Filippo Decio
Filippo Decio (Milano, 1454 – Pisa, 1535 circa) è stato un giurista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato da nobile famiglia, studio umanità e poi legge sotto suo fratello Lancelotto e Giason del Maino a Pavia e poi a Pisa dove si laureò nel 1475 e vi insegnò Diritto civile e canonico fino al 1502, tranne il periodo dal 1484 al 1487 passato a Siena. A causa di litigi, si trasferì a Padova e poi a Pavia nel 1505. Qui la sua casa fu distrutta dai mercenari svizzeri durante le guerre che devastarono il Ducato di Milano e allora raccolse l'invito di Luigi XII di insegnare a Valence: in Francia fu nominato anche membro del Parlamento di Grenoble. Nel 1516 il duca di Toscana lo convinse a tornare a Pisa da dove, nel 1528, passò ancora a Siena.
Celebrato al suo tempo come grande didatta e giurista, insieme a Antonio Cocchi Donati, Felino Sandeo e Bartolomeo Socino[1], Decio fu il più importante e prolifico fra gli appartenenti all'ultima generazione dei giuristi di tradizione medievale. Furono suoi scolari Giovanni di Lorenzo de' Medici (futuro papa Leone X), Cesare Borgia e Francesco Guicciardini[2]. La sua ultima e più nota opera è il De regulis iuris, un commento del Digesto scritto nel 1521.
Morì intorno al 1535 e fu sepolto nel Camposanto monumentale di Pisa, in una tomba che si era fatto costruire già nel 1527 dallo scultore Stagio Stagi.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) In Digestum vetus et Codicem commentaria, Venezia, Giovanni Battista Somasco & fratelli, 1570.
Manoscritti
[modifica | modifica wikitesto]- Lecturae, Pavia 1510-1511, XVI secolo, El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo de El Escorial, Manuscritos latinos, D.II.11.
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In Digestum vetus et Codicem commentaria, 1570
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Lecturae, Pavia 1510-1511, manoscritto del XVI secolo. El Escorial, Real Biblioteca del Monasterio de San Lorenzo de El Escorial
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Aldo Mazzacane, Antonio Cocchi Donati, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 26, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1982.
- ^ Francesco Guicciardini, Storia d'Italia, Lib. X, cap. 11, nota 26, nella edizione curata da Ettore Mazzali, Garzanti Editore, 1988 ISBN 88-11-51950-0
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- E. Holthöfer, Juristen: ein biographisches Lexikon; von der Antike bis zum 20. Jahrhundert, München 2001 ISBN 3406 45957 9
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Filippo Decio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dècio, Filippo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe Ermini, DECIO, Filippo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Dècio, Filippo, su sapere.it, De Agostini.
- Aldo Mazzacane, DECIO, Filippo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 33, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1987.
- Opere di Filippo Decio, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Filippo Decio, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 93563079 · ISNI (EN) 0000 0000 8166 1660 · SBN RMLV020357 · BAV 495/75679 · CERL cnp01363173 · LCCN (EN) n88027102 · GND (DE) 104123389 · BNF (FR) cb13325793g (data) · NSK (HR) 000119556 |
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