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Plazas de soberanía

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Plazas de soberanía spagnole.

Plazas de soberanía ("piazze, posti di sovranità") è il termine che storicamente (secoli XIX e XX) si è dato ai possedimenti spagnoli nel Maghreb (in contrapposizione a quello che costituiva il protettorato spagnolo in Marocco). Attualmente non hanno alcun tipo di connotazione coloniale, ma unicamente amministrativa.

Le due maggiori sono in realtà città autonome (simili alle comunità autonome della Spagna), con competenze maggiori a quelle del municipio (possono decretare regolazioni esecutive), ma minori rispetto a quelle di una comunità autonoma (non hanno camere legislative propriamente dette). Nel linguaggio corrente il termine di plaza de soberanía si usa a stento per Ceuta e Melilla. Le tre minori sono invece isolotti situati vicino alla costa settentrionale del Marocco, senza popolazione civile e direttamente amministrate dal Governo spagnolo.

Le cinque plazas sono parte dell'Unione europea. Quando nel 1956 la Spagna abbandonò il Protettorato e riconobbe l'indipendenza del Marocco, non lasciò i posti di sovranità dal momento che non furono mai parte del protettorato. Attualmente i territori spagnoli adiacenti alle coste del Marocco sono rivendicati dagli irredentisti come parte del Grande Marocco.

Ne esistono cinque, divise in maggiori e minori.

Le maggiori sono:

Le minori sono:

Oltre a queste anche la piccola e disabitata isola di Perejil, situata vicino alla città di Ceuta e a pochi metri dalla costa marocchina, per la quale nel 2002 vi è stata una prova di forza tra Spagna e Marocco; è stata denominata da allora come una plaza de soberanía, sebbene storicamente non sia mai stata altro che una terra di nessuno. Similmente anche l'isola di Alborán è stata investita del titolo di plaza de soberanía, sebbene anch'essa storicamente non lo sia mai stata.

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  1. ^ Società geografica italiana, Bollettino della Società geografica italiana, Società geografica italiana, 2005. URL consultato il 19 giugno 2024.

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