Alessandro Bentivoglio
Alessandro Bentivoglio | |
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Ritratto di Alessandro Bentivoglio. Lorenzo Costa, Pala Bentivoglio, dettaglio. Cappella Bentivoglio, chiesa di San Giacomo Maggiore, Bologna | |
Nascita | Bologna, 1474 |
Morte | Milano, 20 novembre 1532 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | |
Arma | Fanteria, Cavalleria |
Specialità | Capitano di ventura |
Grado | Generale |
Comandanti | Paolo Vitelli |
Guerre | |
Battaglie |
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Altre cariche |
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Alessandro Bentivoglio (Bologna, 1474 – Milano, 20 novembre 1532[1]) è stato un nobile e condottiero bolognese. Era figlio di Giovanni II Bentivoglio e di Ginevra Sforza, figlia di Alessandro Sforza signore di Pesaro.
È raffigurato insieme a tutta la famiglia Bentivoglio nella pala Bentivoglio di Lorenzo Costa.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Venne nominato cavaliere nel 1483 dal duca di Calabria Alfonso d'Aragona.[2]
Nel giugno del 1492 sposò a Milano Ippolita Sforza (1481-1521) che gli portò in dote anche la signoria di Casteggio.[2] Ippolita era figlia di Carlo Sforza, conte di Magenta, un figlio illegittimo di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano e di Lucrezia Landriani.
Insieme al padre e ai fratelli Annibale ed Ermes, anch'essi condottieri, svolse mansioni di rappresentanza e partecipò ad alcuni episodi bellici della penisola italica, interessata continuamente da conflitti tra i vari signori dell'epoca.[2]
Nel 1498 venne nominato assieme ai fratelli conte palatino dall'imperatore.
Fece edificare il Palazzo Bentivoglio Pepoli nelle campagne di Rigosa a Zola; il luogo d'estate diventava un centro mondano e culturale.[3]
Nel 1506 fu costretto a fuggire da Bologna, per ordine del papa Giulio II che intimò ai Bentivoglio di lasciare la città. Si rifugiò a Fidenza ma dovette spostarsi in varie città in quanto ogni volta che queste ospitavano un Bentivoglio ricevevano un interdetto del papa. Giulio II aveva infatti messo una taglia sulla sua cattura, preoccupato dalla reazione armata dei fratelli Bentivoglio. In effetti questi cercarono più volte di organizzare un esercito per riconquistare la loro città perduta. Nel 1511 dopo vari tentativi e con l'aiuto dei francesi, riuscirono nel loro intento e Annibale si autonominò signore di Bologna.[2]
L'anno dopo però i francesi si ritirarono e i bolognesi insorsero per cacciare nuovamente i Bentivoglio. Alessandro e gli altri furono quindi costretti a lasciare, stavolta per sempre, la città natale. Riuscirono però a riavere i loro averi sparsi nel nord Italia. Alessandro riebbe i castelli di Covo e Antegnate nel territorio bergamasco.[2]
Passò sotto la protezione e al servizio degli Sforza e divenne consigliere ducale. Rimase a Milano anche quando il ducato passò sotto il controllo degli spagnoli nel 1525 e venne nominato governatore della città insieme Gianfrancesco Visconti.[2]
Morì a Milano nel 1532 e venne sepolto nella chiesa di San Maurizio presso il Monastero Maggiore.[2]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Alessandro e Ippolita ebbero sette figli:
- Sforza (1497-8 gennaio 1517[4]);
- Giovanni, morto infante;
- Ginevra (1503-19 gennaio 1545 o subito dopo[5].), sposò nel maggio 1523[5]. Giovanni del Carretto (-1535), che ereditò la contea di Casteggio;
- Bianca (1504-?), monaca benedettina nel Monastero Maggiore di Milano dal 1515 come suor Alessandra, ne è badessa per sei termini[6];
- Violante (1505-1572), sposò Giovanni Paolo I Sforza, un figlio illegittimo di Ludovico il Moro;
- Ippolita, monaca benedettina nel Monastero Maggiore di Milano[6] (?-dopo il 3 agosto 1529);
- Isabella[6], monaca benedettina nel Monastero Maggiore di Milano dal 1531.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Anton Galeazzo Bentivoglio | Giovanni I Bentivoglio | ||||||||||||
Elisabetta da Castel San Pietro | |||||||||||||
Annibale I Bentivoglio | |||||||||||||
Francesca Gozzadini | Gozzadino Gozzadini | ||||||||||||
Costanza Scappi | |||||||||||||
Giovanni II Bentivoglio | |||||||||||||
Lancillotto Visconti | Bernabò Visconti | ||||||||||||
Donnina Porro | |||||||||||||
Donnina Visconti | |||||||||||||
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Alessandro Bentivoglio | |||||||||||||
Muzio Attendolo Sforza | Giovanni Attendolo | ||||||||||||
Elisa Petraccini | |||||||||||||
Alessandro Sforza | |||||||||||||
Lucia Terzani | … | ||||||||||||
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Ginevra Sforza | |||||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rossana Sacchi, Il disegno incompiuto: la politica artistica di Francesco II Sforza e di Massimiliano Stampa, LED, 2005, p.316
- ^ a b c d e f g Condottieri di ventura Archiviato il 15 gennaio 2008 in Internet Archive.
- ^ Copia archiviata, su palazzopepoli.it. URL consultato il 18 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2007).
- ^ Maria Teresa Binaghi Olivari, Bernardino Luini, 5 continents, 2007, p.26.
- ^ a b Rossana Sacchi, Il disegno incompiuto: la politica artistica di Francesco II Sforza e di Massimiliano Stampa, LED, 2005, p.319
- ^ a b c Rossana Sacchi, Il disegno incompiuto: la politica artistica di Francesco II Sforza e di Massimiliano Stampa, LED, 2005, p.320.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alessandro Bentivoglio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Opere di Alessandro Bentivoglio, su MLOL, Horizons Unlimited.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 25542378 · ISNI (EN) 0000 0000 1850 3459 · CERL cnp00582016 · GND (DE) 124658296 |
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