Francesco Lamberti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Francesco Lamberti
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1950 - giocatore
1978 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1940-1941Armando Casalini? (?)
1941-1943Venezia4 (0)
1943-1944Brescia9 (0)
1944-1945Vigevano? (?)
1945-1946Venezia24 (0)
1946-1947Fiorentina16 (0)
1947-1950Prato100 (4)
Carriera da allenatore
1952-1955Enna
1955-1957Cosenza
1957-1958Enna
1958-1960Casertana[1]
1960-1961Crotone
1961-1962Enna[2]
1962-1963Benevento[3]
1963-1964Trapani
1963-1964Fermana
1964-1968BresciaVice
1968-1969Trapani
1969-1970Crotone
1970-1971Empoli
1971-1972Acireale
1972-1973Latina
1973-1974Crotone
1974-1975Riccione
1975-1978Bolzano
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Francesco Lamberti (Medicina, 20 novembre 1921Brescia, 2 marzo 2012) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo mediano.

Mediano, inizia a giocare nella Casalini di Brescia in Serie C nella quale viene notato dal Venezia. Con i lagunari esordisce in Serie A nel 1943, disputando 4 partite nella massima serie.

Nel 1944, a causa della guerra, torna a casa e disputa il campionato di Guerra con il Brescia, con 9 gettoni di presenza.

Nei due anni successivi scende in campo per 40 volte nella massima serie con le maglie di Venezia e Fiorentina, conclude la carriera agonistica a Prato tra Serie B e Serie C.

In carriera ha totalizzato complessivamente 47 presenze e 4 reti in Serie A e 61 presenze e 4 reti in Serie B.

Nel 1952 intraprende a Enna in Serie D la carriera di allenatore, e la sua carriera si svilupperà inizialmente soprattutto nel sud della penisola salvo una rapida puntata sulla panchina dell'Empoli e quattro anni come secondo a Brescia (i suoi "titolari" furono Renato Gei e Azeglio Vicini).

Attorno ai cinquant'anni torna verso il Nord: Riccione e Bolzano sono le mete dove Lamberti concluderà la sua carriera di allenatore con la quale aveva ottenuto tre promozioni dalla Serie D alla Serie C, con Enna, Fermana e Latina (e una da vice a Brescia dalla Serie B alla Serie A), con un'unica retrocessione, chiesta dalla società[incredibile!] al momento della suddivisione della Serie C a tre gironi in Serie C1 e Serie C2 per ragioni di bilancio.

La sua carriera dirigenziale inizia a Como dove viene chiamato nel 1978 a raccogliere l'eredità di Giancarlo Beltrami passato all'Inter. Esordì con la battuta «Non può andare male perché nella stanza dei bottoni del Como il cambio è solo apparente. Provate un po' a mettere bene in ordine le lettere del mio cognome. Ne ricavi quello di Beltrami. Un anagramma e basta».

Con i lariani guidati in panchina da Giuseppe Marchioro farà in due anni il doppio salto dalla Serie C1 alla Serie A, poi un anno all'Arezzo e uno alla Cremonese (promozione dalla Serie B alla Serie A) e due al Brescia dove in coppia con Antonio Pasinato ripeterà l'impresa di Como passando in due anni dalla Serie C1 alla Serie A.

In otto stagioni da direttore sportivo ottiene cinque promozioni delle sue squadre. Concluderà la sua attività nel mondo del calcio da osservatore della Sampdoria.

Competizioni nazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Prato: 1948-1949

Competizioni nazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Enna: 1957-1958
Latina: 1972-1973
  1. ^ Almanacco illustrato del calcio, Rizzoli edizioni, 1961, p. 197.
  2. ^ Massimo D'Agostino e Alexandru Palosanu, Almanacco storico della Serie D – Stagione 1961/62, 2013, p. 296.
  3. ^ All'epoca la squadra era nota come San Vito
  • Giuseppe Valgoglio, Il volo delle rondinelle, Edizione del Moretto.
  • Marco Bencivenga, Ciro Corradini, Carlo Fontanelli, Tutto il Brescia (1911-2007 tremila volte in campo), Geo Edizioni, 2007.
  • Enrico, Levrini, Como 1907-2007 Cent'anni in azzurro, Editoriale, 2007.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]