Sacramento Kings

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Sacramento Kings
Pallacanestro
Segni distintivi
Uniformi di gara
Casa
Trasferta
Terza divisa
Colori socialiViola, grigio ardesia, nero[1][2]
              
Dati societari
CittàSacramento (CA)
NazioneStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
CampionatoNBA
ConferenceWestern Conference
DivisionPacific Division
Fondazione1948
DenominazioneRochester Royals (NBL)
1945-1948
Rochester Royals (BAA)
1948-1949
Rochester Royals (NBA)
1949-1957
Cincinnati Royals (NBA)
1957-1972
Kansas City-Omaha Kings (NBA)
1972-1975
Kansas City Kings (NBA)
1975-1985
Sacramento Kings (NBA)
1985-presente
ProprietarioVivek Ranadivé
PresidenteJohn Rinehart
General managerMonte McNair
AllenatoreMike Brown
ImpiantoGolden 1 Center
(17,608 posti)
Sito webwww.nba.com/kings
Palmarès
Trofeo Larry O'Brien
Titoli NBA1
Titoli di conference0
Titoli di division6
Titoli NBL1
Altri titoli1 Titolo NBA Division (Playoffs)
3 Titoli NBL Division (Playoffs)
2 Titoli NBL Division
Stagione in corso

I Sacramento Kings sono una franchigia statunitense di pallacanestro con sede nella città di Sacramento (California), militante nella National Basketball Association dal 1950; attualmente è l'unica squadra di Sacramento ad appartenere ad una delle cosiddette Big Four.

La storia della franchigia ha inizio a Rochester, nello Stato di New York, all'inizio degli anni venti. La squadra operava a livello semiprofessionistico con il nome di "Seagrams", poiché sponsorizzata dalla celeberrima compagnia di distillazione Seagram. Mantenne questo nome per più di due decenni, finché lo sponsor venne a cadere a causa soprattutto della Grande depressione. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, rinacque la National Basketball League (NBL), che cercava franchigie competitive e i Royals, che negli anni erano molto migliorati grazie soprattutto al grande allenatore Les Harrison, erano i naturali candidati a un posto nella lega. In vista della partecipazione in NBL il nome della squadra venne cambiato in "Rochester Pros", e la squadra giocava nella Edgarton Sport Arena che conteneva fino a 4 500 spettatori. La Seagram tornò sponsor, e grazie ad un contest su un giornale locale il nome della squadra divenne definitivamente "Royals". Nel primo anno in NBL i Royals vinsero il primo e unico titolo in questa lega, sconfiggendo per 3 a 0 nella serie finale gli Sheboygan Red Skins. La squadra era guidata da giocatori come le guardie Bob Davies e Al Cervi, il centro di quasi 2 metri George Glamack e il futuro campione di football americano Otto Graham. I Royals parteciparono alla NBL fino al 1948, avendo sia nella stagione 1946-47 che in quella 1947-48 il miglior record di vittorie in campionato ma senza riuscire a vincere più alcun titolo.

Dopo due anni di buoni risultati ma senza titolo, nel 1951 i Royals vinsero il titolo NBA, che è tutt'oggi l'unico conquistato tra Royals e Kings. In finale, in una sorta di derby vennero sconfitti i New York Knickerbockers, con una combattutissima serie terminata 4 a 3. Il successo in NBA non garantì però i profitti sperati, e la squadra si impoverì gradualmente, sia di talenti che finanziariamente, finché, dopo anni di sconfitte, fu reso necessario il trasferimento della franchigia in una città più grande.

Nel 1957 i Royals si trasferirono a Cincinnati, Ohio. La scelta di muoversi da Rochester fu influenzata dai giocatori Jack Twyman e Dave Piontek. In Ohio infatti la tradizione di basket collegiale era ottima e non era presente alcuna squadra di football NFL, così il flusso di spettatori sarebbe stato garantito. Nel primo anno a Cincinnati i Royals erano tra i favoriti per il titolo, grazie a ottimi giocatori come il rookie Clyde Lovellette e Maurice Stokes. Tuttavia l'infortunio di Marshall e l'assenza per servizio di leva di Si Green fecero sì che la squadra giungesse seconda nella Western Division. Nel finale di stagione, in una delle ultime partite della Regular Season, il fuoriclasse Stokes cadde a terra catturando un rimbalzo e rimase incosciente a terra per diversi minuti. In seguito lo stesso leader della squadra, durante un volo, si sentì male e cadde in coma, rimase gradualmente permanentemente paralizzato. Il fatto lasciò scioccata la squadra, che terminò malamente la stagione. Nella stagione successiva vennero chiamati cinque rookie per rimpiazzare la grave mancanza di Stokes, e la squadra passò dalla proprietà della famiglia Harrison a quella di Thomas.

