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Indipendenti Regionali

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Per Indipendenti regionali, in Italia, si intende il complesso di aziende di distribuzione cinematografica che operano su un numero ridotto di province, e che distribuiscono, anche riunendosi in network temporanei, prodotti locali che soffrono spesso di scarsa visibilità e hanno "un debole potere di penetrazione".[1][2][3][4][5]

Queste aziende si riunivano, in passato, sotto sigle come il GADIR (Gruppo autonomo distributori regionali)[6], attivo dal 1969 al 1972[7] o il CIDIF (Consorzio italiano distributori indipendenti film)[8], che aveva l'obiettivo di «far fronte all'espansione incontrollata delle grandi major»[9] e ha terminato l'attività durante gli anni Duemila[10].

  1. ^ Barbara Corsi, Con qualche dollaro in meno: storia economica del cinema italiano, Editori Riuniti, 2001, p. 77, ISBN 978-88-359-5086-8. URL consultato il 12 aprile 2023.
  2. ^ Roberto Chiti, Roberto Poppi e Enrico Lancia, Dizionario del cinema italiano: Dal 1945 al 1959, Gremese, 1991, p. 10, ISBN 978-88-7605-548-5. URL consultato il 12 aprile 2023.
  3. ^ Il Patalogo Uno. Annuario dello spettacolo, Milano, Ubulibri, 1978, p. 13, in L'invenzione della nostalgia - il vintage nel cinema italiano e dintorni, Donzelli Editore, 2009, p. 194, ISBN 9788860363558.
  4. ^ La vita è bella? il cinema italiano alla fine degli anni Novanta e il suo pubblico, Editrice Il Castoro, 2000, pp. 78, 111, ISBN 9788880331636.
  5. ^ ANICA, Indipendenti regionali, su Appuntamento al cinema.
  6. ^ Lorenzo Quaglietti, Storia economico-politica del cinema italiano, 1945-1980, Editori Riuniti, 1980, p. 234. URL consultato il 13 aprile 2023.
  7. ^ Cristina Saggioro (a cura di), Anica archivi (PDF), su Memoriarchivi, p. 21.
  8. ^ Lino Miccichè, Cinema italiano: gli anni '60 e oltre, Marsilio Editori, 1995, p. 100, ISBN 978-88-317-6094-2. URL consultato il 13 aprile 2023.
  9. ^ Chi siamo, su Seac Film Srl. URL consultato il 14 aprile 2023.
  10. ^ Christian Marinari, Le sceneggiature del Fondo Creec, su Fondazione Cineteca di Bologna. URL consultato il 14 aprile 2023.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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