Anthela ferruginosa
Anthela ferruginosa | |
---|---|
Maschio fotografato ad Aranda, Australia | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Protostomia |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Lepidoptera |
Sottordine | Glossata |
Infraordine | Heteroneura |
Divisione | Ditrysia |
Superfamiglia | Bombycoidea |
Famiglia | Anthelidae |
Sottofamiglia | Anthelinae |
Genere | Anthela |
Specie | A. ferruginosa |
Nomenclatura binomiale | |
Anthela ferruginosa Walker, 1855 | |
Sinonimi | |
Darala parva |
Anthela ferruginosa Walker, 1855[1] è un lepidottero notturno, appartenente alla famiglia Anthelidae, endemico dell'Australia.[2][3][4][5]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere deriva dal termine greco ἀνϑήλη (anthele), a sua volta una modificazione di ἄνϑος (antos, fiore).[6]
L'epiteto specifico deriva invece dall'aggettivo latino ferrūgĭnōsus (= di ferro, ferrigno), con riferimento alla colorazione delle ali, che può ricordare le tonalità dell'ossido ferrico.[7]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di falene di dimensione media (l'apertura alare è al massimo di 42 mm), con abitudini tendenzialmente notturne o crepuscolari, e caratterizzate da una buona capacità di volo. Il corpo è alquanto robusto e in particolare il torace e l'addome appaiono rivestiti da una fitta peluria.[1][3][4][5][8][9][10][11]
Adulto
[modifica | modifica wikitesto]Capo
[modifica | modifica wikitesto]Il capo si mostra ricoperto da sottili scaglie piliformi rossicce.[5]
Gli occhi sono nerastri, e non sono presenti ocelli funzionali; le antenne, bianco-giallastre, sono bipettinate fino all'apice nel maschio, con processi laterali nerastri, mentre appaiono filiformi nella femmina.[3][4][5][8]
Le appendici boccali sono fortemente ridotte e non funzionali. Le setole dei lobi piliferi sono mancanti. I palpi mascellari sono vestigiali, come pure quelli labiali; il primo articolo non rivela la presenza di un organo con struttura simile a quella dei chaetosemata. La spirotromba è del tutto assente.[3][4][5][10]
Torace
[modifica | modifica wikitesto]Il torace è ricoperto di fitte scaglie piliformi e non sono presenti organi timpanici.[3][4][5][8][11]
Nell'ala anteriore si può notare la presenza di un'areola allungata, dal cui apice dipartono le sezioni distali di Rs1, Rs2, Rs3 ed Rs4;[10] nella parte distale dell'areola, è presente una nervatura trasversale tra Rs1 ed Rs2 che va a formare un triangolo acuto.[10] M2 corre più ravvicinata a M3 che a M1. CuA1 e CuA2 sono chiaramente separate e distinguibili, mentre manca CuP. 1A+2A mostra una netta biforcazione nella regione basale.[3][4][5][10]
Nell'ala posteriore, provvista di una venulazione decisamente più ridotta, Sc è connessa al margine anteriore della cellula discale tramite una nervatura trasversale, che appare molto sottile e talvolta difficile da scorgere. Rs ed M1 sono ravvicinate, e come nell'ala anteriore, M2 parte in posizione più ravvicinata a M3 che a M1. Manca CuP, mentre 3A è presente e ben definita.[3][4][5][10]
La colorazione di fondo della pagina dorsale dell'ala anteriore va dal rosso carico fino al grigio-rossastro, talvolta con sfumature di rosa; si nota una vistosa macchia reniforme, di colore nerastro, in corrispondenza della zona discale, oltre a due o tre macchie più piccole, dello stesso colore ma non sempre presenti, in punti diversi all'estremità distale del campo basale; di regola si può osservare una linea di otto piccoli punti scuri nella fascia subterminale; il termen è arcuato e provvisto di ciglia rossastre, mentre l'apice è alquanto appuntito, ma non falciforme. La pagina inferiore dell'ala anteriore riprende i motivi della superficie dorsale, ma con tonalità più spente.[8][10][11]
L'ala posteriore risulta arrotondata e lievemente più chiara della posteriore; sulla pagina superiore si nota una macchia discale, oltre a una singola serie di sette piccolissimi punti scuri nella fascia submarginale. Anche qui, la superficie ventrale ha tonalità più sbiadite rispetto a quella dorsale.[10][11]
L'accoppiamento alare è del tipo "frenato" nei maschi e amplessiforme nelle femmine, col mantenimento della sola parte basale del frenulum.[3][4][5][10] La spinarea è assente.[10][11][12]
Nelle zampe, di un rosso un po' più chiaro rispetto al resto del corpo, l'epifisi è presente solo nei maschi, mentre gli speroni tibiali, non molto lunghi, hanno formula 0-2-2; le tibie e i femori sono rivestiti di lughe scaglie piliformi, mentre i tarsomeri appaiono più scuri all'estremità distale. Arolio e pulvilli sono presenti, questi ultimi provvisti di un lobo dorsale. Le unghie hanno struttura semplice, priva di dentellatura ventrale.[3][4][5][10][11]
Addome
[modifica | modifica wikitesto]L'addome è alquanto tozzo in entrambi i sessi e, come il torace, risulta privo di organi timpanici e rivestito da fitte scaglie piliformi rossastre.[3][4][5][11]
Ai lati del primo tergite si osservano due inspessimenti che, nel maschio, proseguono postero-lateralmente fino a terminare con due processi conici, situati caudalmente rispetto al primo paio di spiracoli. Il secondo sternite non presenta strutture di connessione con i tergiti, ma è provvisto di brevi apodemi anteriori, benché non siano ravvisabili venulae ben sviluppate.[3][5]
