Giulio Carlo Argan
Template:Membro delle istituzioni italiane Giulio Carlo Argan (Torino, 17 maggio 1909 – Roma, 12 novembre 1992) è stato un critico d'arte e politico italiano, primo sindaco non democristiano della Roma repubblicana nel 1976. Argan fu negli anni Settanta un esponente di prestigio della Sinistra Indipendente e fu sindaco di Roma.
Critico ed intellettuale
Negli anni Venti frequenta l'ambiente culturale gobettiano e si forma all'Università di Torino con Lionello Venturi, ricevendone l'esempio di una critica di impostazione crociana, ma estesa anche all'arte contemporanea. Nel 1928 aderisce al Partito Nazionale Fascista. Si interessa soprattutto di architettura: nel 1930 esordisce con gli articoli Palladio e la critica neoclassica e Il pensiero critico di Antonio da Sant'Elia; nel 1931 si laurea su Sebastiano Serlio.
Frequenta il Perfezionamento, è assistente di Toesca, e nel 1933 entra nell'amministrazione Antichità e Belle Arti, diventando ispettore a Torino, poi a Modena e infine a Roma alla Direzione Generale, dove elabora assieme a Cesare Brandi il progetto dell'Istituto Centrale del Restauro oltre ad essere redattore della rivista Le Arti. A favorire la rapida ascesa professionale di Argan è il gerarca fascista Cesare Maria De Vecchi, allora ministro dell'Educazione nazionale. [1] Nel 1936-1937 pubblica due volumetti sull'architettura medievale e nel 1937-1938 un manuale di storia dell'arte per i licei. Nel 1939 compie un viaggio negli Stati Uniti e in quello stesso anno sposa Anna Maria Mazzucchelli, già redattrice della Casabella di Pagano e Persico. Nei primi anni quaranta collabora regolarmente con la rivista Primato, fondata e diretta da Giuseppe Bottai, e con Il ventuno domani, fondata da Felice Chilanti, Francesco Pasinetti e Vasco Pratolini. [2]
Nel dopoguerra interviene in difesa dell'arte astratta e dell'architettura moderna (Henry Moore, 1948; Walter Gropius e la Bauhaus, 1951; La scultura di Picasso 1953; Pier Luigi Nervi, 1955), occupandosi anche di urbanistica, di museologia, di design; pubblica monografie su artisti rinascimentali, mettendo a frutto i suoi legami con studiosi del Warburg Institute e utilizzando in modo molto personale il metodo iconologico (Brunelleschi, 1955; Fra' Angelico, 1955; Botticelli, 1957); elabora una nuova interpretazione dell'arte barocca attraverso le chiavi della "tecnica" e della "rettorica" (Borromini, 1952; L'architettura barocca in Italia, 1957; L'Europa delle capitali, 1964).
Nel 1955 inizia l'insegnamento universitario a Palermo e poi dal 1959 a Roma (cattedra di Storia dell'arte moderna); è direttore della sezione moderna dell'Enciclopedia Universale dell'Arte e partecipa alla fondazione de Il Saggiatore di Alberto Mondadori; nel 1958 entra a far parte del Consiglio Superiore Antichità e Belle Arti (vi resterà, nelle varie sezioni, fino all'istituzione del Ministero nel 1974).
Negli anni Sessanta ha un ruolo di primo piano nel dibattito sullo sviluppo delle correnti più moderne: dall'informale all'arte gestaltica, dalla pop art all'arte povera, fino all'elaborazione della tesi sulla morte dell'arte, cioè la crisi irreversibile del sistema delle tecniche tradizionali dell'arte nella società industriale e capitalistica.
Nel 1962 crea l'ISIA di Roma istituzione per la formazione dei giovani designer. Sempre in quest'anno diviene presidente dell'associazione culturale "Cenacolo di Torre Orsina" di Terni fortemente voluta dall'amico scultore Aurelio De Felice. Nel 1968 pubblica la Storia dell'arte italiana, seguita da L'arte moderna 1770-1970, e nel 1969 fonda la rivista Storia dell'arte. Un ruolo significativo è svolto da Argan nella rivalutazione del neoclassicismo e dell'opera di Antonio Canova attraverso corsi universitari e conferenze.
