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38P/Stephan-Oterma

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cometa
38P/Stephan-Oterma
L'orbita della Cometa Stephan-Oterma
Stella madreSole
Scoperta22 gennaio 1867
ScopritoriJérôme Eugène Coggia
Designazioni
alternative
1867 B1; 1942 V1; 1980 L2;
Parametri orbitali
(all'epoca 2472240,5
30 agosto 2056[1])
Semiasse maggiore11,3389907 au
Perielio1,5962751 au
Afelio21,082 au
Periodo orbitale38,18 anni
Inclinazione orbitale18,29887°
Eccentricità0,8592225
Longitudine del
nodo ascendente
77,80824°
Argom. del perielio359,54348°
Par. Tisserand (TJ)1,890[2] (calcolato)
Ultimo perielio10 novembre 2018
Prossimo perielio28 agosto 2056
MOID da Terra0,599752 au[2]
Dati osservativi
Magnitudine ass.8[2]

38P/Stephan-Oterma, indicata anche come cometa Stephan-Oterma, è una cometa periodica del Sistema solare, appartenente alla famiglia cometaria di Halley.[2]

Storia osservativa

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È stata scoperta dall'astronomo Jérôme Eugène Coggia il 22 gennaio 1867 dall'Osservatorio di Marsiglia,[2] che pensò di aver trovato una nebulosa ancora non classificata.[3] A causa di cattive condizioni atmosferiche non poté continuare le osservazioni che furono riprese da Édouard Stephan due giorni dopo. Stephan notò che l'oggetto si era spostato e comunicò l'avvenuta scoperta. Poiché non menzionò nel telegramma il nome di Coggia, alla cometa venne assegnato il suo nome.[3]

Si segnala inoltre la scoperta indipendente di Ernst Tempel, che individuò la cometa il 28 gennaio nei pressi della stella π Arietis.[3]

Ludwig Becker ne calcolò un'orbita definitiva nel 1891 e ne predisse il ritorno tra il 1902 ed il 1912. La cometa, tuttavia, non fu osservata.

Fu riscoperta da Liisi Oterma il 6 novembre 1942. Fred L. Whipple ne calcolò un'orbita e propose l'identificazione con la Cometa Stephan del 1867. Tale informazione permise di stimare il periodo orbitale tra i 38,84 e 38,88 anni.[3]

La successiva apparizione fu predetta con successo da D. K. Yeomans. La cometa fu recuperata il 13 giugno 1980 da H.-E. Schuster dell'European Southern Observatory.[3]

La Cometa Stephan-Oterma percorre un'orbita con elevata eccentricità, inclinata di circa 18° rispetto al piano dell'eclittica. L'afelio, esterno all'orbita di Urano, è a 20,92 UA dal Sole; il perielio, prossimo all'orbita di Marte, è a 1,57 UA dal Sole. La cometa completa un'orbita in circa 37,72 anni.[2]

Durante i ritorni favorevoli, la minima distanza tra la cometa e la Terra, sempre superiore alle 0,5 unità astronomiche, è raggiunta in prossimità del perielio.[4] L'orbita percorsa porta la cometa ad avere incontri ravvicinati con i giganti gassosi, Giove, Saturno ed Urano, alcuni dei quali previsti per i prossimi secoli.[2]

Si prevede che alla cometa sia associato uno sciame meteorico osservabile nei cieli di Marte.[5]

  1. ^ I dati di 38P dal sito MPC.
  2. ^ a b c d e f g I dati di 26P dal sito JPL.
  3. ^ a b c d e (EN) Gary W. Kronk, 38P/Stephan-Oterma, su Cometography. URL consultato il 23 novembre 2009.
  4. ^ I dati di 38P dal sito di Kazuo Kinoshita.
  5. ^ (EN) A.A. Christou, Predicting Martian and Venusian Meteor Shower Activity, in Earth, Moon, and Planets, vol. 95, n. 1-4, 2004, pp. 425-431, DOI:10.1007/s11038-005-9023-0. URL consultato il 23 novembre 2009.

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