San Giovanni Battista (Genova)
San Giovanni Battista | |
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Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Provincia | Genova |
Città | Genova |
Circoscrizione | Municipio VI Medio Ponente |
Quartiere | Sestri Ponente |
Codice postale | 16153 |
Abitanti | 14 817 ab. (2010) |
Patrono | San Giovanni Battista, (sant'Alberto da Genova) |
Giorno festivo | 24 giugno, (8 luglio) |
Mappa dei quartieri di Genova |
La zona di San Giovanni Battista, che fu comune autonomo dal 1804 al 1923, comprende la parte collinare della cittadina di Sestri Ponente (ora quartiere del comune di Genova), della quale costituisce la parte più antica, in cui viveva la maggior parte della popolazione quando ancora la parte pianeggiante dove sorge il moderno abitato di Sestri Ponente era occupata dal mare, che vi formava il golfo del Priano (detto anche di San Lorenzo).
Con il progressivo interramento del golfo, dovuto in parte ad eventi naturali ed in parte ad opera dell'uomo, a partire dal XVI secolo il villaggio di Sestri (fino ad allora formato da poche case sulla spiaggia, nella zona dell'attuale Via Paglia) si espanse, crescendo di importanza rispetto alla zona collinare.
Già all'inizio del XVII secolo il "Capitanato di Sestri" comprendeva, tra le altre, le frazioni di Briscata, Gazzo, Pian di Forno e Sorripa, che avrebbero poi costituito il comune di San Giovanni Battista.
Storia
Come confermato anche da diversi autori dell'Ottocento, quando nel 1804, durante il dominio napoleonico, fu riorganizzata la struttura amministrativa dell'allora Repubblica Ligure, non ci sarebbe stato motivo di creare due comuni distinti (Sestri Ponente e San Giovanni Battista). Tuttavia, sembra in seguito a pressioni di alcuni ricchi possidenti della zona, fu deciso di istituire il nuovo comune di San Giovanni Battista.
Sempre secondo gli stessi autori, la mancanza di coordinamento tra i due comuni limitrofi finì con il creare situazioni di disagio per gli abitanti di entrambi:
«La prossimità di questo luogo a Sestri ne facea opportunamente una sezion comunale: sul cominciare del presente secolo piacque al Governo straniero di dare ascolto alle brame di alcuni possidenti i quali ottennero di formare dei dintorni di S. Gio. Battista un Comune separato. Fu forse quello un semplice affetto di meschina ambizione municipale; ma il pubblico servizio ne risentì non lieve danno.»
Questa divisione si protrasse fino al 1923 quando, con il R.D. del 21 ottobre di quell'anno, il comune di San Giovanni Battista fu incorporato in quello di Sestri Ponente, seguendone poi la sorte tre anni dopo, quando quest'ultimo, insieme ad altri 18 comuni del genovesato confluì nella Grande Genova.
La sede del comune di San Giovanni Battista era nell'attuale Piazza Aquileia, sulla collina presso la località Pian di Forno, dove ancora esiste il monumento dedicato ai concittadini caduti nella prima guerra mondiale.
Il quartiere ospita l'ospedale di Sestri Ponente, inaugurato alla fine del XIX secolo nella cinquecentesca Villa Sciallero-Carbone, che si trova alle spalle della chiesa di San Giovanni Battista.
L'ospedale, intitolato a Padre Antero Micone è stato più volte ampliato nel corso del XX secolo, rendendo irriconoscibile la struttura originaria della villa (ora nascosta alla vista da vari edifici).
Monumenti ed altri luoghi di interesse
Chiesa di San Giovanni Battista
È una delle chiese più antiche della Liguria e una delle prime dedicate a San Giovanni Battista.
Si ritiene che la prima chiesa sia stata costruita nel VII secolo e sia divenuta sede parrocchiale nel 1132. Tuttavia il primo documento storico in cui è menzionata è una bolla del papa Adriano IV redatta nell'anno 1158.
La chiesa, completamente ristrutturata ed ampliata nel XII secolo ha subito ulteriori restauri ed ampliamenti nel XVII secolo (tra cui l'ampliamento a tre navate nel 1683). L'arcivescovo di Genova Salvatore Magnasco ha consacrato la chiesa il 26 ottobre 1890.[1]
Oratorio del "Santo Cristo"
Nei pressi della chiesa sorge l'Oratorio di San Giovanni Battista, detto del "Santo Cristo" per un'antica statua di Cristo in croce che vi è conservata. L'Oratorio è stato restaurato e riaperto al pubblico nel 1983, dopo che nel 1970, a seguito di lavori nella sottostante galleria dell'Autostrada A10 (Genova-Savona), l'edificio era stato gravemente danneggiato e quindi dichiarato inagibile.
Molti dei dipinti con episodi della vita del Battista che si trovavano nell'Oratorio andarono dispersi durante l'occupazione austriaca del 1746 (Guerra di successione austriaca). Vi si possono ammirare "La Natività di San Giovanni Battista" di Gregorio De Ferrari e un grande quadro settecentesco che raffigura "San Giovanni che battezza Nostro Signore", di autore ignoto.
Grotte del Monte Gazzo
Il monte Gazzo, che si leva alle spalle della zona di San Giovanni Battista (sulla cui sommità sorge il Santuario di Nostra Signora della Misericordia presso il quale ha sede il Museo Speleologico del Monte Gazzo), è formato di rocce calcaree e nei suoi versanti sono aperte numerose cave, alcune delle quali ancora oggi attive.
Nelle pendici del monte si aprono numerose cavità sotterranee, alcune delle quali si sviluppano per oltre 100 m. Le maggiori sono la grotta Silvio Daneri, la grotta del Falco e il cosiddetto Antro delle Marmitte. Queste grotte sono generalmente di difficile accesso. In passato queste grotte erano molte di più, ma alcune sono andate distrutte a causa delle attività estrattive.
Una di esse (forse la grotta del Falco) è così brevemente descritta dall'abate Casalis nel suo monumentale "Dizionario degli Stati di S.M. il Re di Sardegna":
«A poca distanza dalle cave denominate della Bianchetta, poste nel vallone Serra, vedesi la bocca di un antro, che dicesi alquanto esteso, ma è di accesso difficile.»
Note
- ^ S. Giovanni Battista, sul sito dell'Arcidiocesi di Genova
Bibliografia
- C. Praga, Genova fuori le mura, 2006, Fratelli Frilli Editori.
- G. Casalis, Dizionario geografico, storico, statistico e commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, 1849.
- A. Zuccagni-Orlandini Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue Isole, Firenze 1839.