Nel 1984 è una delle vittime illustri della "beffa di Livorno", affermando che le tre teste ritrovate di Modigliani, rivelatesi poi dei falsi, erano senza dubbio da attribuirsi all'artista.[3]
Politico e sindaco di Roma
Nel 1971 fu tra i firmatari dell'appello pubblicato sul settimanale L'espresso contro il commissario Luigi Calabresi e di un altro pubblicato ad ottobre su Lotta Continua, in cui esprimeva solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale inquisiti per istigazione a delinquere a causa del contenuto violento di alcuni articoli, impegnandosi a «combattere un giorno con le armi in pugno contro lo Stato».[4][5]
Negli anni 1976-1979 fu il primo sindaco non democristiano di Roma, eletto come indipendente nelle liste del Partito comunista italiano. Durante il suo mandato, in un'epoca difficilissima per la città di Roma, colpita dal terrorismo, dalle tensioni sociali e dalla malavita della Banda della Magliana, grazie al suo giovane assessore alla Cultura Renato Nicolini, ebbe vita l'esperimento dell'Estate romana,[6] ormai divenuto un evento fisso nella vita della città ma ritenuto, all'epoca, un autentico azzardo.
Di notevole importanza storica furono i suoi incontri con tre Pontefici in qualità di vescovi di Roma avvenuti nella capitale: nel 1976 e 1977 con Papa Paolo VI, conosciuto negli anni della guerra quando era ancora cardinale, memorabile fu l'incontro nel 1978 con Papa Giovanni Paolo I,[7] e sempre nel 1978 con Papa Giovanni Paolo II.
Uomo cauto e misurato, in un'epoca in cui la tutela del verde non era ancora avvertita dalla generalità delle forze politiche progressiste Argan si mostrò intrattabile sui temi legati alla difesa ambientale. Ad esempio, per impedire la costruzione di un albergo a quattro stelle in un'area a Villa Piccolomini, in uno dei punti più panoramici di Roma, intervenne in prima persona e con affermazioni perentorie ("Quando sarò morto si potrà costruire e in quella zona").
All'inizio del suo mandato, l'allora MSI-DN e la stampa di destra gli rinfacciarono attraverso manifesti e articoli i suoi cedimenti nei confronti del regime fascista.
Si dimise nel settembre del 1979, motivando la sua scelta a causa delle condizioni di salute. In realtà, agli occhi del Pci la fine della "solidarietà nazionale" dei governi Andreotti III e IV (1976-1979) rendeva ormai superata la permanenza di una personalità indipendente alla guida del Campidoglio, e infatti gli succedette Luigi Petroselli, un uomo di partito.
Dal 1983 fu senatore del PCI per due legislature, fino al 1992. Negli ultimi anni si dedicò soprattutto alla difesa del patrimonio artistico e alla riforma delle leggi di tutela, presentando numerosi disegni di legge in collaborazione con il senatore Giuseppe Chiarante, insieme al quale fondò nel 1991 l'Associazione Bianchi Bandinelli, istituto di studi e ricerche intitolato all'archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli.
Durante gli anni Ottanta continuò anche l'attività di critico d'arte. Nel 1990 pubblicò il suo ultimo libro: Michelangelo architetto (in collaborazione con Bruno Contardi).
Il film L'educazione di Giulio (regia di Claudio Bondì) è liberamente ispirato all'adolescenza di Giulio Carlo Argan.
Il 21 aprile 2009, con Decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, è stato istituito il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giulio Carlo Argan [8] . Il logo del Comitato è stato disegnato dallo scultore Nicola Carrino.
Note
- ^ C. Auria, Note sulla carriera amministrativa di Giulio Carlo Argan, citato in Mirella Serri, I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte 1938-1948, Milano, Corbaccio, 2005.
- ^ Mirella Serri, I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte 1938-1948, Milano, Corbaccio, 2005.
