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Alexandros Papadiamantis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Alexandros Papadiamantis nel 1906.

Alexandros Papadiamantis (in greco Αλέξανδρος Παπαδιαμάντης; Skiathos, 4 marzo 1851Skiathos, 3 gennaio 1911) è stato uno dei maggiori scrittori greci del XIX secolo.

Nacque a Skiathos (in ital. Sciato), un'isola greca dell'arcipelago Sporadico (lett. "sparso", perché disposto in forma irregolare). La sua famiglia, come tutte le famiglie di quel periodo, era molto numerosa: aveva quattro sorelle e due fratelli. Suo padre, Adamantios Emanuil, figlio di una famiglia di marinai, era il prete dell'isola e sua madre, Agheliki Moraidi, era discendente di una famiglia nobile, originaria di Mistrà in Morea. Il cognome “Papadiamantis” deriva dalla parola “Papa” (prete) e “Diamantis” (il diminutivo del nome di suo padre Adamantios).

È stato un romanziere, scrittore di racconti, poeta, giornalista, editorialista, studioso e traduttore. Il suo stile narrativo si distingue per il suo realismo, che spesso arriva fino al naturalismo. Era un rigoroso e scrupoloso osservatore sia della società rurale sia della società ateniese del suo tempo. I suoi eroi tipici erano anticonformisti, capricciosi ed emarginati, persone naufragate sia in senso letterale sia figurato.

La sua è stata una personalità controversa. Dopo aver terminato faticosamente i suoi studi a Skiathos, nel 1872, al seguito di un suo amico, era andato al Monte Athos con lo scopo di diventare monaco; ma dopo pochi mesi decise di abbandonare il suo progetto perché non poteva adattarsi alla vita solitaria. Si iscrisse alla Facoltà di lettere e filosofia di Atene, ma non conseguì la laurea. Quindi per sopravvivere iniziò con l'impartire lezioni ai giovani, imparò da solo l'inglese e il francese e a frequentare i circoli letterari e giornalistici. Grazie alle conoscenze di un cugino inizia a pubblicare le sue traduzioni nei vari periodici dell'epoca. Il suo talento viene riconosciuto e subito diventa molto ricercato dai vari editori.

Papadiamantis è stato il primo a tradurre in greco il capolavoro di Fëdor Dostoevskij Delitto e castigo. Tuttavia ciò che occupa il mondo interiore dello scrittore è la grande nostalgia per la sua isola, Skiathos. Egli amava la vita nelle sue forme più semplici e popolari. Si vestiva sempre in modo trasandato ed era molto introverso. Orgoglioso e dignitoso, soffrì la povertà ma trovò conforto nel canto bizantino, nella nostalgia di Skiathos e nello scrivere racconti in preda alla follia dell'alcool. Sempre povero e sofferente, fu costretto a tornare in patria nel 1910. Lì sulla sua amata isola, ha incontrato la morte il 3 gennaio 1911.

La lingua che usava Papadiamantis era la katharevousa, una variante artificiale della lingua greca, arcaicizzante e purista, creata agli inizi del XIX secolo sulla base dell'antico dialetto attico e utilizzata come lingua ufficiale della Grecia fino al 1976. Il suo stile narrativo combinava la katharevousa con il linguaggio della scrittura e dell'innografia ecclesiastica come anche del dialetto dell'isola di Skiathos, utilizzato soprattutto nei dialoghi tra i suoi personaggi. Lui stesso scrisse:

«Per quanto mi riguarda, finché sono vivo, e sono savio, e respiro, non cesserò mai di lodare con adorazione il mio Cristo, descrivere con amore la natura, e disegnare con parole e affetto i costumi originali greci»

Questo mosaico linguistico ha contribuito a caratterizzare Papadiamantis come “poeta della prosa”.

La sua opera principale è considerata il romanzo I fònissa (L'assassina), pubblicato nel 1903, e disponibile in lingua italiana in due distinte traduzioni. Nel 1974 il regista greco Costas Ferris ne ricavò un film dal titolo omonimo.

  • La emigrante, 1880
  • La zingarella, 1881
  • Attorno al lago, 1892
  • Sogno sull'onda, 1900
  • L'assassina, 1903

Traduzioni in italiano

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  • Mario Vitti, Storia della letteratura neogreca, Venezia, Cafoscarina, 2016, ISBN 978-88-7543-400-7, pp. 213, 217, 218, 219, 221-24
  • Francesco Maspero, Aléxandros Papadiamandis; in: Racconti dalla Grecia, a cura di F. Maspero, Milano, Mondadori, 1991, ISBN 88-04-35067-9, pp. 25-26
  • (EN) Roderick Beaton, An Introduction to Modern Greek Literature, Oxford, Clarendon, 1999 [1994], ISBN 0-19-815974-9, pp. 9, 15, 58, 70, 76-9, 99, 100, 102, 108, 109, 287; influence of 91 n., 142, 232 n.; language, use of 335-7
  • (EN) L. Coutelle et al., A Greek Dyptich: Dionisios Solomos and Alexandros Papadiamantis, 1986
  • (EN) A. Keselopoulos, Greece's Dostoevsky: The Theological Vision od Alexandros Papadiamandis, 2011

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Altri progetti

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