Quarentinha

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Quarentinha
NazionalitàBrasile (bandiera) Brasile
Calcio
RuoloAttaccante
Termine carriera1970
Carriera
Giovanili
194?-1950Paysandu
Squadre di club1
1950-1952Paysandu? (1)
1953Vitória? (1)
1954-1956Botafogo? (5)
1956Bonsucesso? (10)
1956-1964Botafogo? (179)
1964-1965Vitória? (0)
1965-1966Unión Magdalena39 (26)
1966Deportivo Cali39 (11)
1967Atlético Junior29 (7)
Nazionale
1959-1963Brasile (bandiera) Brasile13 (14)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Waldir Cardoso Lebrêgo, meglio noto come Quarentinha (Belém, 15 settembre 1933Rio de Janeiro, 11 febbraio 1996), è stato un calciatore brasiliano, attaccante prolifico dotato di un potente mancino. È il maggior marcatore della storia del Botafogo con 313 gol all'attivo e quarto per numero di presenze con 447 partite giocate. In carriera mise a segno complessivamente 488 reti.

Quarentinha nacque a Belém da padre originario di Barbados ed ebbe sette fratelli. Il genitore fu calciatore e cessata l'attività agonistica intraprese la carriera di mercenario.

Ai tempi in cui militava nel Botafogo Quarentinha firmò dei contratti scarsamente remunerativi e così, anche per non aver programmato il periodo post-calcistico, dopo essersi ritirato lavorò anche come scaricatore di porto presso Itajaí e successivamente prestò servizio per la Companhia Estadual de Gás do Rio de Janeiro. Qui, nel 1984, fu accusato di aver rubato della benzina, venendo poi assolto. Nonostante le non agiate condizioni economiche visse un'esistenza dignitosa[1].

Morì a Rio de Janeiro nel 1996, all'età di sessantadue anni, a causa di un'insufficienza cardiaca.

Iniziò la carriera nel Paysandu - squadra nella quale militò anche il padre Luís Gonzaga Lebrêgo detto "Quarenta", da cui il soprannome "Quarentinha" (piccolo Quarenta) - e a sedici anni divenne già titolare. Dopo un passaggio al Vitória Bahia, durante il quale conquistò il titolo di campione statale e cannoniere, fu acquistato nel 1954 dal Botafogo. Nel 1956 fu ceduto in prestito al Bonsucesso a causa di divergenze con i dirigenti dovute allo scarso rendimento e si piazzò secondo nella classifica cannonieri, convincendo così i vertici del Botafogo a puntare ancora su di lui.

Tornato al Fogão strinse un ottimo rapporto col tecnico João Saldanha, il quale lo trattò come un figlio e gli affidò anche la fascia di capitano, in un periodo in cui ciò risultava essere inusuale per un giocatore di colore. Quarentinha non celebrava mai le sue marcature, ritenendo che segnare fosse semplicemente il suo dovere, provocando però l'irritazione della torcida. In realtà tale atteggiamento fu dettato da un carattere particolarmente timido. Fu anche spesso oggetto delle burle del compagno di squadra ed amico Garrincha, che gli attribuì i soprannomi di "Cabeção" e "Cabeçudo" in riferimento alle dimensioni della sua testa. Col club alvinegro vinse per tre volte il campionato carioca (1957, 1961, 1962), due Rio-São Paulo (1962, 1964) e si aggiudicò il primo posto nella classifica cannonieri del carioca per tre anni consecutivi: 1958 (diciannove gol), 1959 (venticinque) e 1960 (ancora venticinque). Riuscì per quattro volte a segnare quattro gol nella stessa partita.

Tornato al Vitória nel 1964 a causa di una nuova rottura coi dirigenti del Botafogo - accusati di ipocrisia, vinse quello stesso anno il Campionato Baiano, successo bissato anche la stagione seguente. Successivamente giocò in Colombia, dove vestì la maglia di tre diversi club nell'arco di altrettante stagioni. Durante questa parentesi fu soprannominato "El Maestro Quarentinha". Chiuse la carriera nel 1970, disputando il Campionato Catarinense.

Con la Nazionale brasiliana (1959-1963) giocò diciannove match e mise a segno diciassette gol (una delle migliori medie realizzative della storia della squadra), senza però mai disputare un Mondiale. In occasione di una partita giocata in Portogallo e in predicato di essere convocato per la competizione iridata del 1962 si procurò una contusione al menisco del ginocchio destro, pregiudicando così la sua partecipazione. L'incidente al ginocchio lo minò a tal punto che successivamente non fu più in grado di riproporsi ai livelli precedenti. Il gol più importante con la selezione verdeoro fu segnato nella gara di ritorno della Taça Bernardo O'Higgins, contro il Cile, rete decisiva per la vittoria per 1-0.

Cronologia presenze e reti in nazionale[2][3]

[modifica | modifica wikitesto]
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Brasile
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
17-9-1959 Rio de Janeiro Brasile Brasile (bandiera) 7 – 0 Cile (bandiera) Cile Coppa Bernardo O'Higgins 2
20-9-1959 San Paolo del Brasile Brasile Brasile (bandiera) 1 – 0 Cile (bandiera) Cile Coppa Bernardo O'Higgins 1
29-4-1960 El Cairo Rep. Araba Unita Rep. Araba Unita (bandiera) 0 – 5 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole 2
1-5-1960 Alessandria d'Egitto Rep. Araba Unita Rep. Araba Unita (bandiera) 1 – 3 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole -
6-5-1960 El Cairo Rep. Araba Unita Rep. Araba Unita (bandiera) 0 – 3 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole 2
10-5-1960 Copenaghen Danimarca Danimarca (bandiera) 3 – 4 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole 2 Ufficiale per la CBF, non per la DBU
30-4-1961 Asunción Paraguay Paraguay (bandiera) 0 – 2 Brasile (bandiera) Brasile Coppa Oswaldo Cruz -
3-5-1961 Asunción Paraguay Paraguay (bandiera) 2 – 3 Brasile (bandiera) Brasile Coppa Oswaldo Cruz 1
21-4-1963 Lisbona Portogallo Portogallo (bandiera) 1 – 0 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole -
24-4-1963 Bruxelles Belgio Belgio (bandiera) 5 – 1 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole 1
12-5-1963 Milano Italia Italia (bandiera) 3 – 0 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole -
17-5-1963 El Cairo Rep. Araba Unita Rep. Araba Unita (bandiera) 0 – 1 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole 1
19-5-1963 Tel-Aviv Israele Israele (bandiera) 0 – 5 Brasile (bandiera) Brasile Amichevole 2
Totale Presenze 13 Reti (26º posto) 14
Vitória: 1953, 1957, 1964, 1965
Botafogo: 1957, 1961, 1962
Botafogo: 1962, 1964
  1. ^ Ha detto la moglie «Avevamo due immobili e denaro per vivere degnamente», vedi Por que jamais haverá outro artilheiro como Quarentinha? Archiviato il 28 agosto 2009 in Internet Archive.
  2. ^ Seleção Brasileira
  3. ^ Seleção Brasileira
  • (PT) Rafael Casé, "Quarentinha: o artilheiro que não sorria", Editora Livros de Futebol, 2008.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN91086541 · LCCN (ENn2009214140