Onorato Honorati
Onorato Honorati vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Urbania e Sant'Angelo in Vado (1636-1683)[1] |
Nato | 1596 a Jesi |
Nominato vescovo | 19 settembre 1636 da papa Urbano VIII[2] |
Deceduto | 1683 |
Onorato Honorati (Jesi, 1596[3] – 1683[3]) è stato un vescovo cattolico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Onorato, nato dalla nobile famiglia jesina degli Honorati, divenne prelato a Roma, e subito entrò nelle grazie di papa Urbano VIII Barberini, che nel 1636 lo volle primo vescovo della nuova diocesi di Urbania e Sant'Angelo in Vado[3].
Vi svolse una saggia amministrazione e si occupò della complessa questione dell'eredità bibliotecaria di Urbino e Urbania alla morte dell'ultimo duca di Urbino, Francesco Maria II Della Rovere, e notamente ai trasferimenti coatti a Roma[3].
Costruì tre seminari a Urbania, a Sant'Angelo e a Mercatello; celebrò la solenne consacrazione della cattedrale e il primo sinodo diocesano nel 1637[4]. Il vescovo di Rimini, cardinale Marco Gallio, gli affidò per qualche tempo l'amministrazione della propria diocesi quando questi venne inviato come nunzio apostolico a Colonia[4].
Fu anche giureconsulto visitatore apostolico a Milano, Pavia e Novara[1].
Su di lui, un suo postumo familiare Bernardino Honorati pubblicò nel 1788 il De vita et rebus gestis Honorati de Honoratis primi episcopi Urbaniae et Sancti Angeli in Vado[3].
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Tolomeo Gallio
- Vescovo Cesare Speciano
- Patriarca Andrés Pacheco
- Cardinale Agostino Spinola Basadone
- Cardinale Giulio Cesare Sacchetti
- Vescovo Onorato Honorati
La successione apostolica è:
- Vescovo Gerolamo Pellegrini (1645)
- Vescovo Camillo Baldi (1645)
- Vescovo Domenico Cennini (1645)
- Vescovo Francisco Suárez de Villegas, O. Carm. (1649)
- Vescovo Giovanni Mastelloni (1654)
- Vescovo Pietro Frescobaldi (1654)
- Vescovo Paolo Squillanti (1654)
Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Blasonatura: d'argento a tre fasce ondate d'azzurro sormontate da una trangla d'oro, al capo dell'azzurro al giglio d'oro accompagnato da due stelle (6) dello stesso.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Sito ufficiale del Siusa
- ^ (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, pp. 666–667
- ^ a b c d e Sito ufficiale dell'Enciclopedia Treccani
- ^ a b Giuseppe Cappelletti, Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni, Venezia, 1845, vol. III, pp. 411–439
- ^ Onorato Honorati su Araldica Ecclesiastica.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Onorato Honorati, in Catholic Hierarchy.
- Ritratto di Onorato Honorati