Lucrezia Bianchi
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Lucrezia Bianchi (Bologna, ... – ...; fl. XVII secolo) è stata una pittrice italiana attiva nel XVII secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia di Baldassare Bianchi, fu allieva di Francesco Stringa e si perfezionò nella bottega di Elisabetta Sirani[1]. Lavorò per la duchessa di Modena per la quale eseguì vari dipinti.[2][3] Realizzò quadri anche per privati (Luigi Crespi indica «dame romane») e «molti di essi sono state portati in Inghilterra».[4]
Caduta nell'oblio, le sue opere esistenti sono ancora in fase di ricerca.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bianchetti - Balducci 1673 (PDF), in Il Seicento, p. 147. URL consultato il 22 luglio 2021.
- ^ Bianchi, Lucrezia, in Benezit Dictionary of Artists, Oxford University. URL consultato il 22 luglio 2021.
- ^ Pellegrino Antonio Orlandi 1753, p. 355.
- ^ Luigi Crespi 1769, p. 65.
- ^ Patricia Rocco 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pellegrino Antonio Orlandi, Abecedario pittorico del M.R.P. Pellegrino Antonio Orlandi, bolognese, contenente le notizie de' professori di pittura, scoltura, ed architettura, Napoli, Nicolò e Vincenzo Rispoli, 1753.
- Irina Niculescu, Il mito della pittrice Elisabetta Sirani. Un'artista da conoscere, in Orizzonti culturali italo-romeni, n. 9, anno X, settembre 2020, ISSN 2240-9645 .
- Luigi Crespi, Vite de' pittori Bolognesi non descritte nella Felsina pittrice, Roma, Stamperia di Marco Pagliarini, 1769, p. 65, SBN IT\ICCU\RMRE\001937.
- Patricia Rocco, The Devout Hand: Women, Virtue, and Visual Culture in Early Modern Italy, McGill-Queen's Press - MQUP, 2017, p. 205, ISBN 9780773552197.
- Antonio di Paolo Masini, Bologna perlustrata. Con aggiunta inedita del 1690, eredi di Vittorio Benacci, 1690. (Aggiunta ripubblicata in A. Arfelli, "Bologna perlustrata" di Antonio di Paolo Masini e l'"Aggiunta" del 1690, in L'Archiginnasio, LII, 1957, p. 228)