Paolo Grilli
Paolo Grilli (Cesena, 3 agosto 1857 – Roma, 16 gennaio 1952) è stato un pittore e scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di famiglia modesta, i suoi primi lavori artistici risalgono agli anni intorno al 1872. A Cesena frequenta la Scuola speciale di disegno per artieri e successivamente (1879) l'Istituto di Belle Arti di Firenze; dopo un breve periodo di perfezionamento a Roma, rientra a Cesena e studia (1882) alla Scuola di pittura di Giovanni Fattori, uno fra i maggiori esponenti del movimento pittorico dei Macchiaioli da cui deriva l'impostazione naturalistica nelle tele del giovane Grilli. Lavora quindi intensamente dipingendo paesaggi, animali e ritratti, ma soprattutto dedicandosi alla scultura civile e funeraria. Con il pittore Anselmo Gianfanti, gli scultori Tullo Golfarelli e Mauro Benini, l'acquafortista Bonavita e altri costituisce nello studio di palazzo Locatelli un piccolo cenacolo di artisti cesenati, accomunati non solo dalle discussioni sugli aspetti ideali e creativi delle rispettive attività ma anche dalle difficoltà quotidiane di sbarcare il lunario.
Dopo aver partecipato a varie mostre, come la cosiddetta "Promotrice" (Società Promotrice delle Belle Arti) a Torino nel 1884 e la V Esposizione Nazionale Artistica di Venezia tenutasi nel 1887, dopo alcuni interventi ornamentali nel Duomo di Cesena per il centenario della morte del papa cesenate Pio VI (1899)[1] e dopo aver contribuito al restauro dell'antico Teatro Giardino di Cesena (oggi Teatro Giuseppe Verdi) dipingendone scenari e decorandone il sipario,[2] nel 1931 si trasferisce per alcuni anni a Roma, dove poi si stabilirà definitivamente nel 1941. Anche qui ottiene notevole successo con le sue opere sia di scultura che di pittura (in particolare ritratti, ma anche paesaggi e soggetti folcloristici), in cui predomina la ricerca del verosimile e, sia pure con qualche concessione al simbolismo alla Segantini, l'aspetto distintivo rimane quello naturalista e verista (ripreso da Domenico Morelli tramite l'amico Gianfanti). Espone a Bari, Bologna e, a Roma, alla seconda Quadriennale Nazionale (febbraio-luglio 1935) e alla Rassegna nazionale delle arti figurative (marzo-maggio 1948).
Sue opere si trovano soprattutto a Roma - al Museo di Roma a palazzo Braschi (Veduta del Tevere a Santa Savina), al Museo Garibaldino al Gianicolo, al Portico di Ottavia, al Museo dei Gessi (Roma sparita), all'Istituto per l'elettronica Guglielmo Marconi, nella chiesa di San Saturnino (San Girolamo) - e a Cesena, nel cui Cimitero Urbano ha realizzato il 65% dei busti marmorei, compreso il bassorilievo dell'amico pittore Anselmo Gianfanti (1906)[3] mentre il teatro Alessandro Bonci conserva due suoi medaglioni con i bassorilievi di Giuseppe Verdi (1906) e di Riccardo Wagner (1913), sotto il porticato del Palazzo Comunale è esposto un altro medaglione marmoreo a ricordo di Giosuè Carducci (1908)[4], di fronte alla Biblioteca Malatestiana si trova un suo monumento in marmo all'illustre medico cesenate Maurizio Bufalini (1883)[5] e ai giardini pubblici il busto del patriota mazziniano Eugenio Valzania (1903).[6] Nella Pinacoteca comunale di Cesena sono inoltre custoditi alcuni dei suoi numerosi ritratti;[7] altre sue opere si trovano nella Casa Museo Renato Serra di Cesena[8] e al Cimitero monumentale di Forlì.
Di tante altre opere s'è persa traccia o sono rimaste solo immagini fotografiche.