Nel 1960 venne scelta la leggenda NBA Oscar Robertson, che mantenne sempre statistiche altissime, e che nella stagione 1961-62 mantenne valori da tripla doppia di media (unico giocatore nella storia della NBA a riuscire in tale impresa prima dell'avvento di Russell Westbrook), nello specifico 30,8 punti, 11,4 rimbalzi e 12,5 assist a partita. Robertson non riuscì mai a condurre al titolo Cincinnati, cosa che però gli successe non appena si trasferì ai Milwaukee Bucks, nella stagione 1970-71. In questi anni giocò a Cincinnati un altro All-Star, Jerry Lucas, ala/centro dal fisico dominante e vincitore dell'NBA Rookie of the Year Award nel 1964, che ebbe per 3 anni di fila oltre 20 rimbalzi di media a partita. Nel 1966 la franchigia in declino venne ceduta ai fratelli Max e Jeremy Jacobs, ed l'allenatore Bob Cousy cedette Lucas ai San Francisco Warriors, e Robertson a Milwaukee. Sempre più in crisi si decise di trasferire una seconda volta la squadra.

Il trasferimento avvenne nel 1972 a Kansas City, Missouri, e si accettò di cambiare il nome della franchigia in "Kings" perché la squadra di baseball locale si chiamava proprio "Royals", tutto questo nonostante il team di pallacanestro mantenesse da 25 anni in più questo nome. Per i primi tre anni la squadra operava sia a Kansas City che a Omaha, Nebraska. Per le prime tre stagioni in Kansas, dal 1972 al 1976 il leader della squadra per punti e assist fu Nate Archibald, già comprimario a Cincinnati (era stato scelto nel 1970 come 9ª scelta), esploso definitivamente col trasferimento. In seguito questo venne ceduto ai Nets, che dopo un anno lo girarono ai Boston Celtics.

L'uniforme di gioco, già introdotta ai tempi di Cincinnati, era assai inusuale, poiché il nome del giocatore sulla schiena non era locato al di sopra del numero, bensì sotto ad esso, mentre sopra il numero era indicato il nome della città, in una tradizione che oggi trova residui in alcune squadre di calcio tedesche.

Tra i giocatori da ricordare negli anni settanta ci sono Tom Van Arsdale, ala polivalente, l'eccellente tiratore Mat Guokas, e l'idolo dei tifosi Toby Kimball. Grazie all'innesto del potente e dinamico centro Sam Lacey, una delle più grandi leggende di questa squadra, il secondo anno in Kansas vide il ritorno dei Kings tra le squadre nell'orbita dei playoff. Tuttavia la cessione di Archibald e alcune scelte manageriali sbagliate, tra cui la scelta di diversi giovani rivelatisi non all'altezza, fecero risprofondare la squadra ex Rochester e Cincinnati tra le perdenti.

I primi anni ottanta furono di rinascita grazie all'abile coach Cotton Fitzsimmons, e alla guardia tiratrice Otis Birdsong, forte sia offensivamente che difensivamente. Qualificatisi per i play-off sia nel 1979-80 che nel 1980-81, in quest'ultima stagione raggiunsero a sorpresa le finali della Western Conference, dove vennero sconfitti dagli Houston Rockets.

Immediatamente dopo alcuni episodi sfortunati fecero ricadere la società: il proprietario dei Cleveland Cavaliers offrì contratti ricchissimi ai leader dei Kings, Birdman e Scott Wedman; dei violenti temporali fecero cedere il tetto della Kemper Arena. Indebolitosi, il gruppo proprietario decise di vendere la franchigia a Sacramento per soli 11 milioni di dollari.

Il trasferimento nella città nord-californiana avvenne per la stagione 1985-86. Per 10 anni la squadra ottenne risultati mediocri ma sempre crescenti, fino al raggiungimento dei playoff nel '96. Il supporto dei tifosi di casa era sempre caldissimo, e nel quinquennio 1991-1996 si ebbe circa il 60% di vittorie in casa, ma l'andamento in trasferta era a dir poco disastroso: in una stagione si ottenne un clamoroso 1-40, ossia una vittoria e quaranta sconfitte.

In questi anni ci furono diversi colpi di mercato di successo che riportarono i Kings tra le grandi: la scelta del playmaker Jason Williams dal draft, lo scambio di Mitch Richmond per quella che sarebbe diventata la bandiera e il leader assoluto negli anni successivi, Chris Webber. Vennero acquisiti i serbi Vlade Divac dai Los Angeles Lakers e Predrag Stojaković dal draft NBA 1998. Il primo era un pivot alto, forte e abile difensore, il secondo uno dei migliori tiratori da tre punti degli ultimi anni[3]. Venne assunto l'allenatore Rick Adelman e come assistente l'ex allenatore alla Princeton University Pete Carril, che plasmarono una squadra le cui doti principali erano la forza fisica (se si pensa che tre quinti del quintetto base erano sopra i 2,08 metri di Stojaković), e la velocità nella circolazione del pallone. Molti in questi tempi criticarono la fase difensiva dei Kings, e l'assenza di Webber in certi momenti chiave del gioco. Nonostante il grande talento, vennero eliminati nel playoff del 1999 dagli Utah Jazz ed in quelli del 2000 dai Los Angeles Lakers, sempre ai quarti di finale di conference per 3 a 2.

