Gaio Cecina Largo (console 42)
Gaio Cecina Largo | |
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Console dell'Impero romano | |
Nome originale | Gaius Caecina Largus |
Nascita | 7 circa |
Morte | 55 o 56 |
Gens | Caecina |
Padre | Gaio Cecina Largo |
Consolato | gennaio-dicembre 42 (ordinario) |
Sacerdozio | frater Arvalis (38-55 o 56) |
Gaio Cecina Largo (in latino: Gaius Caecina Largus; 7 circa – 55 o 56) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Largo apparteneva alla gens Caecina, un'antica famiglia di origine etrusca proveniente da Volaterrae[1] che era entrata in senato sotto Cesare[2] e che forse era stata elevata al patriziato da Augusto[3]. Largo è stato riconosciuto come figlio del console suffetto del 13 Gaio Cecina Largo[2][4], a sua volta fratello[2][5] del console suffetto dell'1 a.C. Aulo Cecina Severo[2], legato di Germanico nelle sue campagne germaniche[6].
Non molto è noto della carriera di Largo. Membro della confraternita dei fratres Arvales dal 38[7][8] (e quindi all'incirca trentenne a questa altezza cronologica[8]), l'unica carica nota di Largo è il suo consolato ordinario nel 42[2], rimanendo straordinariamente[2][9][10] in carica per l'intero anno al fianco del princeps Claudio[11][12][13] (per i primi due mesi[14]), di Gaio Cestio Gallo[15][16][17][18] (da marzo ad agosto[14]), di Cornelio Lupo[19] (per settembre e ottobre[14]) e forse di Gaio Svetonio Paolino[14] (per gli ultimi due mesi dell'anno[14]). Nei mesi in cui fu console insieme a Cornelio Lupo, Largo si fece promotore di un importante provvedimento giudiziario[19]: il senatusconsultum Largianum de successione libertorum Latinorum[19], che modificò la lex Iunia Norbana del 19 e stabilì l'ordine dei successibili ab intestato nelle eredità dei Latini Iuniani[20].
Ciò che è però testimoniato di Largo è la sua grande vicinanza al princeps Claudio[2][9][21][22], forse a causa dei legami della sua famiglia con Germanico, fratello defunto del princeps[23]. Oltre allo straordinario consolato annuale nel 42[2][10], risulta illuminante la testimonianza di Tacito relativa agli eventi del 48 riguardanti la moglie del princeps Messalina e il suo amante Gaio Silio:
«Ac ne, dum in urbem vehitur, ad paenitentiam a L. Vitellio et Largo Caecina mutaretur, in eodem gestamine sedem poscit adsumiturque. Crebra posthac fama fuit, inter diversas principis voces, cum modo incusaret flagitia uxoris, aliquando ad memoriam coniugii et infantiam liberorum revolveretur, non aliud prolocutum Vitellium quam "O facinus! O scelus!" Instabat quidem Narcissus aperire ambages et veri copiam facere; sed non ideo pervicit, quin suspensa et quo ducerentur inclinatura responderet exemploque eius Largus Caecina uteretur.»
«Mentre, intanto, Claudio ritornava in Roma, Narcisso, per timore che il principe non si pentisse delle sue decisioni dietro suggerimento di L. Vitellio e Largo Cecina, chiese un posto nella stessa vettura e vi si collocò. Dopo questi fatti, corse insistente la voce che, mentre il principe usciva in opposte esclamazioni, ora accusando di dissolutezze la moglie, ora rievocando il suo matrimonio ed i figli bambini, Vitellio null'altro dicesse se non "Oh che brutta cosa, o che nefandezza!". Narcisso insisteva perché spiegasse quelle parole enigmatiche e parlasse chiaro, ma non riuscì ad impedire che quello rispondesse con espressioni ambigue e facili a piegarsi nella direzione voluta; l'esempio di Vitellio era seguito da Largo Cecina.»
