Elisabeth Sophia Gyldenløve

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Danimarca-Norvegia
Oldenburg

Cristiano I
Figli
Giovanni I
Figli
Cristiano II
Figli
Federico I
Figli
Cristiano III
Federico II
Figli
Cristiano IV
Figli
Federico III
Cristiano V
Figli
Federico IV
Figli
Cristiano VI
Federico V
Cristiano VII
Federico VI
Figli
Cristiano VIII
Figli
Federico VII
Modifica
Elisabeth Sophia Gyldenløve

Elisabeth Sophia Gyldenløve (26 novembre 163320 gennaio 1654) è stata una nobile danese.

Era nata dalla relazione tra il re Cristiano IV di Danimarca e la sua amante ufficiale Vibeke Kruse.

La relazione dei suoi genitori iniziò nel 1629, dopo che suo padre divorziò dalla seconda moglie Kirsten Munk, e durò fino alla morte di Vibeke.

Venne data in moglie all'età di 10 anni al federmaresciallo e governatore di Nyborg Claus von Ahlefeldt, che sposò a Bramstedt il 18 giugno 1648, anno in cui morì sua madre Vibeke.

Il matrimonio fu dettato da ragioni di stato: il re voleva infatti creare un Consiglio degli affari esteri composto da uomini potenti che fossero legati direttamente a lui. Per far ciò cercò di far sposare i suoi parenti prossimi con i suoi consiglieri.

A Claus venne promessa una dote di

Diede alla luce una figlia[1]:

Elisabeth morì a 21 anni e venne sepolta a Kiel il 16 marzo 1654.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Cristiano III di Danimarca Federico I di Danimarca  
 
Anna del Brandeburgo  
Federico II di Danimarca  
Dorotea di Sassonia-Lauenburg Magnus I di Sassonia-Lauenburg  
 
Caterina di Braunschweig-Lüneburg  
Cristiano IV di Danimarca  
Ulrico III di Meclemburgo-Güstrow Alberto VII di Meclemburgo-Güstrow  
 
Anna di Brandeburgo  
Sofia di Meclemburgo-Güstrow  
Elisabetta di Danimarca Federico I di Danimarca  
 
Sofia di Pomerania  
Elisabeth Sophia Gyldenløve  
 
 
 
 
 
 
 
Vibeke Kruse  
 
 
 
 
 
 
 
 
  1. ^ Claus von Ahlefeldt b. 02 Sep 1614 Gjelting d. 1674 : Skeel and Kannegaard Genealogy, su skeel.info. URL consultato il 21 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]