Maria Emma Alaimo
Maria Emma Alaimo (Aragona, 8 gennaio 1906 – Palermo, 12 giugno 1997) è stata una bibliotecaria e saggista italiana: prima donna a dirigere una biblioteca pubblica in Sicilia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La sua famiglia si stabilisce a Palermo nel 1914, dove frequenta le scuole. Dopo il Liceo ‘Garibaldi’ si iscrive alla Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Palermo, dove si laurea nel 1929, con una tesi su Luigi d’Eredia, relatore Giovanni Alfredo Cesareo. Inizia poi a insegnare lettere al Liceo classico dell’Istituto San Rocco dal 1930 e lavora contemporaneamente come coadiutrice presso la Biblioteca comunale di Palermo[1], senza rinunciare all’insegnamento. Dopo averne retto, per incarico, la direzione dal 1935, ne diventa la direttrice, per concorso, nel 1938, mantenendo il ruolo fino al 31 dicembre 1970.
È la prima donna in Sicilia che ricopre tale ruolo in una biblioteca pubblica.
Attività professionale
[modifica | modifica wikitesto]Assunta la direzione della Biblioteca, che, dopo la morte del direttore Gioacchino Di Marzo, versava da decenni in una condizione di stasi e difficoltà, ne cura la riorganizzazione e ne promuove l’immagine. Segue i lavori di ricostruzione della Biblioteca danneggiata dall'alluvione del 1931 e dai bombardamenti della II Guerra Mondiale, dedicando particolare attenzione al patrimonio manoscritto e a quello d’interesse storico. Si batte per far divenire la biblioteca sede di un centro regionale d’informazioni bibliografiche[2]. Anticipando di trenta anni le biblioteche pubbliche italiane, imprime alla sua biblioteca la caratteristica di centro culturale cittadino attivando stretti legami con la scuola e l’università e cura relazioni con istituzioni culturali nazionali e biblioteche estere, come quelle di Tiblisi in Georgia e la Biblioteca Lenin di Mosca[3].
A partire dagli anni Quaranta, grazie alla sua iniziativa, la Biblioteca è sede di importanti convegni come quelli dedicati a Alessio Di Giovanni o a Giovanni Meli[4], di mostre di codici e documenti come la Mostra di manoscritti in occasione dell'VIII Congresso internazionale di studi bizantini[5], seminari e presentazione di libri[6]. Cura e incrementa le rilevanti collezioni di monete del Nummarium[7] e del Famedio dei siciliani illustri[8][9], una raccolta di dipinti firmati, in alcuni casi, da artisti famosi, che conta oggi più di 370 ritratti, di cui solo 11 di donna, tra cui il suo[10]. Parte dei quadri è raccolta nel ballatoio della Sala di lettura.
Iscritta all’Associazione italiana biblioteche (AIB) almeno dal 1940, dal 1948 ha fatto parte del Comitato regionale della Sezione della Sicilia occidentale, di cui è stata vice-presidente dal 1953 al 1979. Nel 1989 (Congresso di Cefalù) è stata nominata socia onoraria dell’Associazione Italiana Biblioteche[11].
Attività di saggista
[modifica | modifica wikitesto]Autrice di numerosi saggi sulla storia della Biblioteca comunale, sui suoi fondi e sul Famedio, come pure su altre biblioteche. Ha scritto saggi su molti autori, in particolare siciliani come Giovanni Meli, Luigi Natoli, Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, ma anche su bibliotecari come Luigi Boglino e artisti, come lo scultore Benedetto Civiletti. Studia Mariannina Coffa, poetessa di Noto, e anche grandi attrici di teatro siciliane come Mimi Aguglia e Marinella Bragaglia.
È la prima a studiare i carteggi di Enrico Onufrio e Ferdinando Di Giorgi, custoditi ora nella Biblioteca comunale, e si deve a lei la prima ricostruzione della bibliografia di Federico De Roberto[12]. Nel 1950 ha acquisito alla Biblioteca il carteggio di Onufrio e ne ha studiato i contatti con Rapisardi[13]. Ha editato il carteggio tra Ferdinando Di Giorgi e Federico De Roberto[14] e quello tra Paolo Nalli e De Roberto[15].
