Francesco Secco
Francesco Secco d'Aragona | |
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Conte e Signore di Calcio | |
Nascita | Caravaggio, 1423 |
Morte | Vicopisano, aprile 1496 |
Sepoltura | Reggio Emilia |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Francesco |
Dinastia | Secco |
Padre | Giacomo IV Secco |
Madre | Luchina del Cerro |
Consorte | Caterina Gonzaga |
Figli | Paola |
Francesco Secco d'Aragona | |
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Nascita | Caravaggio, 1423 |
Morte | Vicopisano, aprile 1496 |
Cause della morte | ferite da un colpo d'archibugio |
Luogo di sepoltura | Chiesa di San Francesco |
Dati militari | |
Paese servito | |
Arma | cavalleria |
Anni di servizio | 1453 - 1496 |
Grado |
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Battaglie |
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Comandante di | cavalleria |
Altre cariche | Feudatario di Carpenedolo (1483) |
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Francesco Secco o Sicchi, Sicco (d'Aragona) (Caravaggio, 1423 – Vicopisano, aprile 1496) è stato un condottiero italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Francesco Secco, figlio di Giacomo, conte e signore di Calcio,[1] e di Luchina del Cerro, contessa di Cervia, trascorse la sua gioventù come paggio alla corte di Gianfrancesco Gonzaga, marchese di Mantova.
Fu amico e confidente del marchese Ludovico II Gonzaga, che difese strenuamente durante la battaglia di Caravaggio del 1448. Nel 1453 partecipò alla battaglia di Villabona. Dal 1464 al 1465 fu al servizio del duca Francesco Sforza a Milano. Nel 1477, per le sue benemerenze al re di Napoli Ferrante d'Aragona, venne da questi insignito del cognome dei “d'Aragona”.[2]
Nel 1479 partecipò alla battaglia di Poggio Imperiale a Poggibonsi e nel 1482 fronteggiò i veneziani nella Guerra di Ferrara. Nel 1485 fu nominato luogotenente generale di Francesco II Gonzaga che in sua assenza poteva esercitare il potere nella forma più ampia. Nel 1489 passò sotto le insegne della Repubblica di Venezia. Nel 1491, a causa di un dissidio con il doge Agostino Barbarigo, fu costretto a rifugiarsi nel suoi possedimenti di San Martino Gusnago (MN) e nel palazzo (Palazzo Secco-Pastore) fatto costruire su progetto di Luca Fancelli alcuni anni prima.
Nello stesso anno Francesco Secco ebbe contatti segreti con Lorenzo de' Medici per passare al suo servizio e per questo Francesco II Gonzaga operò la confisca di tutti i suoi beni, comprese le terre di San Martino Gusnago. Di conseguenza il Secco si ritirò a Pisa e visse anche a Lucca.
Nel 1495 combatté per i francesi nella Battaglia di Fornovo. Nell'aprile del 1496 partecipò con il condottiero e nipote Ercole Bentivoglio alla battaglia contro i pisani comandati da Giampaolo Manfrone, ma sotto le mura di Vicopisano venne colpito a morte da un colpo di archibugio.
Per sua volontà, chiese di essere sepolto a Mantova nella chiesa di San Francesco, dove doveva essere eretta la cappella di famiglia. Fu invece sepolto nella chiesa di San Francesco a Reggio Emilia.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Francesco nel 1451 sposò Caterina, figlia naturale del marchese Ludovico II Gonzaga, dalla quale nacque Paola, che maritò a Marsilio Torelli, conte di Montechiarugolo.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Capitani di Guerra e di Condottieri di Ventura operanti in Italia nel 1330-1550, su condottieridiventura.it.
- ^ Lombardia Beni Culturali. Secco d'Aragona., su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 3 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ Storia di Caravaggio e Isola Fulcheria: Narrata dai documenti dei suoi signori e condottieri.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA. VV., Corti e dimore del contado mantovano, Firenze, 1969. ISBN non esistente.
- Rachele Farina, Dizionario biografico delle donne lombarde 568-1968, Milano, 1995., su books.google.it (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
- Mario Castagna, Valerio Predari, Stemmario mantovano. Vol I, Montichiari, 1991. ISBN non esistente.
- Marilena Dolci, Congiure e misteri alla corte dei Gonzaga. Il processo a Francesco Secco, Mantova, 2017. ISBN non esistente.
- Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Vol. VI, Milano, 1932.