  52. ^ Lega Sicula: ratificato il passaggio dello Sporting Tremestieri a Paternò, in La Sicilia, 9 settembre 2004, p. 83.
  53. ^ CAMBIO DI DENOMINAZIONE SOCIALE (PDF), su figc.it. URL consultato il 14-03-2018.
  54. ^ V. Anicito, Il Paternò passa nelle mani di Virgillito, in La Sicilia, 3 dicembre 2010, p. 56.
  55. ^ V. Anicito, Paternò: va via Alessio Virgillito «Troppe pendenze precedenti», in La Sicilia, 24 febbraio 2011, p. 20.
  56. ^ Redazione, Calcio: A Paternò non si gioca. Palazzolo matematicamente in Serie D, in Siracusanews.it, 28 marzo 2011. URL consultato il 14-03-2018.
  57. ^ COMUNICATO UFFICIALE N°18 (PDF), su asdtorregrotta.it, Figc.it, 5 agosto 2011. URL consultato il 24-12-2017.
  58. ^ S. Spampinato, Paternò 2011 «Obiettivo Eccellenza», in La Sicilia, 28 luglio 2011, p. 44.
  59. ^ V. Anicito, PATERNO' IN SERIE D !, in La Gazzetta Rossazzurra di Sicilia, 7 luglio 2011, pp. 1-2.
  60. ^ V. Anicito, Presentata ai tifosi la nuova dirigenza del Paternò, in La Gazzetta Rossazzurra di Sicilia, 7 luglio 2011, p. 18.
  61. ^ COMPRENSORIO NORMANNO, su tuttocalciatori.net. URL consultato il 14-03-2018.
  62. ^ D. Mancuso, Paternò in Eccellenza, battuto il Mussomeli 3-1, in SICILIAinGOL.it, 12 maggio 2014. URL consultato il 14-03-2018.
  63. ^ COMUNICATO UFFICIALE N°27 (PDF), su asdtorregrotta.it, Figc.it, 8 agosto 2014. URL consultato il 7-12-2016.
  64. ^ Maxi rissa in Vittoria-Paternò: 59 giornate di squalifica totali!, in Gazzetta.it, 26 marzo 2015. URL consultato il 14-03-2018.
  65. ^ Paternò, ultras violenti: presidente applica una sorta di Daspo, 20 gennaio 2015. URL consultato il 09-05-2016.
  66. ^ Paternò, basta minacce. Presidente dà Daspo a ultrà, 20 gennaio 2015. URL consultato il 09-05-2016.
  67. ^ Redazione, La presidente Amato è una furia: “Mi dimetto e lascio il Paternò calcio”, 24 luglio 2015. URL consultato il 14-03-2018.
  68. ^ D. Lazzaro, Calcio. Il Paternò non si iscrive al campionato di Eccellenza, duro attacco dell'ex presidente Amato all'Amministrazione, 6 agosto 2015. URL consultato il 14-03-2018.
  69. ^ R. Sortino, «Che rabbia vedere il Paternò abbandonato da tutti», in La Sicilia, 10 agosto 2015, p. 29.
  70. ^ Terza categoria: le squadre paternesi hanno fatto en plein, in La Sicilia, 16 ottobre 1992, p. 19.
  71. ^ O. Caruso, Luigi e Angelo Fazio vendono il Real Paternò, in Giornale di Sicilia, 16 ottobre 1992.
  72. ^ Fondata nel 1992 come Associazione Milan Club Rivera, parte dalla Terza Categoria.[70] Passata di proprietà dei fratelli Angelo e Luigi Fazio, nel 2006 diventa ASD Real Paternò Turi Fazio 2006, così rinominata in memoria del fratello Salvatore, attaccante del Paternò negli anni settanta-ottanta, prematuramente scomparso. Promossa in Prima Categoria nel 2007-2008, nel 2013, quando viene ceduta all'imprenditore Ivan Mazzamuto[71], muta la propria denominazione in Real Città di Paternò, o più semplicemente Real Paternò. Nella stagione 2015-2016 approda in Promozione, e in quella successiva sfiora il salto in Eccellenza, ed arriva anche alla finale di Coppa Italia di Promozione, persa contro il CUS Palermo.
  73. ^ Redazione, L’Fcd Paternò fa sul serio: confermato il salto in Prima Categoria, 8 agosto 2016. URL consultato il 14-03-2018.
  74. ^ Redazione, FCD PATERNO’ CALCIO PROMOSSO IN PROMOZIONE, 26 marzo 2017. URL consultato il 14-03-2018.
  75. ^ Fondata nel 2015 e partita dalla Terza Categoria, la Paternese', presieduta da Alfredo Scinà e allenata da Salvatore Palumbo, e la cui rosa è formata da giovani locali, vince il suo girone. Successivamente, rileva il titolo sportivo dell'USD Aci Platani 1970, militante nel girone B di Prima Categoria, e approda direttamente in quel torneo, che lo vede vincitore ed ottiene l'accesso in Promozione con tre giornate d'anticipo.[73][74]
  76. ^ Redazione, PATERNÒ, PRESENTATO IL NUOVO PATERNÒ CALCIO, 14 luglio 2017. URL consultato il 14-03-2018.
  77. ^ R. Sortino, ASD Paternò Calcio Sventola una sola bandiera, in La Sicilia, 26 giugno 2017, p. 34.
  78. ^ V. Anicito, PRESIDENTE MAZZAMUTO ISCRIVICI IN ECCELLENZA!, in Gazzetta Rossazzurra, 8 luglio 2017, p. 18.
  79. ^ V. Anicito, PATERNÒ, BIANCAVILLA E ADRANO IN ECCELLENZA!, in Gazzetta Rossazzurra, 26 agosto 2017, p. 18.
  80. ^ a b Le informazioni relative agli allenatori e ai presidenti del Paternò Calcio sono state ricavate dagli articoli pubblicati sul quotidiano La Sicilia dal 1957
  81. ^ a b c Dal sito ultraspaternesi.altervista.org Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
  82. ^ Dalla sezione "Tifosi" del sito degli Ultrà del Paternò
  83. ^ Dal sito Tifonet.it

Bibliografia

  • E. Costanzo - Anni di gloria. Immagini del calcio a Paternò 1938/1969. - Catania, Le Nove Muse, 1997.

Voci correlate

Collegamenti esterni