Dumortierite
Dumortierite | |
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Classificazione Strunz | VIII/B.31-20 |
Formula chimica | Al6,5-7(BO3)(SiO4)3(O,OH)3 |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | ortorombico |
Classe di simmetria | bipiramidale (mmm) |
Gruppo puntuale | 2/m 2/m 2/m |
Gruppo spaziale | Pmcn (nº 62) |
Proprietà fisiche | |
Densità | 3,3-3,4 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 7 - 8,5 |
Sfaldatura | buona |
Frattura | fibrosa, irregolare |
Colore | azzurro, verde blu, violetto, rosso bruno. |
Lucentezza | trasparente o traslucida, vitrea o offuscata |
Striscio | bianco |
Diffusione | rara |
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La dumortierite è un minerale appartenente al gruppo omonimo. Appartiene alla categoria dei neso-silicati; è un boro-silicato fibroso di alluminio variamente colorato. La dumortierite fu scoperta nel novembre 1879 da F. Gonnard a Chaponost, nel dipartimento del Rodano in Francia [1] e descritta per la prima volta nel 1881 da Alexis Damour [2]: il minerale è stato così denominato in onore del paleontologo francese Eugène Dumortier.
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]La dumortierite cristallizza nel sistema ortorombico, formando dei tipici aggregati fibrosi compatti composti di sottili cristalli prismatici[3] I cristalli sono vitrei con colori variabili: azzurri, rosso bruni, verdi. Più raramente violetti o rosati. La colorazione dipende dalla sostituzione con atomi di ferro o altri metalli trivalenti degli atomi di alluminio. I cristalli possono mostrare pleocromismo. Cristalli fibrosi con abito colonnare in aggregati paralleli o massivi.
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]Si forma in rocce metamorfiche ricche di alluminio ad alte temperature dopo un lento raffreddamento; si rinviene anche in alcune pegmatiti ricche di boro e nelle metamorfiti di contatto. È presente in rocce ignee acide a grana grossa (pegmatiti)[4]. Si trova in masse di interesse estrattivo a Oreana in Nevada e a Dehesa in California e nell’Arizona (U.S.A.). In Europa è presente in Francia. Si rinviene anche in Madagascar (Itremo Massif)[5] e in Brasile. In Italia è stata segnalata nelle pegmatiti di Sondalo in Lombardia [6]. Il quarzo dumortieritico è un quarzo azzurro contenente inclusioni di dumortierite. Inclusioni submicroscopiche di dumortierite forniscono la tipica colorazione del quarzo rosa[7].
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]I cristalli prismatici, traslucidi con lucentezza vitrea, di colore azzurro o violaceo, sono rari. Si rinviene più frequentemente in aggregati compatti, colonnari o fibroso-raggiati o in patine azzurre. Il colore può anche essere rosso brunito. La dumortierite è dura, pesante, ben sfaldabile. La polvere è di colore bianco, insolubile e infusibile. La striatura è bianca.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]La dumortierite viene utilizzata nella manifattura della porcellana di qualità e per la preparazione di refrattari alluminosi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) F. Gonnard, Note su l'existence d'une espèce minérale nouvelle, la Dumortiérite dans le gneiss de Beaunan, au-dessus des anciens aqueducs gallo-romains de la vallée de l'Ixeron (Rhòne), Bulletin de la Société minéralogique de France, n. 1, pag. 2-5, 1881
- ^ (FR) Alexis Damour, Analyse de la Dumortiérite, Bulletin de la Société minéralogique de France, n. 1, pag. 6-8, 1881
- ^ Ole Johnsen, Minerali del mondo, Zanichelli
- ^ “Chris Pellant, Rocce e minerali, Dorling Kindersley Handbook
- ^ "Mindat”
- ^ “A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, Minerali e rocce, Mondadori
- ^ Rupert Hochleitner, Guida ai minerali, Ricca Editore
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Dumortierite Mineral Data, su webmineral.com.