Nel 1970 ha pubblicato una raccolta di Proverbi siciliani[16], con resa in italiano, raffronto con proverbi toscani e richiamo ai detti dell’antichità. La raccolta ha avuto 5 ristampe, l'ultima nel 2006.
Intensa la sua attività pubblicistica sul Giornale di Sicilia, cui ha collaborato a partire dal 1932, e sulle riviste Politica e Cultura, il Giornale della Domenica[17], l‘Almanacco dei Bibliotecari italiani e il Bollettino d'informazioni dell'AIB.
Ha condotto battaglie per la salvaguardia delle biblioteche e a sostegno di una legge per biblioteche siciliane da parte dell’Assemblea regionale siciliana. Impegnata nella conservazione, tutela, valorizzazione del patrimonio culturale siciliano, ha sempre rimarcato l’importanza dell'istruzione e si è battuta perché le donne cercassero di raggiungere un’indipendenza anche economica[18].
Attività sociale
[modifica | modifica wikitesto]È stata, nel 1951, socia fondatrice dell’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici (ora intitolato a ‘Bruno Lavagnini’) ed ha messo a disposizione uno spazio della Biblioteca comunale come ufficio dell’Istituto prima che questo avesse una sede propria.
È stata Socia corrispondente dell’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Palermo e della Società siciliana per la Storia Patria[19], soppressa nel 1934 e ricostituita nel 1943[20].
Onorificenze e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1954 le è stata conferita la croce di Cavaliere ufficiale e, nel 1969, la Commenda dell’ordine del merito della Repubblica[20]. Tra gli altri premi e riconoscimenti, nel 1971, il Sindaco di Palermo le ha conferito la medaglia d’oro della civica amministrazione[21].
L'associazione FIDAPA (Federazione italiana delle donne nelle arti, professioni e affari) l'ha insignita del premio Zagara d'oro, premio assegnato "a donne che si sano particolarmente distinte nel campo delle attività professionali"[22].
Nel Soroptimist
[modifica | modifica wikitesto]Socia fondatrice del Soroptimist Club di Palermo (16 febbraio 1957), ha per molti anni, preso parte attiva alle sue iniziative. Il 18 maggio 2018 le è stata intitolata la Sala di lettura della Biblioteca comunale nel corso di convegno organizzato dalla Associazione Archivia-donne in relazione[23]. In tale occasione il Soroptimist Club di Palermo ha assegnato una borsa di studio a un giovane artista, allievo dell’Accademia di Belle Arti, autore del suo ritratto, che fa ora parte del Famedio della Biblioteca comunale[24].
Intitolazioni
[modifica | modifica wikitesto]- La Scuola secondaria di I Grado dell'istituto Comprensivo Luigi Capuana di Palermo le è stata intitolata[25].
- la sala di lettura della Biblioteca Leonardo Sciascia di Palermo le è stata intitolata nel 2018[26].
Scritti
[modifica | modifica wikitesto]I suoi scritti sono elencati nel numero luglio-sett. 1989 di BI e Co[21].
Tra i suoi scritti si ricordano
- Le pagine scritte (che si conservano nelle Biblioteche e negli Archivi di Palermo), in Libro di Palermo. Palermo, Flaccovio, 1977, pp. 161-194.
- Antonino Mongitore: chi era e com'era, in A. Mongitore, La Sicilia ricercata nelle cose più memorabili. Palermo-Napoli, Soc. ed. Storia di Napoli e della Sicilia, 1981, pp. XVII-XXXVII .
- La più antica Biblioteca pubblica della Sicilia: Origini, Fasti e Nefasti, Raccolte salienti, in «Archivio storico siciliano». Serie IV, voi. VII , 1981, pp. 241-295.
