Busti del Pincio
I busti del Pincio sono disposti lungo i viali del colle stesso. Al Pincio vi sono 229 busti.
Questi busti risalgono a una tradizione rinascimentale italiana ed effigiano delle personalità celebri che tra la fine del XVIII secolo e il XIX secolo che nel XVII secolo erano solamente una decorazione abituale, in seguito divennero dei piccoli monumenti in onore di personaggi famosi tra cui artisti, letterati e scienziati, sono caratterizzati secondo una moda europea che si sviluppa specialmente in Italia. La scelta dei personaggi è dovuta a uno scopo decorativo, pedagogico e celebrativo, ma allo stesso tempo connessa al periodo storico del periodo di realizzazione e quindi di divulgare dei valori patriottico risorgimentali tramite dei modelli di esempio.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'idea di collocare busti di personaggi meritevoli nei viali del Pincio risale al periodo della Repubblica Romana, il 28 maggio 1849 il Triumvirato stanziò infatti un fondo di 10.000 lire per la creazione di alcuni busti in marmo di personaggi famosi della storia d'Italia.
Ne vennero scolpiti 52, che finirono tuttavia nei magazzini comunali per essere rispolverati solo nel 1851, quando Pio IX, impegnatosi in una serie di lavori di rinnovamento urbanistico istituì (2 giugno 1851) una commissione per la collocazione di questi busti. Vennero scelti come siti di locazione adatti il Pincio e la Casina Valadier.
Alcuni busti furono scartati in quanto considerati contrari al potere temporale del pontefice e nel 1857 il conte Luigi Antonelli decise che questi ultimi avrebbero dovuto essere cambiati in "aspetto e denominazione". Girolamo Savonarola, Gaio Sempronio Gracco, Pietro Colletta, Giacomo Leopardi, Niccolò Machiavelli, Giovanni delle Bande Nere e Vittorio Alfieri diventarono quindi, rispettivamente, Guido d'Arezzo, Vitruvio, Plinio il Vecchio, Zeusi, Archimede, Lorenzo il Magnifico e Vincenzo Monti.[2] Vennero invece completamente scartati Arnaldo da Brescia, Giovanni da Procida e Napoleone Bonaparte.[3]
Nel 1870 il comune di Roma divenne l'unico responsabile dei busti. Dal 1883 si decise che dovevano essere ritratti solamente personaggi morti almeno da 25 anni.
Il numero dei busti aumentò comunque nel tempo e alla fine degli anni sessanta i busti erano 228,[4] al 1º gennaio 2012 erano 229.[5] I busti sono periodicamente afflitti da atti di vandalismo che ne attaccano preferibilmente i nasi, arrivando, in alcuni casi alla decapitazione completa. Gli atti vandalici, tra cui le scritte da parte di ignoti, sono stati appurati fin dal lontano 1863[6] e, nonostante i busti siano in massima parte copie, costituiscono un danno economico abbastanza importante.[7]
Le donne ritenute meritevoli di un busto sono solo tre: Vittoria Colonna, santa Caterina da Siena e Grazia Deledda.
Uno dei busti del Pincio ha una storia particolare: nel 1860 fu collocata al Pincio, vicino alla Casina Valadier, la "mira" dell'osservatorio astronomico del Collegio Romano per la determinazione del meridiano di Roma, su richiesta del suo direttore, l'astronomo gesuita Angelo Secchi. Era, in origine, una semplice scacchiera di legno poi ricostruita in marmo ed incastonata in una colonna con un foro che permetteva di illuminarla di notte. Nel 1878, alla morte del Secchi, il suo busto venne piazzato sulla colonna e circondato da un piccolo giardino.[8] Danneggiato nel 1960, fu ripristinato nel 2001 e fornisce ancora oggi la mira (anche se non serve più).
La disposizione dei busti lungo i viali è del tutto casuale e non segue un filo logico, eccezion fatta per un gruppo di erme realizzate nel 1918 in onore dei caduti nella prima guerra mondiale e disposti lungo la piazza dei Martiri.
Lista dei busti principali
[modifica | modifica wikitesto]I busti del Pincio sono, tra quelli degni di nota:[9]
Collegamenti
[modifica | modifica wikitesto]È raggiungibile dalla stazione Piazzale Flaminio. |
- Tram
È raggiungibile dalla fermata Flaminio | del tram 2 |
È raggiungibile dalla fermata Flaminio | del tram 19 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nadia Sorace, I busti, in Il Pincio, Roma, Edizioni De Luca, 2000, p. 35-36, ISBN 88-8016-400-7.
- ^ Giovanni Di Benedetto, Claudio Rendina, Storia di Roma moderna e contemporanea, Newton Compton Editori, Roma, 2004. ISBN 88-541-0201-6
- ^ L'età presente: giornale politico-letterario, 15 febbraio 1859
- ^ Romaspqr.it
- ^ Dorli Photography www.dorli.it, su dorli.it. URL consultato il 5 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2014).
- ^ Francesco Gasparoni, Arti e lettere. Scritti raccolti da Francesco e Benvenuto Gasparoni, vol. II, Tipografia Menicanti, Roma, 1865, pp. 41-42
- ^ Busti rotti, rifiuti, allagamenti. Pincio abbandonato al degrado Archiviato il 29 maggio 2014 in Internet Archive., «Il Messaggero», 6 novembre 2011
- ^ Roberto Buonanno, Il cielo sopra Roma. I luoghi dell'astronomia, Springer-Verlag Italia, Milano, 2008, pp. 137. ISBN 978-88-470-0671-3
- ^ Autori Vari, I busti del Pincio, in Il Pincio, Roma, Edizioni De Luca, 2000, p. 38-43, ISBN 88-8016-400-7.
- ^ Busto n. 106 in questa mappa dei busti al Pincio, dal sito Curiosità romane
- ^ Christina Huemer, Rome ca. 1820: An Album of Drawings by Luigi Poletti at the American Academy in Rome, "Memoirs of the American Academy in Rome", Vol. 45, (2000), pp. 185-216
- ^ Busto n. 98 in questa mappa dei Busti del Pincio, dal sito Curiosità romane
- ^ Alessandro Cremona, Sabina Gnisci, Alessandra Ponente, Il giardino della memoria. I Busti dei Grandi Italiani al Pincio, Artemide Edizioni, Roma, 1999
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cav. F. (Francesco) Di Leonardi, Pincio, Gianicolo, Basilica Vaticana, I busti degli uomini illustri che onorarono la Patria, sunti biografici e storici raccolti ad opera e per uso degli amici ed amatori dell'arte, Roma, W. Modes editore, 1915
- Giovanni Di Benedetto, Claudio Rendina, Storia di Roma moderna e contemporanea, Newton Compton Editori, Roma, 2004. ISBN 88-541-0201-6
- Nadia Sorace, I busti in Il Pincio, Roma, Edizioni De Luca, 2000
- Alessandro Cremona, Sabina Gnisci, Alessandra Ponente, Il giardino della memoria. I Busti dei Grandi Italiani al Pincio, Roma, Artemide Edizioni, 1999
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Busti del Pincio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lista completa e pianta (al 2006) dei 228 busti sul sito "Curiosità romane"