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Christian Fauria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Christian Fauria
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza193 cm
Peso113 kg
Football americano
RuoloTight end
Termine carriera2007
Carriera
Giovanili
1991-1994Colorado Buffaloes
Squadre di club
1995-2001Seattle Seahawks
2002-2005New England Patriots
2006Washington Redskins
1997-2007Carolina Panthers
Statistiche
Partite191
Partite da titolare123
Ricezioni252
Yard ricevute2.529
Touchdown su ric.22
Palmarès
Trofeo Vittorie
Super Bowl 2

Vedi maggiori dettagli

 

Christian Ashley Fauria (Los Angeles, 22 settembre 1971) è un ex giocatore di football americano statunitense che ha militato nel ruolo di tight end nella National Football League (NFL).

Fauria fu scelto nel corso del secondo giro (39º assoluto) del Draft NFL 1995 dai Seattle Seahawks.[1] Nel 1998 fece registrare un record in carriera di 37 ricezioni. Nel 2002 si unì ai New England Patriots con cui vinse due Super Bowl consecutivi (2003–2004). Alcuni ritennero che la sua firma nel 2002 fosse per servire da mentore alla scelta del primo giro del draft Daniel Graham ma Fauria si guadagnò il ruolo di titolare e quell'anno segnò un primato personale di 7 touchdown su ricezione. Dopo i Patriots, Fauria passò ai Washington Redskins per una stagione. Fu svincolato il 28 febbraio 2007, optando per firmare con i Carolina Panthers il 13 settembre 2007, con i quali disputò la sua tredicesima e ultima stagione.

Il 18 novembre 2007, Fauria e il quarterback Vinny Testaverde connetterono per un touchdown da 2 yard che fece entrare la coppia nel libro dei record della NFL come la più vecchia combinazione per un touchdown su ricezione (oltre 80 anni).[2]

New England Patriots: XXXVIII, XXXIX
New England Patriots: 2003, 2004

Il figlio, Joseph Fauria, giocò come tight end per i Detroit Lions.

  1. ^ (EN) 1995 National Football League Draft, su profootballhof.com. URL consultato il 12 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
  2. ^ (EN) Jim Peltz, Not perfect, but 10 isn't bad number, in Los Angeles Times, 25 novembre 2007.

Collegamenti esterni

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