- Presentazione della Storia della ceramica a Venezia, sapientemente indagata, narrata e illustrata da Anglica Alverà Bortolotto e pubblicata a Firenze in lussuosa edizione Sansoni nel 1981, in «L'Osservatore politico letterario», maggio 1983, pp. 71-82.
- A proposito della diciottesima raccolta di liriche pubblicata da Guglielmo Lo Curzio nel 1983, in «Le Ragioni critiche», XIII , genn.-dic. 1984, pp. 155-162.
- Lettere di Ferdinando Di Giorgi a Federico De Roberto con introduzione e note di M.E. Alaimo. Catania, Biblioteca della Fondazione Verga, 1985.
- Proverbi siciliani, Milano, Martello, 1970; Firenze, Martello-Giunti,1974 (con numerose ristampe).
- Aurelio Navarria e Maria Emma Alaimo, Saggio di una bibliografia di Federico De Roberto, in Cultura siciliana, Palermo, a. I, n. 1, 1960 (ripubbl. e ampl. in A. Navarria, Federico De Roberto. La vita e l’opera, Catania, Giannotta, 1974.
- Paolo Nalli, Lettere a Federico De Roberto, con introd. e note di Maria Emma Alaimo, in «Annali della Fondazione Verga» n. 64 (1985), pp. 121-219.
- Luci ed ombre nella storia del monetiere arabo-normanno custodito dalla Biblioteca comunale di Palermo, in Atti del Congresso internazionale di Studi ruggeriani, Palermo, 1955.
- La poesia del Meli nell'interpretazione di Luigi Sorrento che le attribuisce il merito di aver contribuito al rinnovamento spirituale donde prese l'avvio il risorgimento siciliano, in «l giornale di Sicilia» 28/IV/1940.
- La Biblioteca comunale di Palermo, la sua storia, i suoi fondi, la nobile ambizione che la promosse, in «Accademie e Biblioteclie d'Italia», anno X I V (1940), n. 3.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La Biblioteca comunale è stata intitolata a Leonardo Sciascia l’8 gennaio 2020 Guido Fiorito, La Biblioteca comunale intitolata a Sciascia, su magazine.leviedeitesori.com, 9 Gennaio 2020. URL consultato il 19 novembre 2022.
- ^ Per l’istituzione di un centro regionale d'informazioni bibliografiche presso la Comunale di Palermo, in Atti del Convegno di studi su 'Biblioteche speciali e specializzate', Palermo, Boccone del Povero, 1965.
- ^ Maria Emma Alaimo, lnvito alle biblioteche dell'U.R.S.S., in Bollettino d'informazione, vol. 4, n. 4, 1965.
- ^ Maria Emma Alaimo, Le carte del Meli, in Studi su Giovanni Meli nel II centenario della nascita (1740-1940), Palermo, Palumbo, 1942, pp. 553-576.
- ^ Catalogo pubblicato a Palermo, Tip. De Magistris,1951.
- ^ Carmela Maria Rugolo e Salvatore Tramontana, Conversazione a Palermo: intervista a Maria Emma Alaimo sulla Biblioteca comunale, in Quaderni medievali 13 (1982), pp. 110-128.
- ^ Francesco Sapio Vitrano, Il Nummarium islamico e normanno della Biblioteca comunale di Palermo, Municipio di Palermo, 1975.
- ^ La Biblioteca chiama con questo nome la raccolta di ritratti di personalità siciliane illustri posseduta, il cui primo nucleo di 152 dipinti proviene dal lascito testamentario di Agostino Gallo e che è stato incrementato fino a giorni nostri.
- ^ Salvatore Pedone e Mario Di Liberto, Famedio dei Siciliani illustri, Palermo, Nuova Ipsa, 2021.
- ^ Paola Pottino, Le donne e la storia, in Repubblica, 22 giugno 2019.
- ^ Alaimo, Maria Emma (Emma), in Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo, Associazione italiana biblioteche. URL consultato il 18 novembre 2022.
