Yugure

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Yūgure
Descrizione generale
TipoCacciatorpediniere
ClasseHatsuharu
ProprietàMarina imperiale giapponese
Ordine1931
CantiereMaizuru
Impostazione9 aprile 1933
Varo6 maggio 1934
Completamento30 marzo 1935
Destino finaleaffondato il 20 luglio 1943
Caratteristiche generali
Dislocamento1 715 tonnellate
Stazza lorda2 240 tsl
Lunghezza105,5 m
Larghezza10,34 m
Pescaggio3,03 m
Propulsione3 caldaie Kanpon e 2 turbine a ingranaggi a vapore; due alberi motore con elica (42 000 shp)
Velocità33,3 nodi (63,27 km/h)
Autonomia6 000 miglia a 15 nodi (11 000 chilometri a 28,5 km/h)
Equipaggio200
Armamento
Armamento
  • 5 cannoni Type 3 da 127 mm
  • 2 mitragliatrici pesanti Type 93 da 13,2 mm
  • 6 tubi lanciasiluri da 610 mm
  • 2 lanciatori di bombe di profondità
Note
dati riferiti all'entrata in servizio
fonti citate nel corpo del testo
voci di cacciatorpediniere presenti su Wikipedia

Lo Yūgure (in lingua giapponese, letteralmente, "vespro"[1]) è stato un cacciatorpediniere della Marina imperiale giapponese, sesta e ultima unità appartenente alla classe Hatsuharu. Fu varato nel maggio 1934 dal cantiere di Maizuru.

All'inizio della guerra nel Pacifico rimase nelle acque nazionali, quindi tra il gennaio e il marzo 1942 fu impegnato nella scorta ravvicinata della 1ª Flotta aerea del viceammiraglio Chūichi Nagumo. In maggio e giugno servì con la 1ª Flotta e fu presente, ma senza avervi alcun ruolo, alla battaglia delle Midway. Passato alle dipendenze della 4ª Flotta in agosto, fu trasferito di base alle isole Shortland e da qui effettuò numerose missioni di trasporto truppe o di scorta nel contesto della dura campagna di Guadalcanal. Rimase danneggiato piuttosto gravemente a fine 1942 e fu sottoposto a riparazione all'inizio del 1943. Per il resto dell'anno svolse un intenso servizio di scorta a portaerei, corazzate e incrociatori tra la base aeronavale di Truk, Yokosuka e Rabaul. Il 27 luglio fu incaricato di recare truppe a capo Gloucester assieme al cacciatorpediniere Mikazuki: le due unità rimasero spiaggiate su una scogliera e il giorno seguente, mentre lo Ariake (disincagliatosi da solo) tentava di prendere a rimorchio l'altra nave, furono prese di mira da un gruppo di bombardieri North American B-25 Mitchell. Lo Ariake fu centrato alcune volte e affondò con poche vittime.

Caratteristiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Classe Hatsuharu.

Lo Yūgure formava con altri cinque cacciatorpediniere la classe Hatsuharu, costruita nel rispetto dei limiti imposti dal trattato navale di Londra del 1930: tuttavia la volontà dello stato maggiore generale di dotarle di un ricco armamento rese le navi più pesanti del previsto e anche instabili.[2] L'unità presentava uno scafo lungo 105,50 metri alla linea di galleggiamento (109,50 metri fuori tutto), per una larghezza di 10,34 metri e un pescaggio di 3,03 metri. Il dislocamento a vuoto risultò essere pari a 1 715 tonnellate e la stazza lorda arrivò a 2 240. L'equipaggio contava 200 tra ufficiali e marinai.[3]

