Armando Segato
Armando Segato | ||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia | |||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | |||||||||||||||
Termine carriera | 1964 - giocatore 1969 - allenatore | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||
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Squadre di club1 | ||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | ||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
Armando Segato (Vicenza, 3 maggio 1930 – Firenze, 19 febbraio 1973) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo centrocampista.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Il fratello maggiore, Bruno (nato nel 1921) fu anch'egli calciatore nelle serie minori con, tra le altre, Legnago, Trani e Aosta[1].
Durante uno scontro di gioco in allenamento, mentre allenava il Venezia, si frattura tibia e perone. L'operazione sembra riuscire, ma una volta tolto il gesso si scopre che il tono muscolare non si riforma. La successiva diagnosi dice che Segato è affetto dal morbo di Lou Gehrig. È il 1968 e per la prima volta la sclerosi amiotrofica laterale viene diagnosticata a un ex calciatore professionista. Quando arriva alla Reggina è già malato, ma nonostante ciò continua ad andare in panchina, finché non è costretto ad arrendersi.
Muore il 19 febbraio 1973 all'età di 42 anni.
La sua prematura scomparsa è stata in seguito accostata all'inchiesta, condotta dal Pubblico Ministero di Torino, Raffaele Guariniello, sull'uso di sostanze dopanti nel calcio e sulla presunta connessione con lo sviluppo della malattia.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Cresciuto nelle giovanili del Torino, comincia a giocare come ala sinistra. Dopo esperienze nelle serie minori con Cagliari e Prato, nel 1952 passa alla Fiorentina. È Fulvio Bernardini a sfruttarne a pieno le potenzialità e a spostarlo sulla mediana. Gioca a quasi totale sostegno dell'attacco, grazie alla copertura dell'ala tornante Prini. È protagonista assoluto del primo scudetto viola, giocando tutte le partite del campionato 1955-1956; l'anno successivo vince coi gigliati la Coppa Grasshoppers. Bandiera della Fiorentina per 8 campionati, disputa in maglia viola 216 incontri realizzando 16 gol. Al suo attivo anche quattro secondi posti consecutivi, e le finali di Coppa dei Campioni — la prima raggiunta da un club italiano — e di Coppa Italia, perse rispettivamente nel 1957 contro il Real Madrid e nel 1958 contro la Lazio. Chiude la sua carriera nell'Udinese.
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Esordisce in nazionale nel novembre 1953 contro l'Egitto: è una vittoria striminzita per 2-1 e la critica sportiva si scaglia contro il blocco difensivo viola, convocato per l'occasione dal C.T., l'ungherese Lajos Czeizler, definendolo «blocco dei brocchi»; tuttavia quello stesso blocco, con il tempo, non solo fa la fortuna della squadra gigliata, ma diventa elemento imprescindibile della squadra azzurra. Segato ne è parte integrante. Viene convocato per il campionato del mondo 1954 in Svizzera e il 6 maggio 1959 è il capitano della squadra azzurra che per la prima volta esce imbattuta da Wembley contro l'Inghilterra (2-2). Chiude con 20 presenze premiate con la medaglia (consegnata postuma al figlio Gianluca) dal presidente della Repubblica Italiana.
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Comincia come allenatore-giocatore dell'Udinese. Nella stagione 1965-1966 giunge al Venezia e forgia la squadra che porterà in Serie A con Vincenzi in porta — il quale stabilisce il record d'imbattibilità in Serie B riuscendo a non subire reti per 866 minuti —, Mencacci all'attacco, che segna 14 reti, e Mazzola II e capitan Spagni a centrocampo. Questo gli vale il conferimento del Seminatore d'oro quale miglior allenatore professionista. Allena i lagunari anche l'anno seguente, ma non riesce a evitare la retrocessione in cadetteria nonostante gli innesti di Manfredini e Benitez. Rimane a Venezia ancora un anno, per poi accettare nell'estate 1968 la proposta della Reggina, esperienza che gli permette di far esordire e lanciare nel professionismo Franco Causio. L'esperienza però dura poco, poiché malato è costretto ad abbandonare l'incarico.
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Statistiche da allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | |||||||||||||||||||
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Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | ||
1963-1964 | Udinese | B | 34 | 8 | 10 | 16 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 34 | 8 | 10 | 16 | 23,53 |
1965-1966 | Venezia | B | 38 | 18 | 13 | 7 | CI | 2 | 1 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 40 | 19 | 13 | 8 | 47,50 |
1966-1967 | A | 34 | 4 | 9 | 21 | CI | 1 | 0 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 35 | 4 | 9 | 22 | 11,43 | |
1967-1968 | B | 25+7[2] | 8+2 | 8+1 | 9+4 | CI | 2 | 1 | 0 | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 34 | 11 | 9 | 14 | 32,35 | |
Totale Venezia | 97+7 | 30+2 | 30+1 | 37+4 | 5 | 2 | 0 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | 109 | 34 | 31 | 44 | 31,19 | |||||
1968-1969 | Reggina | B | 38 | 13 | 18 | 7 | CI | 3 | 2 | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 41 | 15 | 19 | 7 | 36,59 |
Totale carriera | 169+7 | 51+2 | 58+1 | 60+4 | 8 | 4 | 1 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | 184 | 57 | 60 | 67 | 30,98 |
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Fiorentina:1955-1956
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Fiorentina: 1957
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fabrizio Calzia e Massimiliano Castellani, Palla avvelenata - Morti misteriose, doping e sospetti nel calcio italiano, Torino, Bradipolibri, 2003, ISBN 88-88329-24-2.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Armando Segato, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Armando Segato (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Armando Segato (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Armando Segato, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Armando Segato, su eu-football.info.
- Convocazioni e presenze in Nazionale di Armando Segato, su FIGC.it, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Armando Segato, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
- Massimo Cecchi, Il cuore viola di Armando Segato, su museofiorentina.it.
- Calciatori del Torino F.C.
- Calciatori del Cagliari Calcio
- Calciatori dell'A.C. Prato
- Calciatori dell'ACF Fiorentina
- Calciatori dell'Udinese Calcio
- Allenatori dell'Udinese Calcio
- Allenatori del Venezia F.C.
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