Nella stagione 1999-2000 i Kings cedettero l'ala Corliss Williamson ai Toronto Raptors in cambio della guardia Doug Christie, giocatore dalle doti difensive eccezionali, più volte incluso nel quintetti difensivi NBA All-Defensive Team stilati a fine stagione. Il quintetto Williams-Christie-Stojaković-Webber-Divac riscuoteva successo, culminato nel febbraio 2001 con la copertina a loro dedicata del magazine Sports Illustrated, intitolata The Greatest Show on Court, Il più grande spettacolo mai visto in campo.

Nel luglio 2001 venne ceduto il playmaker Williams ai Vancouver Grizzlies in cambio di Mike Bibby, playmaker completo dotato soprattutto di un gran tiro dalla lunga e media distanza e doti da leader.

La stagione 2001-02 è stata la migliore dei Kings da moltissimi anni: dopo aver avuto il miglior record dell'intera lega, 61 vittorie e 21 sconfitte (36 su 41 vinte in casa), ed aver agevolmente passato i quarti e le semifinali di conference contro gli Utah Jazz e i Dallas Mavericks, si sono fermati in finale di conference contro i futuri campioni NBA Los Angeles Lakers. La combattività che ha caratterizzato questa serie ha acceso una rivalità mai vista prima nell'NBA: all'ARCO Arena si sono viste scene di roghi di divise dei Lakers. Inoltre le polemiche arbitrali hanno tenuto banco, molte recriminazioni si sono da parte dei Kings che contestarono la tripla decisiva all'ultimo secondo di gara 4 segnata da Robert Horry, e i 27 tiri liberi fischiati a favore della squadra della Città degli Angeli nel quarto quarto di gara 6. Furono proprio tutte queste "sviste" arbitrali a far sorgere dei sospetti sulla serie, sospetti che si materializzarono quando Tim Donaghy, arbitro di quella serie, confesso' che la lega costrinse gli arbitri a favorire i Los Angeles Lakers in gara 6 in modo da allungare i giochi fino a gara 7. Nonostante ciò sono in molti a pensare che questa serie sia una delle più belle della storia dell'NBA, per tasso tecnico, combattività, sostanziale equità tra le squadre ed episodi[4].

L'anno successivo Sacramento si vede eliminata ancora in una gara-7, questa volta però in semifinale di conference contro i Dallas Mavericks di Steve Nash e di Dirk Nowitzki, ma decisivo fu sicuramente l'infortunio al ginocchio occorso a Chris Webber nel dicembre del 2003 che ha fatto perdere atletismo e fisicità alla squadra: in questa stagione Webber giocò infatti solamente 23 partite delle 82 in programma. Nella stagione successiva ci fu il ritorno di C-Web, ma a causa dell'operazione aveva perso molta della sua esplosività e della forza che l'avevano reso uno dei migliori giocatori dei primi anni 2000[5].

La stagione 2004-05 fu caratterizzata dalla perdita di tre dei cinque "grandi" che avevano fatto la storia recente dei Kings: Divac ritornò ai rivali Lakers e venne rimpiazzato da Brad Miller, Christie finì agli Orlando Magic in cambio della guardia tiratrice mancina Cuttino Mobley, e nel febbraio 2005 Webber fu scambiato per tre giocatori (Corliss Williamson, Kenny Thomas, e Brian Skinner) con i Philadelphia 76ers. Stojaković viveva un periodo di declino, così il leader assoluto della squadra in quei tempi fu Bibby, che più volte fece prestazioni da oltre 50 punti[6]. La stagione si chiuse con la sconfitta al primo turno di playoff contro i Seattle SuperSonics per 4-1.

L'annata 2005-06 fu magra di soddisfazione per la formazione californiana, i playoff raggiunti con 44 vittorie e 38 sconfitte durarono solo un turno contro i San Antonio Spurs, e gli innesti Shareef Abdur Rahim e Bonzi Wells diedero un buon contributo a inizio anno ma si infortunarono entrambi per le fasi decisive. Stojaković venne scambiato nel febbraio 2006 in cambio dell'umorale Ron Artest, conosciuto come giocatore grintoso e rissoso ma eccezionale difensore.

