Convenzione contro la desertificazione

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In verde gli stati che hanno sottoscritto la convenzione

La Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione in quei Paesi che soffrono di gravi siccità, particolarmente in Africa, brevemente Convenzione contro la desertificazione (United Nations Convention to Combat Desertification, UNCCD), viene aperta alla firma dei Paesi il 17 giugno 1994 a Parigi, ed è entrata in vigore a dicembre 1996, 90 giorni dopo la ratifica del cinquantesimo paese, ma la sua storia è lunga e tortuosa.

Storia e generalità

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L'ONU aveva da tempo riconosciuto la desertificazione come uno dei maggiori problemi economici, sociali e ambientali in vari paesi del mondo, e nel 1977 la Conferenza delle Nazioni Unite sulla desertificazione (UNCOD) adottò il Piano d'azione per combattere la desertificazione (PACD). Nonostante questo piano, uno studio dell'UNEP del 1991 concluse che, "malgrado si possano registrare alcuni esempi localizzati di successo, il processo di degrado della terra in zone aride, semi-aride e subumide si è generalmente intensificato".

Quindi, la desertificazione rappresentava ancora un argomento di grande preoccupazione nel giugno successivo quando i governanti di molti paesi del mondo si riunirono a Rio de Janeiro per il summit mondiale dei capi di Stato di Rio de Janeiro (UNCED).

A Rio de Janeiro furono presentate la Convenzione sulla diversità biologica (CBD) e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), ma si stabilì anche che contro la desertificazione si sarebbero dovute sviluppare attività nuove, con un approccio integrato ai problemi enfatizzando le azioni che promuovessero lo sviluppo sostenibile a livello di comunità, quindi un approccio che cerca di bloccare il grande fenomeno della desertificazione attraverso la somma di tanti piccoli interventi.

A Rio de Janeiro si decise inoltre di istituire un comitato di negoziazione intergovernativo per preparare, entro giugno 1994, una convenzione per combattere la desertificazione in quei paesi che soffrono di gravi siccità, particolarmente in Africa. Il 17 giugno 1994, a Parigi, la Convenzione per combattere la desertificazione in quei Paesi che soffrono di gravi siccità, particolarmente in Africa viene adottata ed aperta alla firma dei Paesi. La convenzione conta più di 170 parti e la prima conferenza delle parti si tenne nell'ottobre 1997 a Roma.

La Convenzione contro la desertificazione viene considerata, insieme a CBD e UNFCCC una delle tre Convenzioni di Rio.

La desertificazione è identificata dalla Convenzione come la degradazione delle terre in aree aride, semi aride, e subumide principalmente causata dalle attività umane e dal cambiamento climatico.

Il nuovo concetto di desertificazione non si riferisce più quindi al processo di espansione dei deserti esistenti ma al processo di degrado, più o meno lento e più o meno volontario, di terre soggette a sovrasfruttamento e a uso non appropriato. Tale degrado risulta maggiormente irreversibile in zone già in origine aride o semi-aride.

Circa un terzo delle terre emerse, in più di cento paesi e popolate da circa un miliardo di persone sono da considerarsi aride, semi-aride o subumide e sono quindi potenzialmente in pericolo di desertificazione. Molte aree sono già vittime di questo fenomeno.

Cause e obiettivi

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Le cause maggiori di desertificazione sono state identificate in deforestazione, sovrapascolo, e cattive pratiche di irrigazione; ma anche povertà e instabilità politica sono considerate contribuire significativamente.

Combattere la desertificazione diventa quindi essenziale per assicurare una produttività, immediata e nel lungo termine, per le popolazioni che vivono nelle aree interessate. Visti i fallimenti che si sono avuti in passato, la Convenzione sta cercando di sviluppare un approccio innovativo al problema. Il problema è difficile e si prevede che non ci saranno soluzioni in tempi brevi in quanto le cause sono molte e complesse e spaziano dai meccanismi del commercio internazionale alle pratiche di uso del suolo non sostenibili.