- ^ Maria Emma Alaimo e Aurelio Navarria, Saggio di una bibliografia di Federico De Roberto, in Cultura siciliana, I, n. 1, 1960.
- ^ M. Emma Alaimo, Malumori carducciani e spigolature rapisardiane inedite, in Letterature moderne IV, n. 5 (1953), pp. 556-561.
- ^ Ferdinando Di Giorgi, Lettere a Federico De Roberto con introd. e note di M.E. Alaimo. Biblioteca della Fondazione Verga, Serie Carteggi, n.1, Catania: Fondazione Verga,1985.
- ^ Paolo Nalli, Lettere a Federico De Roberto, con introd. e note di M.E. Alaimo, in Annali della Fondazione Verga n. 64 (1985), pp. 121-219.
- ^ Maria Emma Alaimo, Proverbi siciliani, 1ª ed., Milano, Martello, 1970.
- ^ edizione SEA di Milano.
- ^ Intervento di Margherita Cottone, M. Emma Alaimo e la battaglia femminile per l'istruzione, al Seminario Donne per i beni culturali in Sicilia. Soprintendenza Archivistica della Sicilia – Archivio di Stato di Palermo, 10 ottobre 2021 Siciliane. Donne al vertice, su cultura.gov.it, 20 ottobre 2021.
- ^ Società siciliana per la storia patria, su storiapatria.com. URL consultato il 21 novembre 2022.
- ^ a b Marinella Fiume, Siciliane, Siracusa, Emanuele Romeo editore, 2006, pp. 361-362.
- ^ a b M. Emma Alaimo (PDF), in BI e Co, lugl.sett. 1989, pp. 4-5.
- ^ Concetta Mineo, Per Emma Alaimo, un altro "lembo" di storia siciliana che se ne va (JPG), su aib.it. URL consultato il 18 novembre 2022.
- ^ ARCHIVIA - donne in relazione, ARCHIVIA - donne in relazione presenta Maria Emma Alaimo, su YouTube, TVM Tele video market, 18 maggio 2018. URL consultato il 18 novembre 2022.
- ^ "ARCHIVIA - donne in relazione presenta Maria Emma Alaimo", su www.comune.palermo.it/, 17 Maggio 2018.
- ^ PLESSO ALAIMO EX VIA DEL FERVORE, su https://www.scuolaluigicapuana.edu.it/. URL consultato il 19 novembre 2022.
- ^ Emma Alaimo, su http://www.soroptimist-palermo.it/. URL consultato il 19 novembre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Simonetta Buttò, Alaimo, Maria Emma (Emmma, in Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo. URL consultato il 18 novembre 2022..
- Ritratti [Emma Alaimo], in «Almanacco dei bibliotecari italian», Roma, Fratelli Piombi,1972, p. 90.
- Carmela Maria Rugolo e Salvatore Tramontana, Conversazione a Palermo: intervista a Maria Emma Alaimo sulla Biblioteca comunale, in «Quaderni medievali 13 (1982), pp. 110-128.
- M. Emma Alaimo socio onorario, in «BI e CO 5 (lug.-set. 1989), pp. 4-5 (con sua bibliografia): https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/alaimo2.pdf.
- Concetta Mineo. Per Emma Alaimo: un altro “lembo” di storia siciliana che se ne va, in «AIB notizie» 9, n. 7 (1997), p. 9: https://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/alaimo1.jpg.
- Filippo Guttuso, Maria Emma Alaimo 1906-1997, in Siciliane. Dizionario biografico, a cura di Marinella Fiume, Siracusa, Romeo, 2006, pp. 361-362.
- Rita Alù, Maria Emma Alaimo prima direttrice della Biblioteca comunale di Palermo, in «Mezzocielo» 159 (estate 2018), p. 16.
- Lissie Tarantino, Ricordo di Emma Alaimo, su soroptimist.it..
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Emma Alaimo, in Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo, Associazione Italiana Biblioteche.
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