La stagione successiva, 2006-07 si aprì con l'annuncio che Adelman non avrebbe rinnovato il contratto e che sarebbe stato sostituito in panchina da Eric Musselman. Questa proseguì malissimo, contornata da guai giudiziari, per l'allenatore Musselman che fu scoperto guidare sotto l'influenza di alcolici, e per Ron Artest, che fu accusato prima di abbandono dei suoi cani, e dopo di violenza domestica. Artest fu prima sospeso dal roster di Sacramento poi reinserito. Musselman venne esonerato a fine anno, dopo che la squadra non raggiunse i playoff e totalizzò solo il 40,2% di vittorie.

Il futuro dei Kings era sulle spalle di Kevin Martin (secondo classificato nel premio NBA Most Improved Player dopo la guardia di Golden State Monta Ellis) che firmò un contratto da 55 milioni di dollari per 5 anni. Venne chiamato Reggie Theus, ex giocatore proprio dei Kings come allenatore per la stagione 2007-08. Martin però non riuscì a condurre la squadra ai playoff, la squadra centrò un record di 38 vittorie e 44 sconfitte. Un ruolo importante fu assunto da Beno Udrih, che sostituiva Bibby, prima infortunato, poi ceduto agli Atlanta Hawks in cambio di Tyronn Lue, Anthony Johnson, Shelden Williams, Lorenzen Wright e una seconda scelta per il Draft NBA 2008.

Dopo questa fallimentare stagione la franchigia di proprietà della famiglia Maloof è nel mezzo di una grande rifondazione basata sui giovani, nel 2008 è stata effettuata una trade con gli Houston Rockets che ha coinvolto Artest, che ha cosiddetto addio a Sacramento. Al suo posto, dai Rockets sono arrivati Bobby Jackson, l'ala Donté Greene e una prima scelta al Draft NBA 2009.

La stagione 2008-09 è stata disastrosa, con 17 vittorie e 65 sconfitte ed il peggior record dell'intera lega. L'allenatore Theus venne esonerato a metà stagione e al suo posto giunse Kenny Nutt con un incarico ad interim, che portò a termine la disastrosa stagione e, subito dopo il termine, venne esonerato assieme allo staff tecnico. Al posto di Nutt, sulla panchina della squadra californiana è giunto Paul Westphal.

Nel 2009 è giunto a Sacramento, chiamato come quarta scelta al Draft NBA 2009, la grande promessa dalla Pennsylvania, Tyreke Evans, che nella sua stagione da matricola si è aggiudicato l'NBA Rookie of the Year Award, mantenendo statistiche simili a quelli di LeBron James al suo primo anno nella grande lega americana[7]. La stagione 2009-10 è stata tuttavia cupa in termini di risultati: sono state ottenute solo 25 vittorie nelle 82 partite di stagione regolare, nonostante un buon inizio con la squadra a ridosso della zona playoff. Evans gioca molto bene ma non è coadiuvato da un sistema all'altezza per vincere molte partite. Grazie alle poche vittorie i Kings ottengono un alto posizionamento per il Draft NBA 2010, cosicché la formazione di Westphal sceglie DeMarcus Cousins, centro di 2,10 metri per più di 125 kg con grandissimo talento ma dal difficile carattere.

La stagione 2010-2011 è indicata come quella della rinascita per la franchigia. Nella città sono esposti manifesti che promuovono la coppia Evans-Cousins, al coro di "Here We Rise" (È tempo di risorgere)[8] si comincia carichi di aspettative. I fatti dimostrano però che la squadra è ancora molto acerba, e subisce diverse sconfitte. I ripetuti infortuni di Evans non facilitano le cose, Westphal non riesce a gestire le rotazioni in modo efficiente, né a dare un sistema di gioco valido[9]. Nella parte finale della stagione, a giochi fatti, i Kings inanellano una buona serie di risultati, anche in virtù dell'inserimento in squadra di Marcus Thornton, arrivato dai New Orleans Hornets in cambio di Carl Landry; tuttavia la squadra arrivò penultima a ovest con un record di 24 vittorie e 58 sconfitte. Nelle stagioni successive la squadra totalizzò 28 vittorie nel 2011-2012 e nel 2012-2013, e 29 nel 2013-2014 non raggiungendo nuovamente i playoff, cambiando spesso allenatore e non scegliendo bene al Draft.

Nel 2011 i californiani al Draft presero Jimmer Fredette (ottenuto in uno scambio la sera stessa in cui venne coinvolto Bismack Biyombo, settima scelta assoluta) alla 10, Tyler Honeycutt alla 35 e Isaiah Thomas alla 60. Thomas nel corso della sua carriera si rivelò essere la miglior ultima scelta di tutti i tempi, ma i Kings (nonostante una stagione 2013-2014 dove Thomas tenne 20,3 punti di media) lo cedettero nel 2014 con un contratto sign-and-trade ai Phoenix Suns per Alex Oriakhi (giocatore che a oggi non ha mai debuttato in NBA),[10] Fredette venne tagliato nel febbraio 2014,[11] dopo aver deluso in 2 anni e mezzo (oltre che nelle squadre in cui andò a giocare successivamente) mentre Honeycutt, prima di venire ceduto nel febbraio 2013 agli Houston Rockets (che lo tagliarono subito), giocò solamente 24 partite in un anno e mezzo a Sacramento.