Nell'apparato riproduttore maschile, tegumen e vinculum sono sclerificati assieme; le valvae sono alquanto sviluppate; lo gnathos è vestigiale, così come i socii; l'edeago è cilindrico e provvisto anteriormente di un coecum penis e di un cornutus.[3][5]
Nel genitale femminile, la bursa copulatrix non è molto grande; l'ostium bursae è posizionato nella parte anteriore della superficie ventrale dell'VIII somite; le gonapofisi hanno una lunghezza ridotta.[3][5]
Uovo
[modifica | modifica wikitesto]Non è stato descritto l'uovo di questa specie.[3][5][11]
Larva
[modifica | modifica wikitesto]Le larve sono rossastre, con parecchie setole secondarie, e leggermente più piccole di quelle di Anthela ocellata e A. acuta.[3][4][9]
Capo
[modifica | modifica wikitesto]Il capo è di dimensioni ridotte rispetto al resto del corpo, soprattutto negli ultimi stadi di sviluppo, con un apparato boccale di tipo ipognato. Sono presenti sei stemmata per lato, disposti su un arco più o meno regolare.[13]
Torace
[modifica | modifica wikitesto]Nel torace, i segmenti hanno tutti dimensioni alquanto simili, e sono rivestiti di una fitta peluria rossa. Le zampe protoraciche sono più sviluppate delle altre.[8]
Addome
[modifica | modifica wikitesto]Nell'addome si osserva una coppia di verruche dorsali in A1, due coppie (D1 e D2) sui segmenti A2-A7, e una sola verruca in posizione mediodorsale in A8.[3]
La larva matura presenta cinque coppie di pseudozampe, robuste ma non molto allungate, sui segmenti III-VI e X; l'ultimo paio di pseudopodi, quello anale, appare più sviluppato dei precedenti.[3] Nelle pseudozampe, gli uncini sono robusti e disposti su linee ellittiche incomplete.[4][13][14]
Pupa
[modifica | modifica wikitesto]La pupa è obtecta, decisamente tozza e provvista di un capo arrotondato. I palpi mascellari sono assenti e la spirotromba è rappresentata da un paio di piccoli lobi. Le antenne sono corte (circa i due terzi della lunghezza dell'ala) e solo una piccola porzione dei palpi labiali è esposta. Il cremaster è assente, ma si osservano poche setole uncinate all'estremità anale.[3][5]
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Ciclo biologico
[modifica | modifica wikitesto]Gli adulti sono prevalentemente notturni, con una moderata attrazione per la luce, più accentuata nei maschi.[11]
Lo stadio adulto è incapace di alimentarsi, non disponendo di un apparato boccale funzionale.[5]
si ritiene che in questa famiglia l'accoppiamento avvenga subito dopo l'emersione delle femmine dai bozzoli, considerato che quelle attratte dalle fonti luminose, tendono a deporre immediatamente uova già fecondate.[5]
Anche le larve sono principalmente attive durante le ore di buio, e non si registra il fenomeno del gregarismo.[4][5]
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Queste larve non sono minatrici fogliari, ma al contrario si alimentano aggrappate alle foglie delle piante nutrici.[3][4][5]
In particolare, il bruco di A. ferruginosa è stato rinvenuto su alcune Poaceae australiane, tra cui Nassella neesiana (Trin. & Rupr.) Barkworth, 1990:[5][8][15][16]
Parassitoidismo
[modifica | modifica wikitesto]Non sono noti casi di parassitoidismo ai danni di larve di Anthela ferruginosa, da parte di specie di imenotteri o di ditteri[17][18]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è endemica dell'Australia sudorientale (Australia Meridionale, Queensland, Nuovo Galles del Sud, Territorio della Capitale Australiana, Victoria e Tasmania).[5][8][10][11]
Questo antelide non è molto frequente, ma si può rinvenire sia nei boschi della fascia costiera, sia nelle foreste delle zone interne.[5][11]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Anthela ferruginosa Walker, 1855 - List Spec. lepid. Insects Colln Br. Mus. (4):854 - locus typicus: Sydney.[1][19]
Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Non sono state individuate sottospecie.[5][20][21][22]
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[19][20][21][22]
- = Darala parva Walker, 1855 - List Spec. Lepid. Insects Colln Br. Mus. (4): 892 - locus typicus: Terra di Van Diemen (Tasmania)[1]
- = Darala minuta Swinhoe, 1892 - Cat. Het. Mus. Oxford (1): 210 - locus typicus: Nuovo Galles del Sud[23]
- = Anthela walkeri Strand, 1925 - in Seitz, A. 1934, Die Gross-schmetterlinge der Erde 10: 366 - locus typicus: non indicato[24]
- = Anthela guttifascia Strand, 1925 - in Seitz, A. 1934, Die Gross-schmetterlinge der Erde 10: 366 - locus typicus: non indicato[24]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La specie non è stata inserita nella Lista rossa IUCN.[25]
Note
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Bibliografia
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Testi
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Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Apatelodidae
- Bombycidae
- Brahmaeidae
- Carthaeidae
- Endromidae
- Eupterotidae
- Phiditiidae
- Saturniidae
- Sphingidae
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) ADW - Animal Diversity Web, su animaldiversity.org. URL consultato il 3 marzo 2018.
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