Inkarri
Il mito di Inkarri (o Inkari) è una delle più famose leggende Inca
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Quando i conquistadores spagnoli torturarono e giustiziarono l'ultimo re dell'impero inca, Atahualpa, egli giurò che sarebbe tornato un giorno per vendicare la propria morte. Secondo la leggenda, gli spagnoli smembrarono il suo corpo e lo seppellirono in vari luoghi sparsi per il regno: si dice che la testa sia rimasta sotto al palazzo presidenziale di Lima, mentre le braccia si troverebbero sotto al Waqaypata (Quadrato di lacrime) a Cuzco e le gambe ad Ayacucho. Sepolto in terra, egli sarebbe un giorno cresciuto, quando si sarebbe risvegliato, avrebbe ripreso in mano le redini del suo regno e ristabilito l'armonia nella relazione tra Pachamama (la madre terra) ed i suoi figli.
Dato che la leggenda è stata tramandata oralmente per generazioni, esistono numerosi versioni diverse del mito di Inkarri. Lo stesso nome Inkarri deriva probabilmente dallo spagnolo Inca-rey (Inca-re).
La leggenda di Inkarri è alla base ed il titolo di un romanzo scritto da Ryan Miller.[1]
Si dice che la mitica città perduta di Paititi fosse stata fondata da Inkarri.[2][3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Ryan Miller, Inkarri, iUniverse, 23 giugno 2003, ISBN 978-0-595-28003-2. URL consultato il 17 settembre 2024.
- ^ Gregory Deyermenjian, In Search of Paititi: Following the Road of Stone into an Unknown Peru, primavera 2006, The Explorers Journal
- ^ Gregory Deyermenjian, The Petroglyphs of Pusharo: Peru's Amazonian Riddle, Volume 2, Numero 3, 2000, Athena Review
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Thomas y Helga Müller, Mito de Inkarri-Qollari (quattro racconti). Allpanchis 20 (1984), No. 23, pp. 125-143 (quattro narrazioni in quechua, traduzioni in spagnolo di Oscar Núñez del Prado, commento di Juan Ossio Acuña)).
- Alejandro Ortiz Rescaniere, De Adaneva a Inkarrí - Una visión indígena del Perú. Retablo de Papel, Lima 1973.