Mentre al Draft 2012 venne preso Thomas Robinson alla 5, che poi venne ceduto a febbraio dopo appena 8 mesi di militanza nella squadra, nel 2013 vennero scelti Ben McLemore e Ray McCallum (rispettivamente alla 7 e alla 36), ma nonostante i due arrivassero con delle ottime aspettative (soprattutto McLemore), non riuscirono a esprimersi al meglio. In tutto questo ci furono anche i vari problemi creati da DeMarcus Cousins che divise spesso lo spogliatoio, e prese molti falli tecnici negli anni.

Logo utilizzato fino al 2016
Roster Sacramento Kings
Giocatori Staff tecnico
Pos. Num. Naz. Nome Altezza Peso Data nascita Provenienza
G 0 Stati Uniti (bandiera) Monk, Malik 190 cm 91 kg 16-01-2000 Kentucky
P 3 Stati Uniti (bandiera) McLaughlin, Jordan 183 cm 84 kg 09-04-1996 University of Southern California
P 5 Stati Uniti (bandiera) Fox, De'Aaron 191 cm 79 kg 20-12-1997 Kentucky
AG 7 Stati Uniti (bandiera) McDaniels, Jalen 208 cm 88 kg 31-01-1998 San Diego State
G/AP 9 Stati Uniti (bandiera) Huerter, Kevin 201 cm 88 kg 27-08-1998 Maryland
G/AP 10 Stati Uniti (bandiera) DeRozan, DeMar 198 cm 100 kg 07-08-1989 Southern California
AG/C 11 Lituania (bandiera) Sabonis, Domantas 211 cm 109 kg 03-05-1996 Gonzaga
AG 13 Stati Uniti (bandiera) Murray, Keegan 203 cm 102 kg 19-08-2000 Iowa
P 15 Stati Uniti (bandiera) Jones, Mason 193 cm 91 kg 21-07-1998 Arkansas
AG 17 Stati Uniti (bandiera) Jones, Isaac 206 cm 111 kg 11-07-2000 Washington State
G 20 Stati Uniti (bandiera) Jones, Colby 198 cm 94 kg 28-05-2002 Xavier
G 22 Stati Uniti (bandiera) Carter, Devin 191 cm 88 kg 18-03-2002 Providence
G 23 Stati Uniti (bandiera) Ellis, Keon 198 cm 79 kg 08-01-2000 Alabama
AP/AG 24 Stati Uniti (bandiera) Crawford, Isaiah 198 cm 100 kg 01-11-2001 Lousiana Tech
C 25 Ucraina (bandiera) Len, Alex 213 cm 113 kg 16-06-1993 Maryland
G/AP 41 Canada (bandiera) Lyles, Trey 206 cm 106 kg 05-11-1995 Kentucky
AG/C 77 Stati Uniti (bandiera) Robinson, Orlando 208 cm 108 kg 10-07-2000 Fresno State
Allenatore
Assistente/i

Legenda
  • (C) Capitano
  • (FA) Free agent
  • (S) Sospeso
  • (TW) Contratto Two-way
  • (GL) Assegnato a squadra G League affiliata
  • Infortunato Infortunato

RosterTransazioni
Ultima transazione: 29 novembre 2020

Titoli Anni
Titoli NBA 1 1951[12]
Titoli di Division NBA (Playoffs) 1 1951[13]
Titoli di Division BAA*-NBA 6 1948-1949*, 1951-1952[14], 1978-1979[15], 2001-2002, 2002-2003, 2022-2023
Titoli Anni
Campione NBL 1 1946[12]
Titoli di Division NBL (Playoffs) 3 1946, 1947, 1948[16]
Titoli di Division NBL 2 1946-1947, 1947-1948[17]