- ^ http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=67930
- ^ "I falsi profeti del Sessantotto" di Michele Brambilla
- ^ "Caso Calabresi" di Antonio Socci
- ^ Meraviglioso urbano - Trent'anni di estate romana La Storia siamo Noi - Rai Educational
- ^ Discorso di Giovanni Paolo I al Sindaco di Roma Giulio Carlo Argan da www.vatican.va
- ^ Composizione del Comitato Nazionale da www.giuliocarloargan.org
Opere
Libri principali:
- L'architettura protocristiana, preromanica e romanica, Nemi, Firenze 1936
- L'architettura italiana del Duecento e Trecento, Nemi, Firenze 1937
- Walter Gropius e la Bauhaus, Einaudi, Torino 1951
- Borromini, Mondadori, Milano 1952
- Brunelleschi, Mondadori, Milano 1952
- Pier Luigi Nervi, Il Balcone, Milano 1955
- Fra Angelico, Skira, Ginevra 1955
- L’architettura barocca in Italia, Garzanti, Milano 1957
- Botticelli, Skira, Ginevra 1957
- Ignazio Gardella, Edizioni di Comunità, Milano 1959
- L'Europa delle Capitali, Fabbri-Skira, Ginevra e Milano 1964 (riedizione: Skira, Milano 2004, con introduzione di Claudio Gamba)
- Storia dell'arte italiana, voll. I-III, Sansoni, Firenze 1968
- L'arte moderna 1770-1970, Sansoni, Firenze 1970
- Michelangelo architetto, Electa, Milano 1990 (con Bruno Contardi)
Raccolte di scritti:
- Studi e note, Fratelli Bocca, Roma 1955
- Salvezza e caduta nell'arte moderna, Il Saggiatore, Milano 1964
- Progetto e destino, Il Saggiatore, Milano 1965
- Studi e note. Dal Bramante a Canova, Bulzoni, Roma 1970
- Occasioni di critica, a cura di Bruno Contardi, Editori Riuniti, Roma 1981
- Storia dell'arte come storia della città, Editori Riuniti, Roma 1983
- Da Hogarth a Picasso. L’arte moderna in Europa, Feltrinelli, Milano 1983
- Classico Anticlassico. Il Rinascimento da Brunelleschi a Bruegel, Feltrinelli, Milano 1984
- Immagine e persuasione. Saggi sul barocco, a cura di Bruno Contardi, Feltrinelli, Milano 1986
- Ritratti di opere e di artisti, a cura di Augusto Roca De Amicis, Editori Riuniti, Roma 1993
- Progetto e oggetto. Scritti sul design, a cura di Claudio Gamba, Medusa, Milano 2003
- Promozione delle arti, critica delle forme, tutela delle opere. Scritti militanti e rari (1930-42), a cura di Claudio Gamba, Christian Marinotti Edizioni, Milano 2009
Libri-intervista:
- Giulio Carlo Argan, Un’idea di Roma, a cura di Mino Monicelli, Editori Riuniti, Roma 1979
- Giulio Carlo Argan, Intervista sulla fabbrica dell'arte, a cura di Tommaso Trini, Laterza, Roma- Bari 1980
- Rossana Bossaglia, Parlando con Argan, Ilisso, Nuoro 1992
- Giulio Carlo Argan, Intervista sul Novecento, rilasciata a Marc Perelman e Alain Jaubert, traduzione dal francese a cura di Sara Staccioli, nella seconda parte: Conversazione con Claudio Gamba e altri scritti di e su Giulio Carlo Argan, Annali dell’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, n. 17, Graffiti, Roma 2005.
Bibliografia su Argan
- Il pensiero critico di Giulio Carlo Argan, (Studi in onore di Giulio Carlo Argan, vol. III), Multigrafica, Roma 1985
- Marc Perelmann e Irene Buonazia, Giulio Carlo Argan (1909-1992). Historien de l’art et maire de Rome, Les éditions de la passion, Parigi 1999
- Giulio Carlo Argan Storia dell’arte e politica dei beni culturali, a cura di Giuseppe Chiarante, Annali dell’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, fondata da Giulio Carlo Argan, n. 12, Graffiti, Roma 2002
- Giulio Carlo Argan (1909-1992). Storico dell’arte, critico militante, sindaco di Roma, Catalogo della Mostra storico-documentaria (Roma 28 febbraio – 30 aprile 2003), a cura di Claudio Gamba, Bagatto Libri, Roma 2003
- Giulio Carlo Argan. Progetto e destino dell'arte, Atti del Convegno di Studi (Roma, Università La Sapienza, 26-28 febbraio 2003), supplemento di "Storia dell'Arte", n. 112, a. XXXVII, settembre-dicembre 2005
Voci correlate
Onorificenze
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giulio Carlo Argan
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale dedicato all'opera di Giulio Carlo Argan
- Il concetto della realtà nell'arte contemporanea, testo di Giulio Carlo Argan sul sito dell'Università di Roma Tre
- Testo di Giulio Carlo Argan per l'introduzione al convegno su Il Novecento di Debenedetti
- Meraviglioso urbano - Trent'anni di estate romana La Storia siamo Noi - Rai Educational