A Cesena il comune gli ha intitolato il piazzale antistante il Cimitero Urbano che, come detto, custodisce moltissime sue sculture marmoree.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Dipinti
[modifica | modifica wikitesto]Paesaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Studio Cesena (1882) - olio su cartone, cm 30x44
- Borgo Cesariano, Cesena (1887) - olio su cartone, cm 26x38
- Roma sparita (1900) - olio su tela, cm 73x110
- Collina dei cappuccini, Cesena (1900) - olio su cartone, cm 46x32
- Paesaggio sul fiume Savio, Cesena (1905) - olio su tela, cm 95x59
- Le lavandaie (1925) - olio su tela, cm 105x66
- Paesaggio col Savio (1930) - olio su tela, cm 137x66
- Villa Borghese (1931) - olio su tela, cm 105x76
- Rimini (1932) - olio su tela, cm 107x52
- Paesaggio sul fiume Savio, Cesena (1936) - olio su cartone, cm 44x30
- Le fornaci di Cesena (1936) - olio su tela, cm 65x105
- Villa Borghese (1936) - olio su tela, cm 72x51,5
Ritratti
[modifica | modifica wikitesto]- Ritratto di Cino Mori (1882) - olio su tela, cm 60x50
- La contadina (1882) - olio su tela, cm 79x58
- Ritratto di fanciulla (1888) - olio su tavoletta, cm 45x35
- Ritratto di fanciulla (1888) - olio su tela, cm 45x30
- Uomo con sigaro (1888) - olio su tela, cm 63x48
- Ritratto di donna (1909) - olio su tela, cm 55,5x41
- Zia Dirce col gatto (1915) - olio su tela, cm 110x80
- Autoritratto (1928) - olio su tela, cm 55x63
Sculture
[modifica | modifica wikitesto]- Maurizio Bufalini (1883)
- Eugenio Valzania (1903)
Musei in cui sono esposte le sue opere
[modifica | modifica wikitesto]- Museo Fattori di Livorno
- Pinacoteca comunale di Cesena
- Casa Museo Renato Serra (Cesena)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Anne Markham Schulz, Giambattista and Lorenzo Bregno. Venetian sculpture in the High Renaissance, Cambridge, Cambridge University Press, 1991. ISBN 0-521-38406-0. Cfr. le pagine dedicate all'Altare del Corpus Domini nel Duomo di Cesena, tradotte in italiano, sul sito della Diocesi di Cesena-Sarsina Archiviato il 6 febbraio 2015 in Internet Archive., p. 4.
- ^ il Cittadino, giornale della Domenica, n. 46 (XX), del 15 novembre 1908, pp. 2-3.
- ^ Si possono vedere la tomba della famiglia Ghini («cappella in stile gotico, decorata e dipinta da Paolo Grilli»), su Il Savio, n. 24, del 12 novembre 1899, e il volume sul Cimitero urbano di Cesena edito dal Comune di Cesena nel 1970: vol. 2, Pietro Vaenti, "Catalogo delle opere d'arte".
- ^ "XVI febbraio", su il Cittadino, giornale della Domenica, n. 7 (XX), del 16 febbraio 1908, p. 1.
- ^ Il monumento a Maurizio Bufalini è però attribuito a Cesare Zocchi da Amilcare Zavatti, "Vicende edilizie nel circondario della Biblioteca Malatestiana", in Biblioteca Malatestiana, Relazione per l'anno 1925, Cesena, Stabilimento tipografico Moderno, 1926, pp. 31-54.
- ^ Bruno Castagnoli, "Paolo Grilli" Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., su È rumagnôl, n. 10 (IV), ottobre 2012, p. 10. Grilli aveva già realizzato un altro busto di Eugenio Valzania nel 1889 per la sua tomba al Cimitero Urbano (il Cittadino, giornale della Domenica, n. 24 (I), del 10 novembre 1889, p. 3).
- ^ Paolo Grilli alla Pinacoteca comunale di Cesena Archiviato il 30 marzo 2013 in Internet Archive..
- ^ "Successo per l'apertura speciale di Casa Museo Renato Serra", su Sesto Potere Archiviato il 4 aprile 2015 in Internet Archive. del 9 dicembre 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Malesci, Catalogo generale dell'opera di Giovanni Fattori.
- Raffaele De Grada, Itinerario umano dell'arte, Firenze, Parenti, 1957.
- Tiziano Panconi, "Giovanni Fattori, non soltanto un problema di formazione", in Antologia dei macchiaioli. La trasformazione sociale e artistica nella Toscana di metà Ottocento, Massa e Cozzile, MediArte, 1999. ISBN 88-7781-247-8.
- Tiziano Panconi (a cura di), Il nuovo dopo la Macchia; origini e affermazione del naturalismo toscano - opere note e nuove scoperte, Pisa, Pacini, 2009. ISBN 978-88-6315-135-0.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Grilli, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- Sito su Paolo Grilli del nipote, su web.tiscali.it.