Record stagione per stagione

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Campione NBA/NBL Campione di Division (Playoffs)/Conference Campione di Division
Stagione V P % Play-off Risultati
Rochester Royals (NBL)
1945-46 24 10 .706 Vince Semifinali NBL
Vince Finali NBL
Rochester 3, Fort Wayne 1
Rochester 3, Sheboygan 0
1946-47 31 13 .705 Vince Primo turno
Vince Semifinali NBL
Perde Finali NBL
Rochester 3, Syracuse 1
Rochester 2, Fort Wayne 1
Chicago Gears 3, Rochester 1
1947-48 44 16 .733 Vince Primo turno
Vince Semifinali NBL
Perde Finali NBL
Rochester 3, Fort Wayne 1
Rochester 2, Anderson 1
Minneapolis 3, Rochester 1
Totale NBL 99 39 .717
Playoffs NBL 18 11 .621 1 Titolo NBL
Rochester Royals (BAA)
1948-49 45 15 .750 Vince Semifinali Division
Perde Finali Division
Rochester 2, St. Louis 0
Minneapolis 2, Rochester 0
Rochester Royals (NBA)
1949-50 51 17 .750 Perdono Tiebreaker 1º posto Division
Perde Semifinali Division
Minneapolis 1, Rochester 0
Fort Wayne 2, Rochester 0
1950-51 41 27 .603 Vince Semifinali Division
Vince Finali Division
Vince Finali NBA
Rochester 2, Fort Wayne 1
Rochester 3, Minneapolis 1
Rochester 4, New York 3
1951-52 41 25 .621 Vince Semifinali Division
Perde Finali Division
Rochester 2, Fort Wayne 0
Minneapolis 3, Rochester 1
1952-53 44 26 .629 Perde Semifinali Division Fort Wayne 2, Rochester 1
1953-54 44 28 .611 Perde Finali Division Minneapolis 2, Rochester 1
1954-55 29 43 .403 Perde Semifinali Division Minneapolis 2, Rochester 1
1955-56 31 41 .431
1956-57 31 41 .431
Cincinnati Royals (NBA)
1957-58 33 39 .458 Perde Semifinali Division Detroit 2, Cincinnati 0
1958-59 19 53 .264
1959-60 19 56 .253
1960-61 33 46 .418
1961-62 43 37 .538 Perde Semifinali Division Detroit 3, Cincinnati 1
1962-63 42 38 .525 Vince Semifinali Division
Perde Finali Division
Cincinnati 3, Syracuse 2
Boston 4, Cincinnati 3
1963-64 55 25 .688 Vince Semifinali Division
Perde Finali Division
Cincinnati 3, Philadelphia 2
Boston 4, Cincinnati 1
1964-65 48 32 .600 Perde Semifinali Division Philadelphia 3, Cincinnati 1
1965-66 45 35 .563 Perde Semifinali Division Boston 3, Cincinnati 2
1966-67 39 42 .481 Perde Semifinali Division Philadelphia 3, Cincinnati 1
1967-68 39 43 .476
1968-69 41 41 .500
1969-70 36 46 .439
1970-71 33 49 .402
1971-72 30 52 .366
Kansas City-Omaha Kings (NBA)
1972-73 36 46 .439
1973-74 33 49 .402
1974-75 44 38 .537 Perde Finali Conference Chicago 4, Kansas City 2
Kansas City Kings (NBA)
1975-76 31 51 .378
1976-77 40 42 .488
1977-78 31 51 .378
1978-79 48 34 .585 Perde Semifinali Conference Phoenix 4, Kansas City 1
1979-80 47 35 .573 Perde Primo Turno Phoenix 2, Kansas City 1
1980-81 40 42 .488 Vince Primo Turno
Vince Semifinali Conference
Perde Finali Conference
Kansas City 2, Portland 1
Kansas City 4, Phoenix 3
Houston 4, Kansas City 1
1981-82 30 52 .366
1982-83 45 37 .549
1983-84 38 44 .463 Perde Primo Turno Los Angeles 3, Kansas City 0
1984-85 31 51 .378
Sacramento Kings (NBA)
1985-86 37 45 .451 Perde Primo Turno Houston 3, Sacramento 0
1986-87 29 53 .354
1987-88 24 58 .293
1988-89 27 55 .329
1989-90 23 59 .280
1990-91 25 57 .305
1991-92 29 53 .354
1992-93 25 57 .305
1993-94 28 54 .341
1994-95 39 43 .476
1995-96 39 43 .476 Perde Primo Turno Seattle 3, Sacramento 1
1996-97 34 48 .415
1997-98 27 55 .329
1998-99 27 23 .540 Perde Primo Turno Utah 3, Sacramento 2
1999-00 44 38 .537 Perde Primo Turno L.A. Lakers 3, Sacramento 2
2000-01 55 27 .672 Vince Primo Turno
Perde Semifinali Conference
Sacramento 3, Phoenix 1
LA Lakers 4, Sacramento 0
2001-02 61 21 .744 Vince Primo Turno
Vince Semifinali Conference
Perde Finali Conference
Sacramento 3, Utah 1
Sacramento 4, Dallas 1
LA Lakers 4, Sacramento 3
2002-03 59 23 .720 Vince Primo Turno
Perde Semifinali Conference
Sacramento 4, Utah 1
Dallas 4, Sacramento 3
2003-04 55 27 .672 Vince Primo Turno
Perde Semifinali Conference
Sacramento 4, Dallas 1
Minnesota 4, Sacramento 3
2004-05 50 32 .610 Perde Primo Turno Seattle 4, Sacramento 1
2005-06 44 38 .537 Perde Primo Turno San Antonio 4, Sacramento 2
2006-07 33 49 .402
2007-08 38 44 .463
2008-09 17 65 .207
2009-10 25 57 .305
2010-11 24 58 .293
2011-12 22 44 .333
2012-13 28 54 .341
2013-14 28 54 .341
2014-15 29 53 .354
2015-16 33 49 .402
2016-17 32 50 .390
2017-18 27 55 .329
2018-19 39 43 .476
2019-20 31 41 .431
2020-21 31 41 .431
2021-22 30 52 .366
2022-23 48 34 .583 Perde Primo Turno Golden State 4, Sacramento 3
2023-24 46 36 .561 Vince il Play-in Game 9-10
Perde il Play-in Game 8-9
Sacramento 1, Golden State 0
New Orleans 1, Sacramento 0
Totale BAA-NBA 2748 3257 .458
Playoffs BAA-NBA 83 111 .428 1 Titolo NBA

