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Alan J. Pakula

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Alan J. Pakula nel 1990

Alan Jay Pakula (New York, 7 aprile 1928[1]Melville, 19 novembre 1998) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Regista della Nuova Hollywood, i suoi film più noti sono Tutti gli uomini del presidente (1976), La scelta di Sophie (1982), Presunto innocente (1990) e Il rapporto Pelican (1993).

Le sue pellicole trattano spesso i temi del complotto e dell'intrigo politico.

Pakula nacque nel Bronx, New York, il 7 aprile 1928, figlio di Paul Pakula e di Jeanette Goldstein, ambedue immigrati polacchi di origine ebraica. Studiò drammaturgia presso l'Università Yale. Iniziò la propria carriera nel mondo cinematografico nel reparto animazione della Warner Bros., e nel 1957 passò alla Paramount e produsse il primo film per il grande schermo del regista televisivo Robert Mulligan, Prigioniero della paura, un prodotto a basso costo che ottenne un buon successo e diede inizio ad una proficua collaborazione tra i due, che realizzarono insieme sette film, fra cui Il buio oltre la siepe (1962), vincitore di tre Premi Oscar 1963 su otto nomination.

Nel 1963 sposò l'attrice Hope Lange, dalla quale divorzierà nel 1971; nel 1973 si sposò con Hannah Cohn Boorstin con cui rimase fino alla morte. Nel 1969 esordì a sua volta nella regia con Pookie, interpretato da Liza Minnelli. Viene annoverato tra gli esponenti della "New Hollywood", un gruppo di giovani artisti tra cui Sydney Pollack, Francis Ford Coppola e Martin Scorsese, che cercarono di mettere nei loro film più realismo e trattare di denunce sociali e politiche.

Nel 1971, con Una squillo per l'ispettore Klute, aprì la cosiddetta trilogia della paranoia. Il film ebbe un grande successo di critica e di pubblico, e fruttò anche un Oscar per la miglior attrice protagonista a Jane Fonda. Fece seguito una interessante e sottovalutata pellicola sull'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, visto in chiave di cospirazione politica e girato con un linguaggio inedito e originale per l'epoca. Il film, intitolato Perché un assassinio?, uscì nel 1974. La trilogia si chiuse nel 1976 con il film più celebre di Pakula, Tutti gli uomini del presidente, che descrive la vicenda dello scandalo Watergate, basandosi sul famoso libro scritto dai giornalisti Bob Woodward e Carl Bernstein, nella pellicola interpretati rispettivamente da Robert Redford e Dustin Hoffman. Il film ottenne quattro Premi Oscar 1977 su otto candidature.

Nel 1982 arrivò un altro grande successo con La scelta di Sophie, interpretato da Meryl Streep. Pakula diresse poi Un ostaggio di riguardo (1987), tratto dal dramma teatrale di Lyle Kessler, con Albert Finney e Matthew Modine. Negli anni novanta girò due thriller basati su best seller di narrativa giudiziaria: Presunto innocente (1990), tratto da un romanzo di Scott Turow, e Il rapporto Pelican (1993), tratto invece da un libro di John Grisham. Il suo ultimo film L'ombra del diavolo, uscito nel 1997, ebbe come protagonisti Harrison Ford e Brad Pitt e affrontò il problema del terrorismo irlandese.

Giovedì 19 novembre del 1998, all'età di 70 anni, partito da New York con la sua automobile diretto alla casa di vacanza di East Hampton, scorrendo sulla Long Island Expressway nella zona di Melville, incappò in un singolare incidente stradale: un tubo di metallo proiettato da un'auto proveniente dalla parte opposta si conficcò nel suo parabrezza, uccidendolo sul colpo.[2]

Sceneggiatore

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  1. ^ (EN) James Sterngold, Alan J. Pakula, Film Director, Dies at 70, in The New York Times, 20 novembre 1998. URL consultato il 28 novembre 2023.
  2. ^ (EN) Filmmaker Pakula dies in accident, su Variety, 20 novembre 1998. URL consultato il 17 aprile 2024.
  • Giovanni Robbiano, Alan Pakula, collana Il Castoro Cinema, n. 114, Firenze, La Nuova Italia, 1985.
  • Christian Viviani, Alan J. Pakula, in Gian Piero Brunetta (a cura di), Dizionario dei registi del cinema mondiale, 3: P-Z, Torino, Einaudi, 2005, ISBN 88-06-17862-8.

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