La Convenzione quindi ha adottato una strategia basata sulla promozione di tante azioni locali, spesso piccole ma spesso con idee nuove ed approcci innovativi e che prediligano il partenariato internazionale. Questo perché i cambiamenti da effettuare sono sia a livello locale che internazionale.

La Convenzione cerca di fermare il processo di desertificazione e di restaurare parte dei terreni degradati anche per contribuire al raggiungimento di una sicurezza alimentare nelle aree affette, ossia per contribuire a creare le basi per uno sviluppo sostenibile nei paesi affetti da desertificazione è il fine ultimo della Convenzione.

I provvedimenti della Convenzione

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I paesi afflitti dai problemi di desertificazione stanno mettendo in pratica le linee guida della Convenzione attraverso l'identificazione e la messa in opera di programmi d'azione nazionali, sub-regionali e regionali. I programmi sono sviluppati seguendo gli specifici criteri regionali (diversi da regione a regione) descritti negli Annessi della convenzione. L'Africa, la regione dove i processi di desertificazione sono i più drammatici, è considerata una priorità a livello globale, ma anche per Asia, America Latina e Caraibi, Mediterraneo Settentrionale, ed Europa Orientale e Centrale esistono delle linee guida specifiche per lo sviluppo dei programmi.

In tutte le regioni i programmi e le attività devono comunque svilupparsi secondo i seguenti criteri:

  • Tenere conto e imparare dalle esperienze passate;
  • Utilizzare un approccio democratico bottom-up per l'identificazione di attività (ossia non imposto da chi governa il territorio ma sviluppato da, o insieme, alle comunità che vivono nell'area);
  • Enfatizzare e stimolare la partecipazione popolare e la creazione di un ambiente favorevole ossia di un sistema che faccia sì che alle popolazioni locali siano dati gli strumenti adatti per agire in prima persona nel processo di contrasto del degrado delle terre;
  • Operare cambiamenti politici in modo da decentralizzare le decisioni ad autorità competenti locali, migliorare i sistemi di diritto terriero e di proprietà, estendere i poteri decisionali alle donne e ai produttori agricoli (coltivatori e pastori);
  • Permettere alle organizzazioni della società civile di giocare un ruolo importante nella preparazione e nell'attuazione di tali programmi d'azione;
  • Integrare completamente questi programmi d'azione contro la desertificazione nelle politiche nazionali per lo sviluppo sostenibile;
  • Mantenere una grande flessibilità nell'identificazione dei programmi in modo da poterli re-indirizzare al modificarsi delle circostanze.

Un altro criterio importante nella creazione di programmi contro la desertificazione è quello della cooperazione tra i paesi afflitti dallo stesso problema, soprattutto se confinanti. È infatti molto importante che le azioni vengano concertate in maniera da offrire un fronte, più forte possibile, e da potere sommare gli effetti positivi.

Quello di coordinare le azioni è anche un tema molto importante per riuscire più facilmente a canalizzare su tali attività i finanziamenti da parte di agenzie bilaterali o multilaterali di cooperazione.

I paesi cosiddetti sviluppati rivestono un ruolo importante anche nello sviluppo di attività di ricerca e delle tecnologie più adatte a fronteggiare i problemi di desertificazione.

La Convenzione inoltre pone un'enfasi particolare nella sensibilizzazione, nell'educazione e nella formazione riguardo alle problematiche, alle cause e alle possibili attività di difesa dai problemi derivanti dalla desertificazione.

Il Segretariato

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Il segretariato permanente dell'UNCCD è stato istituito durante la prima Conferenza tenutasi a Roma nel 1997. È stata situata a Bonn dal gennaio 1999, e si è trasferita da Haus Carstanjen al nuovo Campus delle Nazioni Unite nel luglio 2006.

Le funzioni del segretariato sono di organizzare le sessioni della Conferenza e dei suoi organi sussidiari istituiti ai sensi della Convenzione e di fornire loro i servizi richiesti. Un compito chiave della segreteria è quello di compilare e trasmettere i rapporti per le agenzie ONU e i paesi firmatari.

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