Giocatori più rappresentativi nel tempo

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Leader di tutti i tempi

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[18]

Statistica Totale Giocatore
Partite giocate 888 Sam Lacey
Minuti giocati 33 088 Oscar Robertson
Punti 22 009 Oscar Robertson
Rimbalzi 9 353 Sam Lacey
Assist 7 709 Oscar Robertson
Stoppate 1 098 Sam Lacey
Rubate 950 Sam Lacey
Falli fatti 3 127 Sam Lacey
Tiri realizzati 7 713 Oscar Robertson
Tiri tentati 15 785 Oscar Robertson
Tiri da 3 realizzati 1 070 Predrag Stojaković
Tiri da 3 tentati 2 687 Predrag Stojaković
% da 3 punti 48,2 Anthony Peeler
% tiri liberi 89,3 Predrag Stojaković
Minuti a partita 44,0 Oscar Robertson
Punti a partita 29,8 Oscar Robertson
Rimbalzi a partita 19,1 Jerry Lucas
Assist a partita 10,3 Oscar Robertson
Stoppate a partita 1,7 Sam Lacey
Rubate a partita 2,2 Ron Artest

Numeri ritirati

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Legenda
PA Partite allenate
V Vittorie
S Sconfitte
V% Percentuale di vittorie
Ha trascorso l'intera sua carriera da allenatore con i Kings

Note: Statistiche aggiornate a fine stagione 2023-2024.

Num. Nome Stagione/i PA V S V% PA V S V% Successi Note
Stagione regolare Playoff
Rochester Royals (NBL)
1 Malanowicz, Eddie Eddie Malanowicz 19451948 138 99 39 .717 29 18 11 .621 1 Titolo NBL (1946)
Rochester Royals (BAA/NBA)
2 Harrison, Lester Lester Harrison 19481955 476 295 181 .620 38 19 19 .500 1 Titolo NBA (1951) [19]
3 Wanzer, Bobby Bobby Wanzer 19551957 144 62 82 .431 3 1 2 .333
Cincinnati Royals (NBA)
Wanzer, Bobby Bobby Wanzer 19571958 80 36 44 .450
4 Marshall, Tom Tom Marshall 1958-1960 129 35 94 .271 [20]
5 Wolf, Charley Charley Wolf 19601963 239 118 121 .494 16 7 9 .438 [21]
6 McMahon, Jack Jack McMahon 19631967 321 187 134 .583 23 8 15 .348 [22]
7 Jucker, Ed Ed Jucker 19671969 164 80 84 .488
8 Cousy, Bob Bob Cousy 1969-1972 246 99 147 .402
Kansas City Kings (NBA)
Cousy, Bob Bob Cousy 1972-1973 104 42 62 .404
9 Young, Draff Draff Young 1973 3 0 3 .000
10 Johnson, Phil Phil Johnson 19731978 340 155 185 .456 6 2 4 .333 1974–75 Allenatore dell'anno NBA [23]
11 Staverman, Larry Larry Staverman 1978 45 18 27 .400 [24]
12 Fitzsimmons, Cotton Cotton Fitzsimmons 19781984 492 248 244 .504 26 9 17 .346 1978–79 Allenatore dell'anno NBA [25]
13 McKinney, Jack Jack McKinney 1984 9 1 8 .111 [26]
Johnson, Phil Phil Johnson 19841987 201 81 120 .403 3 0 3 .000 [23]
Sacramento Kings (NBA)
14 Reynolds, Jerry Jerry Reynolds 1987 60 22 38 .367
15 Russell, Bill Bill Russell 1987–1988 58 17 41 .293 [27]
Reynolds, Jerry Jerry Reynolds 19881990 110 34 76 .309
16 Motta, Dick Dick Motta 19901991 161 48 113 .298 [28]
17 Hughes, Rex Rex Hughes 1991–1992 57 22 35 .386 [29]
18 St. Jean, Garry Garry St. Jean 19921997 395 159 236 .403 4 1 3 .250 [30]
19 Jordan, Eddie Eddie Jordan 19971998 97 33 64 .340 [31]
20 Adelman, Rick Rick Adelman 19982006 624 395 229 .633 69 34 35 .493 [32]
21 Musselman, Eric Eric Musselman 2006–2007 82 33 49 .402 [33]
22 Theus, Reggie Reggie Theus 20072008 106 44 62 .415
23 Natt, Kenny Kenny Natt 2008–2009 58 11 47 .190 [34]
24 Westphal, Paul Paul Westphal 20092012 171 51 120 .298 [35]
25 Smart, Keith Keith Smart 20122013 141 48 93 .340 [36]
26 Malone, Michael Michael Malone 20132014 106 39 67 .368 [37]
27 Corbin, Tyrone Tyrone Corbin 2014–2015 28 7 21 .250 [38]
28 Karl, George George Karl 20152016 112 44 68 .393 [39]
29 Joerger, Dave Dave Joerger 20162019 326 98 148 .398 [40]
30 Luke Walton 20192021 161 68 93 .422 [41]
31 Alvin Gentry 20212022 65 24 41 .369 [42]
32 Mike Brown 2022 164 94 70 .573 7 3 4 .429 2022–23 Allenatore dell'anno NBA

