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Patrimoni dell'umanità dell'Armenia

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I patrimoni dell'umanità dell'Armenia sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Armenia, che è divenuta parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 5 settembre 1993, come uno degli stati successori dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche[1].

Al 2020 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono tre, mentre quattro sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito iscritto nella lista è composto dai monasteri di Haghpat e Sanahin, inseriti nel 1996, durante la ventesima sessione del comitato del patrimonio mondiale. Quattro anni dopo, nella ventiquattresima sessione, il primo sito è stato esteso e sono stati inseriti gli altri due patrimoni armeni: la cattedrale e le chiese di Echmiadzin con il sito archeologico di Zvartnots e il monastero di Geghard e l'Alta Valle dell'Azat. Tutti i siti sono considerati culturali, secondo i criteri di selezione.

Siti del Patrimonio mondiale

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Foto Sito Luogo Tipo Anno Descrizione
Monasteri di Haghpat e Sanahin Haghpat, Sanahin Culturale
(777; ii, iv)
1996-2000 Questi due monasteri bizantini nella regione di Tumanyan risalenti al periodo di prosperità durante la dinastia Kiurikiana (dal X al XIII secolo) furono importanti centri di apprendimento. Sanahin era rinomata per la sua scuola di miniatori e calligrafi. I due complessi monastici rappresentano la più alta fioritura dell'architettura religiosa armena, il cui stile unico si è sviluppato da una fusione di elementi dell'architettura ecclesiastica bizantina e l'architettura vernacolare tradizionale della regione caucasica[2].
Cattedrale e chiese di Echmiadzin e sito archeologico di Zvartnots Echmiadzin, Zvartnots Culturale
(1011; ii, iii)
2000 La cattedrale e le chiese di Echmiadzin e i resti archeologici di Zvartnots illustrano graficamente l'evoluzione e lo sviluppo del tipo di chiesa armena a cupola centrale a croce, che ha esercitato una profonda influenza sullo sviluppo architettonico e artistico della regione[3].
Monastero di Geghard e Alta Valle dell'Azat Gaghard, Goght Culturale
(960; ii)
2000 Il monastero di Geghard contiene una serie di chiese e tombe, la maggior parte delle quali scavate nella roccia, che illustrano l'apice dell'architettura medievale armena. Il complesso di edifici medievali è inserito in un paesaggio di grande bellezza naturale, circondato da alte falesie all'ingresso della Valle dell'Azat[4].

Siti candidati

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Foto Sito Luogo Tipo Anno Descrizione
Sito archeologico della città di Dvin Hnaberd Culturale
(8; ii, iii, vi)
25/08/1995 Il sito presenta prove d'insediamento dal secondo millennio a.C. e fu sede di una fortezza nel VI secolo a.C. Il re Chosroes II costruì un palazzo sul sito, quando servì come capitale dell'Armenia e successivamente come sede del catholicos. Servì anche come centro amministrativo regionale per l'Impero sassanide e i califfi di Baghdad. Le strutture scavate coprono l'intera storia del sito fino alla sua distruzione da parte dei Mongoli nel XIII secolo[5].
Basilica e sito archeologico di Ereruyk Anipemza Culturale
(10; iii, iv, vi)
25/08/1995 La basilica di Ereruyk del IV-V secolo, che è costruita su un poggio roccioso solcato da grotte, è uno dei primi monumenti cristiani in Armenia. A seguito di un terremoto nel XVII secolo, la chiesa sopravvisse sostanzialmente come un rudere circondato dai resti archeologici di edifici monastici e secolari[6].
Monastero di Noravank e alta valle dell'Amaghu Yeghegnadzor Misto
(13; i, iii, vi, vii, ix)
25/08/1995 Noravank è raggiungibile attraverso una gola rocciosa ed è situata in uno scenario spettacolare nella valle dell'Amaghu, circondata da falesie calcaree rosse e grigie. Gli edifici monastici risalgono al XIII secolo e si distinguono per l'originalità della loro forma, in particolare quelli costruiti dall'architetto Momik. La valle contiene anche importanti complessi di grotte[7].
Monasteri di Tatev e Tatevi Anapat e aree adiacenti della valle del Vorotan Tatev Misto
(14; i, ii, iv, vi, vii, ix)
25/08/1995 Il monastero di Tatev è situato in alto sul lato della gola del Vorotan, la gola più grande dell'Armenia, profonda qui 850 metri. Gli edifici monastici sono protetti su due lati da dirupi e sugli altri due lati da mura difensive. Gli edifici del complesso di Tatev risalgono dal IX al XIII secolo e il monastero di Tatevi Anapat, sul fondo della valle, risale al XVII secolo. Questa zona della Valle del Vorotan è di notevole interesse geologico[8].
  1. ^ a b (ENFR) Armenia, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  2. ^ (ENFR) Monasteries of Haghpat and Sanahin, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  3. ^ (ENFR) Cathedral and Churches of Echmiatsin and the Archaeological Site of Zvartnots, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  4. ^ (ENFR) Monastery of Geghard and the Upper Azat Valley, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  5. ^ (ENFR) The archaeological site of the city of Dvin, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  6. ^ (ENFR) The basilica and archaeological site of Yererouk, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  7. ^ (ENFR) The monastery of Noravank and the upper Amaghou Valley, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.
  8. ^ (ENFR) The monasteries of Tatev and Tatevi Anapat and the adjacent areas of the Vorotan Valley, su whc.unesco.org. URL consultato il 16 dicembre 2020.

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