Charles Harrison Townsend
Charles Harrison Townsend (Birkenhead, 13 maggio 1851 – 26 dicembre 1928) è stato un architetto inglese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Studiò alla Birkenhead School e lavorò per l'architetto di Liverpool Walter Scott nel 1870. Si trasferì a Londra con la sua famiglia nel 1880 ed entrò in società con l'architetto londinese Thomas Lewis Banks nel 1884. Townsend divenne membro della Art Workers' Guild nel 1888 e nello stesso anno fu eletto Fellow del più conservatore Royal Institute of British Architects. Rimase un membro attivo di entrambe le organizzazioni per tutta la sua carriera e fu eletto Master of the Art Workers' Guild nel 1903.[1] È stato un importante architetto in stile moderno (stile Art Nouveau britannico) il cui motivo preferito era l'albero.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]La carriera di Townsend fu dedicata principalmente a commissioni ecclesiastiche domestiche e su piccola scala, ma la sua reputazione si basa principalmente su tre edifici pubblici sorprendentemente originali a Londra: Bishopsgate Institute (1892 –1894), la Whitechapel Art Gallery (1895 – 1899, aperta nel 1901) e il Museo Horniman (1898 – 1901).
Questi edifici sono solitamente identificati con gli stili Art Nouveau o Arts and Crafts, ma l'originalità di Townsend rese il suo stile difficile da classificare. Service lo definisce un architetto "canaglia".[2] Pevsner descrive gli edifici come "senza dubbio l'esempio più notevole di uno sconsiderato ripudio della tradizione tra gli architetti inglesi dell'epoca".[3] Il Museo Horniman in particolare fece dire a un osservatore contemporaneo, nel 1902, l'anno dopo l'apertura dell'edificio: "una nuova serie di pensieri franchi e senza paura espressi e coordinati nella pietra".[4] Townsend sembra essere stato influenzato dallo stile neoromanico dell'architetto statunitense Henry Hobson Richardson: conosceva sicuramente il lavoro di quell'architetto poiché suo fratello giornalista, Horace Townsend, aveva scritto un lungo articolo su Richardson.[5]
Notevoli tra le altre opere di Townsend sono: All Saints, Ennismore Gardens, Londra (ora cattedrale ortodossa russa) (1892), il pittoresco St. Martin, Blackheath, Surrey (che è apparentemente modellato su una cappella italiana) (1893), la United Free Church, Woodford Green (1901) e St. Mary the Virgin, Great Warley, Essex (1902).
Tra i collaboratori di Townsend c'era l'architetto finlandese Gustaf Strengell, che al suo ritorno in Finlandia divenne uno dei più noti architetti teorici, curatori e critici del paese, sebbene esercitasse poco come architetto. Insieme all'amico critico d'architettura Sigurd Frosterus, Strengell si oppose all'architettura in stile Art Nouveau predominante in Finlandia a quel tempo (conosciuta come Jugenstil e incarnata dalle opere di Eliel Saarinen), sostenendo invece un modernismo più eccentrico, di un tipo che potrebbe essere notato anche nelle opere di Townsend.
Edifici
[modifica | modifica wikitesto]- The Horniman Museum, Forest Hill (1901; Biblioteca e Aula Magna aggiunte, 1910)[6]
- The Village Hall, Panshanger (1910) ora Mayflower Place[7]
- Chiesa di Woodford Green URC (1904)[8]
- Church of St Mary the Virgin, Great Warley, Essex (1902)[9]
- Cross Stone, West Meon (1901)[10][11]
- La Whitechapel Art Gallery (progettata nel 1897, costruita nel 1898-99)[12]
- Torri della scogliera, Devonshire (1898)
- Bishopsgate Institute (1894)[13]
- St Martin Church, Blackheath, Surrey (1893)[14]
- Villaggio di Blackheath, Surrey (c.1888-1907)[15]
- (Ex) All Saint's Church, Kensington (con Lewis Vulliamy) restauro e aggiunte (1887-1897)[16] Ora, Cattedrale ortodossa russa della Dormizione della Madre di Dio e di Tutti i Santi.[17]
- Kirkland Mission Churh (1886)[18]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Thomas. Z, Women art workers and the Arts and Crafts movement, 2020, ISBN 9781526140432.
- ^ A. Service, Edwardian Architecture, London, 1977
- ^ Nikolaus Pevsner, Pioneers of Modern Design, Museum of Modern Art, New York, 1949
- ^ Articolo non firmato in The Studio magazine, Vol. XXIV, 1902, pp. 196–202 (198).
- ^ Horace Townsend, The Magazine of Art, 1894, pp. 133–38.
- ^ (EN) Horniman Museum, su historicengland.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) A Short History of Mayflower Place, su easthertslodge.org. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Woodford Green Church, su historicengland.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Church of St Mary the Virgin, su historicengland.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Simple cross on the Village Green at West Meon, su geograph.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Cross Stone, su historicengland.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Whitechapel Art Gallery, su historicengland.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Bishopsgate Institute, su historicengland.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ St Martin Church, su wonershchurch.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2020).
- ^ Blackheath, su surreyhills.org. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) All Saint's Church, su historicengland.org.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (RU) Дорогие братья и сестры!, su sourozh.org. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Heritage Record Kirkland Mission Church, su facultyonline.churchofengland.org. URL consultato il 26 ottobre 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Charles Harrison Townsend
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Townsend, Charles Harrison, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Townsend, Charles Harrison, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Opere di Charles Harrison Townsend, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30333247 · ISNI (EN) 0000 0001 1050 0680 · ULAN (EN) 500010732 · LCCN (EN) nr89014843 · GND (DE) 118802607 |
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