Premi e riconoscimenti individuali

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All-NBA First Team

All-NBA Second Team

All-NBA Third Team

  1. ^ Alex Kramers, Making Of: Kings New Logos, Sacramento Kings, 27 aprile 2016. URL consultato il 22 gennaio 2018.
  2. ^ Sacramento Kings Reproduction and Usage Guideline Sheet (JPG), su mediacentral.nba.com, NBA Properties, Inc.. URL consultato il 22 gennaio 2018.
  3. ^ Stojakovic « The Game I Love.
  4. ^ 2002 NBA Western Conference Finals - Lakers vs Kings - Full series - torrent[collegamento interrotto].
  5. ^ HoopsHype - NBA Players - Chris Webber.
  6. ^ Copia archiviata, su joeiverson.com. URL consultato il 29 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2009).
  7. ^ Tyreke Evans joins Oscar Robertson, Michael Jordan, LeBron James with historic feat - Sacramento Sports.
  8. ^ KINGS: "HERE WE RISE" Introducing the Sacramento Kings 2010-11 Campaign.
  9. ^ Cowbell Kingdom.com - A Sacramento Kings Blog (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2011).
  10. ^ Suns Complete Sign-and-Trade for Isaiah Thomas | Phoenix Suns, in Phoenix Suns. URL consultato il 23 giugno 2017.
  11. ^ Kings and Jimmer Fredette Agree to Buyout | Sacramento Kings, in Sacramento Kings. URL consultato il 23 giugno 2017.
  12. ^ a b Vinto quando la squadra si chiamava Rochester Royals
  13. ^ Titolo vinto quando la squadra si chiamava Rochester Royals
  14. ^ I titoli 1948-1949 e 1951-1952 sono stati vinti quando la squadra si chiamava Rochester Royals e giocava nella Western Division (Regular Season)
  15. ^ Il titolo 1978-1979 è stato vinto quando la squadra si chiamava Kansas City Kings e giocava nella Midwest Division
  16. ^ I titoli 1946, 1947, 1948 sono stati vinti quando la squadra si chiamava Rochester Royals
  17. ^ I titoli 1946-1947 e 1947-1948 sono stati vinti quando la squadra si chiamava Rochester Royals
  18. ^ Sacramento Kings Career Leaders.
  19. ^ Lester Harrison Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  20. ^ Tom Marshall Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  21. ^ Charles Wolf Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  22. ^ Jack McMahon Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  23. ^ a b Phil Johnson Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  24. ^ Larry Staverman Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  25. ^ Cotton Fitzsimmons Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  26. ^ Jack McKinney Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  27. ^ Bill Russell Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  28. ^ Dick Motta Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  29. ^ Rex Hughes Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  30. ^ Garry St. Jean Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  31. ^ Eddie Jordan Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  32. ^ Rick Adelman Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 18 novembre 2008.
  33. ^ Eric Musselman Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 20 novembre 2008.
  34. ^ Kenny Natt Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 28 aprile 2010.
  35. ^ Paul Westphal Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato l'8 gennaio 2012.
  36. ^ Keith Smart Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 18 dicembre 2012.
  37. ^ Mike Malone Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 17 aprile 2014.
  38. ^ Tyrone Corbin Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 12 febbraio 2015.
  39. ^ George Karl Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 12 febbraio 2015.
  40. ^ Dave Joerger Coaching Record, in basketball-reference.com, Sports Reference LLC. URL consultato il 9 maggio 2016.
  41. ^ Luke Walton Coaching Record, su Basketball-Reference.com. URL consultato il 22 novembre 2021.
  42. ^ Alvin Gentry Coaching Record, su Basketball-Reference.com. URL consultato il 22 novembre 2021.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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