Siccome si trattava dell'ultimo esemplari della classe, incorporò sin da subito le modifiche progettuali che le unità precedenti dovettero implementare a seguito dell'incidente della 4ª Flotta: i due fumaioli più bassi, l'albero tripode di minori dimensioni, le sovrastrutture ridotte in altezza e più snelle. L'armamento era composto da cinque cannoni Type 3 da 127 mm con canna lunga 50 calibri, capaci anche di impegnare velivoli ostili e suddivisi in tre torri: le due installazioni binate erano site una a prua e una poppa e, a fianco di quest'ultima ma rivolta verso prua, si trovava la torre singola. A mezzanave furono installati due impianti trinati di lanciasiluri che impiegavano l'efficace ordigno Type 93 da 610 mm appena introdotto; erano serviti da motori elettrici e da un sistema di ricarica rapido: in totale erano trasportati dodici siluri. La difesa contraerea a breve raggio era demandata a due mitragliatrici pesanti Type 93 da 13,2 mm su affusto singolo, mentre per la lotta antisommergibile erano disponibili due lanciatori di bombe di profondità con un totale di quattordici cariche.[4]

L'apparato propulsore era formato da tre caldaie Kanpon che alimentavano due turbine a ingranaggi a vapore, a ciascuna delle quali era vincolato un albero motore; era erogata una potenza totale di 42 000 shp.[2] Con una riserva di 500 tonnellate di olio combustibile, l'autonomia era pari a 6 000 miglia (circa 11 000 chilometri) alla velocità di crociera di 15 nodi, che in caso di necessità poteva essere portata sino a 33,3 nodi.[3]

Subito prima dello scoppio della guerra in Estremo Oriente, tra 1939 e 1940 lo Ariake fu dotato di due installazioni binate di cannoni Type 96 da 25 mm L/60, che rimpiazzarono le mitragliatrici pesanti.[4]

Servizio operativo

Varo

Il cacciatorpediniere Yūgure fu ordinato nell'anno fiscale edito dal governo giapponese nel 1931. La sua chiglia fu impostata nel cantiere navale di Maizuru il 9 aprile 1933 e il varo avvenne il 6 maggio 1934; fu completato il 30 marzo 1935.[3] Il comando fu assunto dal capitano di corvetta Shōichi Yoshida e la nave fu inserita con lo Shiratsuyu, lo Shigure e lo Ariake nella 27ª Divisione cacciatorpediniere, dipendente dal 1º Squadrone della 1ª Flotta.[5]

1941 - 1942

Subito dopo l'attacco di Pearl Harbor del 7 dicembre 1941 lo Yūgure e il resto della 27ª Divisione rimasero nelle acque nazionali con compiti di pattuglia, poiché lo stato maggiore intendeva conservare il nucleo di corazzate per una "battaglia decisiva" da anni studiata e teorizzata. Il 18 dicembre salparono da Tokuyama e andarono incontro alla 1ª Flotta aerea del viceammiraglio Chūichi Nagumo, reduce dall'attacco, per scortarla sino a Hashirajima dove arrivò il 23; i cacciatorpediniere furono poi sottoposti a un breve ciclo di manutenzione a Kure nel gennaio 1942 e il 12 gennaio lo Yūgure e lo Ariake, distaccati a formare la sezione numero 2 della 27ª Divisione, furono affiancati dalla 7ª Divisione cacciatorpediniere per scortare le due portaerei Hiryū e Sōryū da Hashirajima alle isole Palau, viaggio conclusosi il 17; il 21 lo Yūgure, lo Ariake, lo Ushio e il Sazanami accompagnarono le portaerei fuori dalla rada, incaricate di sferrare un'incursione su Ambon: il 28 gennaio l'operazione si concluse con successo e le navi tornarono alle Palau.

1943 e l'affondamento

Note

  1. ^ (EN) Japanese Ships Name, su combinedfleet.com. URL consultato il 1º febbraio 2016.
  2. ^ a b (EN) The Pacific War Online Encyclopedia: Hatsuharu Class, Japanese Destroyers, su kgbudge.com. URL consultato il 1º febbraio 2016.
  3. ^ a b c (EN) Materials of IJN (Vessels - Hatsuharu class Destroyers, su nifty.com. URL consultato il 1º febbraio 2016.
  4. ^ a b (EN) Hatsuharu Destroyers (1933 - 1935), su navypedia.org. URL consultato il 1º febbraio 2016.
  5. ^ (EN) Long Lancers, su combinedfleet.com. URL consultato il 1º febbraio 2016.

Bibliografia

  • Bernard Millot, La Guerra del Pacifico, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 2002, ISBN 88-17-12881-3.

Voci correlate

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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