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John Byng-Hall

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

John Byng-Hall (193717 luglio 2020) è stato uno psichiatra infantile e terapeuta della famiglia britannico.

Terapeuta della famiglia alla Tavistock Clinic di Londra dal 1973, anno del pensionamento di John Bowlby, a fianco del quale ha lavorato a lungo, è l'autore del modello dei Family script, che intende spiegare il funzionamento familiare a partire dalla teoria dell'attaccamento di Bowlby e dalle idee di Daniel Stern[1]. È stato definito tra i pionieri della terapia familiare[2].

Ha inoltre descritto il mito familiare[3].

Family script

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Questo modello è applicato dalla terapia familiare[4]. Si propone di superare il dualismo tra relazioni “rappresentate” e “reali”, introduce nella terapia familiare il concetto di “copione” (script), intendendolo come una rappresentazione mentale di un comportamento di teoria dell'attaccamento[1].

È possibile così descrivere il modo in cui i vari script - definibili come modelli operativi interni - convergono a creare script familiari, cioè copioni che contengono le aspettative condivise dai membri della famiglia sul modo in cui i ruoli devono essere rappresentati[5].

Appare evidente come la condivisione di uno script sia fondamentale per l'identità dei membri di una famiglia e perché essi si riconoscano in un sistema di significati condiviso[6]. Ogni riscrittura di un copione costituisce un copione correttivo, vale a dire un copione che può prevedere soluzioni diverse da quelle del passato; al contrario, quando un copione sembra ripetersi senza possibilità di improvvisazione né di cambiamento, si parla di copione ripetitivo.

Nell'idea di Byng-Hall, la terapia può offrire una cosiddetta "base sicura"[4]: la relazione col terapeuta può essere tale da incoraggiare la famiglia a esplorare e improvvisare nuovi abbozzi di copioni, dai quali può nascere un nuovo copione correttivo.

I copioni possono essere inter- e intragenerazionali: i primi presiedono alla regolazione dei rapporti all'interno della stessa generazione (rapporti tra fratelli o tra coniugi, ad esempio); quelli intragenerazionali contengono le regole dei rapporti tra generazioni diverse: tra figli e genitori, tra nonni e nipoti ecc. Ogni famiglia, probabilmente, possiede uno script che regola i rapporti con l'esterno: in definitiva una visione del mondo e di quello che è diverso dal "noi" familiare[7].

Il modello di John Byng-Hall nasce e si sviluppa nel periodo in cui le arti performative esercitano una significativa influenza sulle scienze umane e offrono loro nuove metafore.

I risultati dei suoi studi sono stati pubblicati in alcuni libri e sono stati oggetto di ulteriori approfondimenti e citazioni in vari libri in lingue diverse. In Italia è stato pubblicato nel 1998 il libro "Le trame della famiglia. Attaccamento sicuro e cambiamento sistemico" per la Raffaello Cortina Editore. Grazie a questi studi è stato intervistato anche per un libro di Raphael Samuel[8]. Inoltre sono stati anche pubblicati su riviste come Journal of Family Therapy, British Journal of Medical Psychology nel 1973, Family Process, Infant Mental Health Journal e British Journal of Psychiatry e sono stati ripresi in altri libri di autori quali Martin Richards, Jeremy Holmes e in Italia in vari libri di Barbara Fabbroni[4].

Edizione originale
  • Renos K. Papadopoulos e John Byng-Hall, Multiple Voices: Narrative in Systemic Family Psychotherapy, 1998, Routledge, 304 pagine.
  • Jenny Altschuler, Barbara Dale e John Byng-Hall, Working with Chronic Illness, 1997, MacMillan, 218 pagine.
  • Rewriting Family Scripts: Improvisation and Systems Change, 1995, Guilford Press, 288 pagine. (seconda edizione nel 1998)
  • Rosemary Whiffen e John Byng-Hall, Family Therapy Supervision, 1982, Academic Press, 271 pagine.
  • John Bowlby e John Byng-Hall, The Effects of Relationships on Relationships, 1991, Clinical Psychology Publishing. (disponibile anche in giapponese, spagnolo e francese)
Edizione in altre lingue
  • (IT) Le trame della famiglia. Attaccamento sicuro e cambiamento sistemico, 1998, Cortina Editore, 374 pagine.
  • (FR) Deuil et famille, 1998, De Boeck, 138 pagine.
  1. ^ a b Family Script, su psiconline.it. URL consultato il 4 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2012).
  2. ^ Camillo Loriedo, Angelo Picardi, Dalla teoria generale dei sistemi alla teoria dell'attaccamento. Percorsi e modelli della psicoterapia sistemico-relazionale, Franco Angeli, 2005.
  3. ^ Mito familiare, su treccani.it. URL consultato il 9 marzo 2013.
  4. ^ a b c Fabbroni Barbara, Amore e dualità. Psicopatologia della coppia, Edizioni Univ. Romane, 2008.
  5. ^ (EN) Hooper Christine, Child and Adolescent, Arnold, 2012, ISBN 978-1-4441-4599-1.
  6. ^ E. Visani, D. Solfaroli Camillocci, Identità e relazione. La formazione dell'identità secondo diversi orientamenti clinici e in differenti contesti, 2001, ISBN 88-464-2733-5.
  7. ^ Emanuela Laquidara, L’Attaccamento nella Famiglia, su psicolab.net, 25 marzo 2010. URL consultato il 13 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2011).
  8. ^ Raphael Samuel, The Myths We Live By, 1990. URL consultato il 9 marzo 2013.
Controllo di autoritàVIAF (EN277737550 · ISNI (EN0000 0000 6387 0178 · LCCN (ENn95033732 · J9U (ENHE987007442304205171