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Mauro Bolognini

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Mauro Bolognini ospite al Giffoni Film Festival nel 1990

Mauro Bolognini (Pistoia, 28 giugno 1922Roma, 14 maggio 2001) è stato un regista e sceneggiatore italiano.

Era fratello di Manolo Bolognini.[1][2]

Laureatosi architetto a Firenze, si diplomò in scenografia al Centro sperimentale di cinematografia di Roma, per poi orientarsi verso la regia come aiuto di Luigi Zampa e poi, in Francia, di Yves Allégret e Jean Delannoy. Iniziò l'attività registica segnalandosi tra il 1955 e il 1958 con veri e propri bozzetti di un tardo neorealismo: Gli innamorati (1955), Giovani mariti (1957).

L'incontro con Pier Paolo Pasolini sceneggiatore gli aprì la strada a maggiori ambizioni con film, come La notte brava (1959), Il bell'Antonio (1960), La giornata balorda (1960), anche se l'impegno letterario si stemperò poi troppo spesso in gusto calligrafico con Senilità (1962), Agostino (1962), Bubù (1971), Per le antiche scale (1975), L'eredità Ferramonti (1976). All'atmosfera in costume e al clima pittorico toscano del suo film La viaccia (1961) si riallacciò nel 1970 con Metello, dove la struttura storico-sociale del romanzo di Vasco Pratolini gli consentì un'evocazione equilibrata e solida: la sua migliore.

Tra gli altri suoi film si ricordano: Imputazione di omicidio per uno studente (1972), Libera, amore mio! (1973), pellicola subito ritirata per problemi politici, Fatti di gente perbene (1974), La storia vera della signora dalle camelie (1981), La venexiana (1986), Mosca addio (1987) e La villa del venerdì (1991).

Bolognini si dedicò anche a varie regie liriche, fra le quali Norma di Bellini al Teatro alla Scala di Milano (scene di Mario Ceroli, 1972) e al Teatro Bol'šoj di Mosca (1975), La fanciulla del West di Puccini al Teatro dell'Opera di Roma e Aida al Teatro La Fenice di Venezia, con direttore Giuseppe Sinopoli al suo debutto (1978), Pollicino di Hans Werner Henze (1995) al Teatro Poliziano di Montepulciano.

La tomba del regista presso il cimitero comunale di Pistoia

Mauro Bolognini morì per complicazioni della SLA nella sua abitazione a Roma il 14 maggio 2001 all'età di 78 anni. I funerali religiosi si sono celebrati il 16 maggio nella basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la Chiesa degli artisti a piazza del Popolo, alla presenza dei familiari e di tantissimi volti del cinema italiano; successivamente è stato tumulato nel cimitero comunale di Pistoia.[3]

Mauro Bolognini e Rosanna Schiaffino sul set di La notte brava (1959)

Aiuto regista

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Riconoscimenti

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  • Fu candidato con la Federazione dei Verdi alle elezioni politiche del 1996, nella quota proporzionale della camera, non risultando però eletto.
  • Enzo Siciliano, Bolognini, Mauro, «Enciclopedia del Cinema Treccani», 2003
  • Pier Maria Bocchi, Alberto Pezzotta, Mauro Bolognini, Il Castoro Cinema n. 228, Editrice Il Castoro, 2008, ISBN 9788880334552
  • Moreno Fabbri, Mauro Bolognini. La corruzione con poesia, 'Il Tremisse', anno XXXIV, settembre-dicembre 2009, nº 100, pp. 35–37
  • Andrea Pergolari, Le belle costruzioni hanno fatto il loro tempo. Il cinema di Mauro Bolognini, CSC/Rubbettino, Roma, 2023, ISBN 9788849875041

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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