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Die Kluge

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La saggia
Titolo originaleDie Kluge
Lingua originaletedesco
MusicaCarl Orff
LibrettoCarl Orff
Fonti letterarieDie kluge Bauerntochter, racconto dei fratelli Grimm
Atti1 atto, 6 quadri, 12 scene
Epoca di composizione1943
Prima rappr.20 febbraio 1943
TeatroFrancoforte sul Meno, Städtische Bühnen
Prima rappr. italiana26 novembre 1951
TeatroRoma, Teatro Valle
Personaggi
  • Il re (baritono)
  • Il contadino (basso)
  • Sua figlia (soprano)
  • Il carceriere (basso)
  • L'uomo con l'asino (tenore)
  • L'uomo con il mulo (baritono)
  • Tre vagabondi (tenore, baritono, basso)

Die Kluge. Geschichte von dem König und der klugen Frau (La saggia. Storia del re e della donna saggia) è un'opera in 12 scene scritta da Carl Orff, rappresentata per la prima volta a Francoforte, in Germania, il 20 febbraio 1943. Orff la riteneva una Märchenoper (un'opera fiabesca). Il compositore scrisse anche il libretto, basato su Die Kluge Bauerntochter (La figlia saggia del contadino) dei fratelli Grimm. L'opera dura circa 90 minuti ed è spesso rappresentata assieme a Der Mond, dello stesso Orff.

Ruolo Voci Cast originario
Direttore: Otto Winkler
Il re baritono Rudolf Gonszar
Il contadino basso Emil Staudenmeyer
La figlia saggia del contadino soprano Coba Wackers
Custode della prigione basso Emil Staudenmeyer
Proprietario dell'asino tenore Oskar Wittazscheck
Proprietario del mulo baritono Günther Ambrosius
Primo vagabondo tenore Emil Seidenspinner
Secondo vagabondo baritono Paul Kötter
Terzo vagabondo basso Herbert Hesse

L'opera narra la storia di un povero contadino che trova sulla per terra un mortaio fatto di oro. Decide di portarlo al re, credendo di esser quindi premiato poiché un suddito fedele. La sua saggia figlia, però, cerca di persuaderlo, perché il re lo rinchiuderebbe nei sotterranei, pensando che sia stato lui a rubargli il pestello. Il padre non le dà ascolto, e porta il mortaio dal re. Ma la previsione della figlia si avvera, e questo è l'inizio dell'opera. Quando il re viene a sapere che la figlia aveva saggiamente previsto le sue azioni la fa condurre da sé. Le dice, quindi, di aver "parlato con un cappio al collo", e le dà due possibilità per salvare la sua vita. Può giocarci, o rispondere a tre indovinelli. La figlia saggia sceglie di rispondere ai tre indovinelli, e risoltoli, salva così la propria vita. Il re ne fa la sua regina, cosicché tutto pare tornato alla felicità iniziale. Però qualcosa sconvolge la quiete raggiunta: tre furfanti hanno suscitato qualche litigio tra i proprietari di un asino e un mulo. Una mattina trovano un asino appena nato tra le due bestie, e il proprietario del mulo pensa scioccamente che appartenga a lui. Il re è d'accordo con lui, dato che il bambino si trovava più vicino al mulo che all'asino. La regina sentendo ciò fa notare al proprietario del mulo il giudizio sciocco del marito. Il re si rende conto che la sua nuova moglie si fa beffe di lui e che opera contro la sua decisione così, offeso, la manda via con una grande scatola, dicendole di fare qualunque cosa desideri, quindi la caccia. La regina droga il marito aggiungendo degli oppiacei nel suo vino. Il re si risveglia così in una casetta, riconoscendo solo ora la saggezza della moglie. Lei lo contraddice nuovamente, spiegandogli che nessuno che compia azioni con amore è davvero saggio. Anche il contadino ha il suo lieto fine: trova un pestello d'oro nello stesso luogo in cui aveva trovato l'altro (che aveva stupidamente consegnato al re per piaggeria) all'inizio dell'opera.

Strumentazione

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN181852183 · LCCN (ENn82099698 · GND (DE300116004 · J9U (ENHE987007404703605171
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