Quinto Antistio Advento Postumio Aquilino
Quinto Antistio Advento Postumio Aquilino | |
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Console dell'impero romano | |
Nome originale | Quintus Antistius Adventus Postumius Aquilinus |
Nascita | metà anni 120 Thibilis |
Morte | ? |
Coniuge | Novia Crispia |
Figli | Lucio Antistio Burro |
Gens | Antistia |
Madre | Antonia Prisca |
Legatus legionis | VI Ferrata (160-161?) II Adiutrix (162-165) |
Consolato | 166 (luglio-agosto).[1] |
Legatus Augusti pro praetore | Arabia (165-167) Germania inferiore (170/1-?) Britannia (173-176) |
Quinto Antistio Advento Postumio Aquilino, in latino Quintus Antistius Adventus Postumius Aquilinus, (Thibilis, metà anni 120 – ...), è stato un politico, senatore e militare romano del II secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Antistio, nato verso la metà degli anni 120, era un homo novus e veniva da Thibilis in Numidia. Ricoprì la carica di quattuorvir viarum curandarum, quella di tribuno militare nella Legio I Minervia, iniziando così la carriera senatoria come questore nella provincia di Macedonia. In seguito fu tribuno della plebe, legato nella provincia d'Africa e pretore. Come legatus legionis della VI Ferrata fu in Syria Palaestina e dal 162, come legatus della legio II Adiutrix, partecipò alla guerra partica, dove ricevette alte decorazioni militari (coronis murali vallari aurea hastis puris tribus vexiillis duobus).[2]
Probabilmente dal 165 al 167, Antistio fu governatore della Arabia Petraea (legatus Augusti pro praetore).[2] In questa provincia è citato in un'epigrafe di Bostra per un'onorificenza[3] e in una a Gerasa per sua moglie[4]. Nella prima epigrafe Antistio è indicato come consul designatus,[5] nella seconda come console;[6] così si può supporre che abbia rivestito il suo consolato come suffectus, di incerta datazione, in absentia. Probabilmente l'anno fu il 166 (luglio-agosto).[1]
Più tardi Antistio fu curator operum locorumque publicorum, responsabile per l'edilizia pubblica a Roma. Come legatus Augusti at praetenturam Italiae et Alpium expeditione Germanica dovette respingere nell'Italia settentrionale delle tribù germaniche nel corso delle guerre marcomanniche.[7] Dal 170 circa fu governatore della provincia Germania inferior[8] e dal 173 al 176 della Britannia.[9]
Antistio fu anche fetialis, probabilmente fin dal tempo del suo consolato.[7]
Si sposò con Novia Crispia[10] e fu il padre del console del 181, Lucio Antistio Burro.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Laura Astarita, Avidio Cassio, Roma 1983, Edizioni di Storia e Letteratura.
- Bengt E. Thomasson: Fasti Africani, Senatorische und ritterliche Ämter in den römischen Provinzen Nordafrikas von Augustus bis Diokletian, Paul Aströms Förlag, Stockholm 1996, p. 110 segg, ISBN 91-7042-153-6.
- Andreas Krieckhaus: Senatorische Familien und ihre patriae (1./2. Jahrhundert n. Chr.). Kovač, Hamburg 2006, ISBN 3-8300-1836-3, pp. 116–126.
- PIR² A 754
- Epigrafe da Thibilis: AE 1893, 88.
- Epigrafe da Bostra: CIL III, 92.
- Epigrafe da Gerasa: Supplementum epigraphicum Graecum 7, 822.
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