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Strategia di uscita

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo romanzo di Martha Wells, vedi Strategia di uscita (romanzo).

L'espressione strategia di uscita (talvolta in inglese exit strategy[1]), sottende un concetto a cui, in ambito giornalistico e politico, si fa frequente riferimento per designare la pianificazione di una condotta orientata a una transizione da una situazione attuale, generalmente indesiderata.

Più precisamente, si tratta di una strategia, o una serie di mosse strategiche, che delinei una via d'uscita praticabile, che porti fuori dalle secche o dai rischi in cui si è arenata una condotta precedente: molto spesso, la ricerca di una via d'uscita serve ad allontanarsi da una situazione (politica, economica, militare, ecc.) considerata intricata, insidiosa, imbarazzante o pericolosa, o per salvarsi dal fallimento di azioni precedentemente poste in atto, o, anche, solo per mitigare gli effetti negativi di tali azioni[2].

Esempi di elaborazione di strategie sono frequenti nelle vicende della politica internazionale, specialmente in situazioni che implicano scenari militari pericolosi, con la conseguente assunzione di difficili scelte geopolitiche:

«Barack Obama dichiara la fine della guerra in Iraq e conferma la scelta della exit strategy dall'Afghanistan in un discorso alla nazione di 18 minuti»

Si parla di exit strategy anche quando l'azione politica si muove su uno scenario diverso, economico o finanziario come, ad esempio, riferendosi all'ideazione di meccanismi assistiti per l'abbandono, in condizioni controllate, della zona euro da parte di paesi membri, o anche, nel 2011, per l'adozione di accorgimenti economici e giuridici per pilotare l'uscita dell'eurozona dalla crisi del debito sovrano:

«La soluzione per la crisi dell'euro? «Tre pilastri: riforma e ricapitalizzazione del sistema bancario, meccanismo di exit strategy e soprattutto un sistema di eurobond», consiglia George Soros, il guru dei fondi speculativi»

Aspetti linguistici e origine

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Da un punto di vista linguistico l'espressione ha origine nella relativa letteratura anglofona ma è così comunemente frequente nell'uso linguistico settoriale italiano a partire dal XX secolo, da essere annoverata come un neologismo: si tratta tecnicamente, di un prestito linguistico, che ricorre in frasi come «elaborare, concordare, individuare una exit strategy". L'espressione italiana, più usata, è dunque da considerarsi un calco linguistico.

Da un punto di vista grammaticale, la polirematica è utilizzata come sostantivo femminile[5], mentre da un punto di vista semantico, può essere considerata un perfetto sinonimo di un'altra espressione anglofona, exit plan[5], entrata anch'essa nell'uso comune[2].

Voci correlate

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