Ilvaite
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Ilvaite | |
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Classificazione Strunz | VIII/C.10-20 |
Formula chimica | CaFe2+2Fe+3OSi2O7(OH) |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | rombico[1], ortorombico[2][3] |
Classe di simmetria | bipiramidale[2] |
Gruppo puntuale | 2/m 2/m 2/m[2][3] |
Gruppo spaziale | Pbnm[2][3] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 3,8-4,1[1], 3,99-4,05[2][3], 4,02-4,05[4] 5,5-6 g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 5,5-6[1][2][3][4], 4,1 |
Sfaldatura | distinta[1], distinta secondo {010} e {001}[2][4], facile e buona |
Frattura | irregolare[2][3], concoide |
Colore | nero[1], nero ferro[2][3], nero vellutato piceo in massa[4], nero brunastro scuro[2], brunastro per alterazione[4], nero grigiastro scuro[3], nerastro |
Lucentezza | submetallico[2][3][4], da resinosa a vitrea |
Opacità | opaco[2][3][4], in lamine sottili diventa trasparente[4] |
Striscio | nero-brunastro[2], nero incline al verde o al marrone[3] |
Diffusione | molto rara[1] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
L'ilvaite è un minerale di ferro. Deve il suo nome all'isola d'Elba in Toscana[1][2][3][4], dove è stata rinvenuta per la prima volta (Ilva era il nome latino dell'isola). Ottimi campioni provengono anche dal campigliese in Italia, dalla Grecia e dal Giappone.
Suoi sinonimi sono lievrite[1][2], Yenite[2], breislaite[2].
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Colonnare, massivo, striato[2].
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]Come minerale di contatto, soprattutto in prossimità di giacimenti metalliferi[1].
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]In cristalli prismatici, spesso ben terminati in cima, a sezione quadrata, lunghi anche parecchi centimetri, anche in masse raggiate[1].
Caratteristiche chimico fisiche
[modifica | modifica wikitesto]- Densità di elettroni: 3,96 gm/cc[2]
- Indice di fermioni: 0,01[2]
- Indice di bosoni: 0,99[2]
- Fotoelettricità: 55,51 barn/elettrone[2]
- Pleocroismo: forte[3][4]
- Indice di rifrazione medio: 1,76[4]
- Conduce bene la corrente elettrica[4]
- Fonde al cannello[4]
- Viene decomposta dall'acido cloridrico concentrato con separazione di silice gelatinosa[4]
- Massima birifrangenza: δ = 0.156[3]
- Dispersione: r forte[3]
Luoghi di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]Isola d'Elba: la maggior parte dei campioni provengono da Taglio della Torre presso Rio Marina.[1]
Altri ritrovamenti sono:
- Europa: Isola di Serifo in Grecia[1][4], Valle di Binn in Svizzera[1], Dannemora in Svezia[4],
- America: South Mountain (Owyhww Co.) nell'Idaho[1], miniera si Sashta Co. in California[4] negli Stati Uniti; Isola di Vancouver[4] in Canada; nei graniti della Groenlandia[4], Herborn, Herbornseelbach e Roth a Nassau[4].
+Africa: Cap-Bou Garonne in Algeria[4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Francesco Demartin e Matteo Boscardin, Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 3, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, p. 672.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v Ilvaite, su webmineral.com. URL consultato l'11/04/2021.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Ilvaite, su mindat.org. URL consultato l'11/04/2021.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w Ilvaite, su treccani.it. URL consultato l'11/04/2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ilvaite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmin, su webmineral.com.