Oltre a mettere in mostra l'incertezza di Vitellio e Largo[24] durante una serie di eventi a tutt'oggi non facilmente spiegabile che vide una forte contrapposizione politica tra Claudio e la moglie Messalina[25], il fatto stesso che i due condividessero la vettura del princeps e che il liberto Narciso temesse che loro potessero sviare Claudio dalle decisioni già prese contro la moglie non può che segnalare l'appartenenza di Largo al più intimo circolo degli amici di Claudio[26][27][28].
Dopo la sua partecipazione agli eventi del 48, Largo scompare dalla storia, ma dovette senza dubbio rimanere una personalità importante per tutto il principato del suo amicus Claudio[2][29]: è stato ipotizzato che, in virtù della sua posizione, Largo possa aver ricoperto un proconsolato o una legazione consolare[2].
In ogni caso, alcune notizie possono aiutare a definirne la data della morte. Il grammatico Asconio Pediano, infatti, oltre a riportare la notizia che Largo possedeva una casa sul Palatino un tempo appartenuta all'oratore Lucio Licinio Crasso e poi a Marco Emilio Scauro[30] - in cui Largo era solito mettere in mostra dei notevoli alberi di bagolaro[31] -, testimonia anche che Largo sopravvisse al suo amicus Claudio[30]. Tuttavia, la sua assenza dalla lista completa dei fratres Arvales del 57 ne colloca la morte tra 55 e 56[2][9][32].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ M. Torelli, in Epigrafia e ordine senatorio, II, Roma 1982, pp. 281ss.
- ^ a b c d e f g h i j k A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 470-473.
- ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 470-473, come anche A. Michel, La Cour sous l'empereur Claude, Rennes 2015, p. 304, ritengono che Largo fosse patrizio perché imparentato con la gens Silia in quanto figlio di Gaio Silio Aulo Cecina Largo, console del 13: Diana Gorostidi Pi, Sui consoli dell'anno 13 d.C.: novità dai Fasti Consulares Tusculani, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 189, 2014, pp. 265-275, ha però dimostrato che il console Gaio Silio Aulo Cecina Largo in realtà è nato dall'unione del console ordinario Gaio Silio con il console suffetto Gaio Cecina Largo, e che quindi nessuna parentela può essere ricostruita con la gens Silia per i Caecinae. In ogni caso, Tortoriello riporta l'attenzione anche su un frammento dei fasti dei Salii Palatini edito da C. Letta, Un nuovo frammento dei Fasti dei Salii Palatini, in Epigraphai. Miscellanea epigrafica in onore di Lidio Gasperini, I, Roma 2000, pp. 521-539, che attesta un Aulo Cecina come membro di tale confraternita patrizia: ciò definirebbe la gens Caecina definitivamente come membro del patriziato.
- ^ Diana Gorostidi Pi, Sui consoli dell'anno 13 d.C.: novità dai Fasti Consulares Tusculani, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 189, 2014, pp. 265-275, ha dimostrato che il console Gaio Silio Aulo Cecina Largo, con cui è stato per lungo tempo identificato il padre di Largo (cfr. A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 470-473, con bibliografia precedente), in realtà è nato dall'unione del console ordinario Gaio Silio con il console suffetto Gaio Cecina Largo.
- ^ AE 1994, 610.
- ^ Tacito, Annales, I, 31-32; I, 37; I, 48-49; I, 56; I, 60-66; I, 72; II, 6.
- ^ CIL VI, 2028 (anno 38); CIL VI, 2029 (anno 39); CIL VI, 2030 (anno 40); CIL VI, 2032 (anno 44); CIL VI, 2035 (anno 43 o 45).
- ^ a b A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 623.
- ^ a b c R. Syme, Roman Papers, IV, Oxford 1988, p. 376.
- ^ a b A. Michel, La Cour sous l'empereur Claude, Rennes 2015, p. 143.
- ^ Cassio Dione, Storia Romana, LX, 10, 1.
- ^ CIL X, 6638c.
- ^ Herzog, RE XVII.2, coll. 1431-1432, n° 125.
- ^ a b c d e A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, p. 416.
- ^ AE 1990, 171.
- ^ CIL VI, 2015.
- ^ AE 1982, 199.
- ^ AE 1982, 187.
- ^ a b c Gaio, Istituzioni, III, 63.
- ^ P. Buongiorno, Senatus consulta Claudianis temporibus facta. Una palingenesi delle deliberazioni senatorie dell'età di Claudio (41-54 d.C.), Napoli 2010, pp. 134-137.
- ^ J.A. Crook, Consilium principis. Imperial counsellors from Augustus to Diocletian, Cambridge 1955, p. 155.
- ^ A. Michel, La Cour sous l'empereur Claude, Rennes 2015, p. 304.
- ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 470-473, come anche A. Michel, La Cour sous l'empereur Claude, Rennes 2015, p. 304, ritengono che Largo fosse legato a Germanico sia perché nipote del luogotenente di questi Aulo Cecina Severo, sia perché imparentato con la gens Silia in quanto figlio di Gaio Silio Aulo Cecina Largo, console del 13: Diana Gorostidi Pi, Sui consoli dell'anno 13 d.C.: novità dai Fasti Consulares Tusculani, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 189, 2014, pp. 265-275, ha però dimostrato che il console Gaio Silio Aulo Cecina Largo in realtà è nato dall'unione del console ordinario Gaio Silio con il console suffetto Gaio Cecina Largo, e che quindi nessuna parentela può essere ricostruita con la gens Silia per i Caecinae.
- ^ A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 470-473, sulla scia di altri studiosi tra cui, in primis, R. Syme, Roman Papers, IV, Oxford 1988, p. 168, ritiene che l'incertezza di Largo nel dare la propria opinione sull'affaire di Messalina e Silio fosse dovuta al fatto che Largo era fratello, o in ogni caso parente, di Silio: Diana Gorostidi Pi, Sui consoli dell'anno 13 d.C.: novità dai Fasti Consulares Tusculani, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 189, 2014, pp. 265-275, ha però dimostrato che nessuna parentela può essere ricostruita con la gens Silia per i Caecinae.
- ^ Sull'affaire, v. più in dettaglio E. Meise, Untersuchungen zur Geschichte der julisch-claudischen Dynastie, Munich 1969, pp. 123-169; G.G. Fagan, Messalina's Folly, in The Classical Quarterly, 52.2 (2002), pp. 566-579; F. Cenerini, Messalina e il suo matrimonio con C. Silio, in A. Kolb (ed.), Augustae. Machtbewusste Frauen am roemischen Kaiserof? Herrschftsstrukturen und Herrschaftspraxis II, Berlin 2010, pp. 179-191; A. del Castillo, Reflexiones sobre el matrimonio de Valeria Messalina y Cayo Silio en el año 48, in Latomus, 72.3 (2013), pp. 711-724.
- ^ Cfr. Tacito, Annales, XI, 31, e Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XVII, 5.
- ^ R. Syme, Roman Papers, IV, Oxford 1988, p. 376: "C. Caecina Largus enjoyed abnormal favour".
- ^ A. Michel, La Cour sous l'empereur Claude, Rennes 2015, p. 135.
- ^ J.A. Crook, Consilium principis. Imperial counsellors from Augustus to Diocletian, Cambridge 1955, p. 41.
- ^ a b Asconio, Commento alla 'In Scaurum' di Cicerone, p. 27 Stangl.
- ^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XVII, 5.
- ^ PIR2 C 101 (Groag).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- PIR2 C 101 (Groag).
- A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 470-473.
- Diana Gorostidi Pi, Sui consoli dell'anno 13 d.C.: novità dai Fasti Consulares Tusculani, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 189, 2014, pp. 265-275.