EVIL
Le fotocamere EVIL o ad ottiche intercambiabili con mirino elettronico (dall'inglese electronic viewfinder interchangeable lens), sono una categoria di fotocamere digitali con il doppio requisito di avere un mirino oculare elettronico (electronic view finder o EVF) e gli obiettivi intercambiabili.[1][2]
Come tutte le fotocamere digitali, anche le EVIL hanno il consueto monitor LCD posto sul dorso.
Mirino
[modifica | modifica wikitesto]Ciò che viene mostrato nel mirino EVF, è esattamente l'inquadratura del obiettivo raccolta dal sensore (il fotogramma), generalmente al 100% della copertura e in modo continuo (live-view) su di un mini-schermo LCD-OLED, opportunamente ingrandito tramite un adeguato oculare del mirino. Questo schema di principio è mutuato dalle classiche videocamere e dalle prime fotocamere bridge, per sostituire l'ormai obsoleto sistema reflex, a tutto vantaggio della leggerezza e delle varie funzioni visualizzabili nel mirino EVF.
Un vantaggio poco sfruttato, è che il mirino elettronico può essere posizionato nel punto migliore, ovvero nella zona alto-laterale, tipico di quello delle Leica M, come nella Fujifilm X-E[3]. Anche se, spesso viene rimesso nel solito posto centrale, tipico delle vecchie reflex (che però avevano un obbligo ottico), fornendo al fotografo la stessa vecchia scomodità di dove o come posizionare il naso. L'altra possibilità del EVF è che può essere basculante come quelli Leica e Olympus[4].
Pro e contro
[modifica | modifica wikitesto]La EVIL fa parte delle macchine fotografiche cosiddette mirrorless (cioè, senza specchio), totalmente elettroniche, quindi se spente, nel mirino non si vede nulla. Tuttavia, l'eliminazione dello specchio e del pentaprisma (tipici delle reflex) consente vari vantaggi, quali ottenere minori ingombri e maggior leggerezza dei corpi, ma anche miglior silenziosità e stabilità durante lo scatto; in più, la riduzione del tiraggio aumenta la possibilità d'uso di tutte le varie ottiche costruite nel Novecento, comprese quelle di alta qualità per Leica M, con la funzione di messa a fuoco manuale di precisione con un alto ingrandimento zoom, nel mirino.[1]
Una iniziale difficoltà tecnica era costituita dal fatto che tenere il sensore d'immagine sempre acceso, per consentire il funzionamento del mirino, comportava il suo surriscaldamento e il conseguente aumento del rumore termico, peggiorando la qualità dell'immagine e aumentando i consumi elettrici. Tuttavia, nel 2024, sono ormai anni che questi problemi non esistono più, escludendo il maggior consumo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le prime EVIL vennero lanciate nel mercato nel 2008 da Olympus e Panasonic con il formato QuattroTerzi, nel 2010 Samsung presentò il suo sistema NX.
Dopo l'arrivo delle Leica M9 e M (type 240), nell'ottobre 2013 Sony ha lanciato sul mercato la α7 e la α7R, prime fotocamere EVIL a montare un sensore full frame.
Un tipo di EVIL particolare è stata la serie Sony α99 del 2011, una SLT (single lens translucent) ormai obsoleta con uno specchio traslucido interposto tra ottica e sensore; quindi, non può essere né reflex né mirrorless.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b EVIL = Electronic Viewer Interchangeable Lens, su foto.bonavoglia.eu. URL consultato il 13 luglio 2024.
- ^ Carlo Carlino, Fotocamere EVIL: cosa sono e come funzionano, su FotoNerd, 7 aprile 2020. URL consultato il 13 luglio 2024.
- ^ X-E4, su fujifilm-x.com.
- ^ Takeaway, English: Olympus E-PL5 with electronic viewfinder VF-4 (JPG), 15 settembre 2013. URL consultato il 13 luglio 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su EVIL
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Breve storia della nascita delle fotocamere EVIL, su foto.bonavoglia.eu.