Bartoniano
Periodo | Epoca | Piano | Età (Ma) | |
---|---|---|---|---|
Neogene | Miocene | Aquitaniano | Più recente | |
Paleogene | Oligocene | Chattiano | 23,03–27,82 | |
Rupeliano | 27,82–33,9 | |||
Eocene | Priaboniano | 33,9–37,71 | ||
Bartoniano | 37,71–41,2 | |||
Luteziano | 41,2–47,8 | |||
Ypresiano | 47,8–56,0 | |||
Paleocene | Thanetiano | 56,0–59,2 | ||
Selandiano | 59,2–61,6 | |||
Daniano | 61,6–66,0 | |||
Cretacico | Cretacico superiore | Maastrichtiano | Più antico | |
Suddivisione del Paleogene secondo la Commissione internazionale di stratigrafia dell'IUGS.[1] |
Nella scala dei tempi geologici, il Bartoniano (in passato detto Auversiano o Biarritziano) è il terzo dei quattro piani in cui è suddiviso l'Eocene.
Copre il periodo di tempo compreso fra i 40,4 ± 0,2 milioni di anni fa (Ma) ed i 37,2 ± 0,1 Ma.[1][2]
È preceduto dal Luteziano e seguito dal Priaboniano.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il piano stratigrafico Bartoniano fu introdotto nella letteratura scientifica nel 1857 dallo studioso svizzero di stratigrafia Karl Mayer-Eymar.[3]
Il piano prende il nome dalla località costiera inglese di Barton on Sea, un sobborgo di New Milton nell'Hampshire, dove affiorano i cosiddetti Barton Beds.
Il piano regionale Auversiano, in Francia, è coevo con il Bartoniano e pertanto non più usato.
Definizioni e GSSP
[modifica | modifica wikitesto]La base del Bartoniano è fissata alla comparsa del nanoplancton calcareo della specie Reticulofenestra reticulata.
Il limite superiore del Bartoniano, nonché base del successivo Priaboniano, è dato dalla comparsa del nanoplancton calcareo della specie Chiasmolithus oamaruensis, che forma anche la base della biozona nanoplanctonica NP18.
La IUGS non ha ancora definito il profilo stratigrafico di riferimento, il GSSP.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Commissione internazionale di stratigrafia, International Chronostratigraphic Chart, su stratigraphy.org, Unione internazionale di scienze geologiche. URL consultato l'8 marzo 2024.
- ^ Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) of the International Commission of Stratigraphy, Status on 2009.
- ^ Mayer-Eymar, Karl; 1857: Tableau synchronique des formations tertiaires d'Europe, 3rd ed., Zürich.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gradstein, F.M.; Ogg, J.G. & Smith, A.G.; 2004: A Geologic Time Scale 2004, Cambridge University Press.
- Mayer-Eymar, Karl; 1857: Tableau synchronique des formations tertiaires d'Europe, 3rd ed., Zürich. (FR)
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