Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
Vai al contenuto

Henrietta Maria Dillon-Lee

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Lady Henrietta Maria Dillon-Lee nel 1860, di Richard James Lane

Henrietta Maria Dillon-Lee, baronessa Stanley (Halifax, 21 dicembre 1807Londra, 16 febbraio 1895), è stata una nobildonna e attivista inglese.

Era la figlia di Henry Dillon, XIII visconte Dillon, e di sua moglie, Henrietta Browne, figlia di Dominick Browne, I barone Oranmore e Browne[1].

Era una discendente di Carlo II (dalla sua amante Barbara Villiers) e di Giacomo II d'Inghilterra (dalla sua amante Catherine Sedley). I suoi antenati erano cattolici e avevano manifestato inclinazioni giacobite; uno di loro era Arthur Dillon, un sostenitore del Vecchio Pretendente. La famiglia, esiliata in Francia, alla fine si convertì all'anglicanesimo ma preferì rimanere all'estero. Nel 1814, Henrietta e la sua famiglia si trasferirono a Firenze[1], dove frequentò i ricevimenti della principessa Luisa di Stolberg-Gedern, la vedova del giovane pretendente[2].

A Firenze ha incontrato Edward Stanley. La coppia si sposò il 7 ottobre 1826. Diventò baronessa Eddisbury quando suo marito fu creato pari nel 1848. Due anni dopo successe come Barone Stanley di Alderley, con il quale la coppia venne successivamente conosciuta. Ebbero dieci figli:

Campagne educative

[modifica | modifica wikitesto]

Lady Stanley coltivò amicizie con Thomas Carlyle, FD Maurice e, dal 1861, con Benjamin Jowett. Ha presieduto un salone intellettuale e politico ed è stata una delle lady visitor del Queen's College, a Londra, fondata da Maurice nel 1848. Questo ha segnato il suo maggiore coinvolgimento nella campagna per l'educazione delle donne e la sua decisione di difendere, come disse in seguito, "il diritto delle donne alla più alta cultura finora riservata agli uomini"[1].

Prese parte alla campagna del diritto all'ammissione delle donne agli esami locali universitari. Nel 1867, rifiutò l'offerta di diventare un membro del comitato che progettava un college universitario femminile. La morte di suo marito il 16 giugno 1869, la lasciò più libera di perseguire la sua campagna[1]. Nello stesso anno, insieme a Emily Davies e Barbara Bodichon, Lady Stanley fondò il Girton College[3]. Ben presto divenne un'importante sostenitrice della National Union for the Improvement of Women's Education (1871), della Girls' Public Day School Company che divenne la Girls Day School Trust (1872) e della London School of Medicine for Women (1874)[1].

Donò tempo e denaro alla Girton e donò 1.000 sterline per l'istituzione della sua prima biblioteca, costruita nel 1884 e denominata Stanley Library.

La baronessa Stanley esercitò una grande influenza nei circoli sociali e politici. Discusse con il primo ministro William Ewart Gladstone per la questione del governo familiare ed è diventata strettamente associata all'Associazione sindacale liberale femminile[1]. Insieme a Lady Randolph Churchill e alla compagna di educazione femminile Lady Frederick Cavendish, tra le altre, fu firmataria di un appello contro il suffragio femminile nel giugno del 1889[4].

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Henry Dillon, XI visconte Dillon Arthur Dillon  
 
Christina Sheldon  
Charles Dillon, XII visconte Dillon  
Charlotte Lee George Lee, II conte di Lichfield  
 
Frances Hales  
Henry Dillon, XIII visconte Dillon  
Constantine Phipps, I barone Mulgrave William Phipps  
 
Catherine Annesley  
Henrietta Maria Phipps  
Lepell Hervey John Hervey, II barone Hervey  
 
Mary Lepell  
Henrietta Maria Dillon-Lee  
Dominick Browne Geoffrey Browne  
 
Magdalen Blake  
Dominick Geoffrey Browne  
Harriet Lynch Henry Lynch, V baronetto  
 
Mary Moore  
Henrietta Browne  
George Browne John Browne, I conte di Altamont  
 
Anne Gore  
Margaret Browne  
Dorcas Moore James Moore  
 
 
 
  1. ^ a b c d e f Gillian Sutherland, Stanley, Henrietta Maria, Lady Stanley of Alderley (1807–1895), in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004. URL consultato il 5 dicembre 2012.
  2. ^ The Encyclopædia Britannica, The Encyclopædia Britannica Company, ltd, 1929, p. 314.
  3. ^ Girton's Past, su girton.cam.ac.uk. URL consultato il 16 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2015).
  4. ^ An Appeal against Female Suffrage, giugno 1889, su keele.ac.uk, giugno 1889. URL consultato il 6 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2012).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN4825033 · ISNI (EN0000 0001 0950 3868 · LCCN (ENnr96002739
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie