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Eva Ionesco

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Eva Ionesco nel 2018

Eva Ionesco (Parigi, 18 luglio 1965) è un'attrice, regista ed ex modella francese.

Deve la sua notorietà principalmente per essere stata, fin dalla giovanissima età di 5 anni, uno dei soggetti preferiti per le controverse foto erotiche e di nudo della madre Irina Ionesco e di altri fotografi, tra cui Jacques Bourboulon. Tali fotografie e partecipazioni cinematografiche furono oggetto sia di interesse morboso che di numerose critiche con tentativi di censura di tipo morale e legale fin dai primi anni settanta[1]

Figlia della fotografa romeno/francese Irina Ionesco, è stata la più giovane modella ad apparire nuda su un numero di Playboy, essendo stata il soggetto di un servizio di Bourboulon comparso nell'edizione italiana dell'ottobre 1976, quando aveva solo 11 anni[2]. Nel numero di ottobre 1976, a fianco alla foto di copertina raffigurante Paola Quattrini, si nota il lancio del servizio su Eva Ionesco intitolato Cinzia De Carolis, Eva Ionesco: lolite anni '80[2] (Cinzia De Carolis al tempo aveva 16 anni e curiosamente fu proprio lei a doppiare la Ionesco nel celebre film Maladolescenza). Due anni dopo un altro suo servizio di nudo, contenente una selezione delle foto fatte dalla madre, venne pubblicato sull'edizione spagnola di Penthouse.

Per quello che riguarda il cinema, Eva Ionesco iniziò a recitare all'età di 11 anni, con il ruolo di una bambina nel film di Roman Polański L'inquilino del terzo piano. Dopo pochi mesi comparve in discussi film soft-porno ed erotici in ruoli loliteschi, che comprendevano scene di nudo, quali Spermula e Maladolescenza, quest'ultimo girato in Austria per evitare possibili problemi legali con le scene di sesso interpretate dai giovani attori.[3]

Dopo aver frequentato la scuola di recitazione Amandiers, diretta da Patrice Chéreau e Pierre Romans, ed essersi lasciata alle spalle il personaggio della Lolita, è divenuta un'attrice specializzata in ruoli secondari, comparendo in decine di film, principalmente francesi, oltre che in diversi allestimenti teatrali. Si dedica a sua volta alla fotografia e tiene mostre fotografiche, oltre ad aver diretto alcuni film, compreso l'autobiografico My Little Princess del 2011, in cui viene messo in scena il contrastato rapporto con la madre e la traumatica infanzia[4].

Il 17 dicembre 2012 il Tribunale delle Grandi Istanze di Parigi ha emesso una sentenza di condanna contro Irina Ionesco, madre di Eva Ionesco, per violazione della vita privata e violazione dei diritti di immagine riguardo all'uso delle foto scattate quando Eva era minorenne. Irina è stata condannata a risarcire 10 000 euro alla figlia nonché a restituire i negativi delle foto alla stessa Eva Ionesco. Tuttavia il tribunale non ha vietato la pubblicazione di tali foto il cui possesso rimane legale in Francia.[1][5]

Opere letterarie

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  1. ^ a b (EN) Kim Willsher, Irina Ionesco: the grande dame, her ‘Lolita’ pictures, and a true Paris scandal, in The Guardian, 8 agosto 2015. URL consultato il 16 agosto 2024.
  2. ^ a b (EN) Playboy Italy Covers of 1976, su Playboy Cover of the World. URL consultato il 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2008).
  3. ^ Maladolescenza, in MYmovies.it, Mo-Net Srl.
  4. ^ (FR) Eva Ionesco: une petite princesse au Soleil levant, in Liberation, 3 giugno 2014.
  5. ^ Foto hot Eva Ionesco, condannata madre, su corriere.it, 17 dicembre 2012. URL consultato il 13 giugno 2014.

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN24811725 · ISNI (EN0000 0000 7840 2668 · LCCN (ENno2003083954 · GND (DE1022903764 · BNF (FRcb14189177k (data)