Raubasina
Raubasina | |
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Nome IUPAC | |
estere metilico dell'acido (19α)-16,17-dideidro- 19-metilossayohimban- 16-carbossilico | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C21H24N2O3 |
Massa molecolare (u) | 352,43 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 207-589-5 |
Codice ATC | none |
PubChem | 251561 |
DrugBank | DBDB15949 |
SMILES | CC1C2CN3CCC4=C(C3CC2C(=CO1)C(=O)OC)NC5=CC=CC=C45 |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale |
Dati farmacocinetici | |
Escrezione | Renale e fecale |
Indicazioni di sicurezza | |
La raubasina (conosciuta anche come ajmalicina o δ-yohimbina) è un alcaloide contenuto in varie specie di Rauwolfia, ed in particolare in Rauwolfia serpentina, ma anche nella Mitragyna speciosa e nel Catharanthus roseus.[1][2][3] È dotata di azione vasodilatatrice che si manifesta con aumento dell'irrorazione periferica e con lieve ipotensione. In Italia il farmaco è venduto dalla società Laboratorio Farmaceutico S.I.T. con il nome commerciale di Lamuran nella forma farmaceutica di confetti contenenti 20 mg di principio attivo, gocce al 2% e fiale da 10 mg.
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]L'azione vasodilatatrice della molecola sarebbe da attribuire ad almeno tre componenti: la prima ad un'azione rilassante diretta sulla muscolatura liscia dei vasi arteriosi; la seconda ad un'azione simpaticolitica, cioè ad un effetto bloccante sui recettori adrenergici (azione alfa-1-antagonista); infine ad un effetto centrale con inibizione dei centri vasomotori bulbari.
Per quanto riguarda l'azione alfa-1-antagonista è necessario tenere presente che il composto agisce come un antagonista dei recettori α1-adrenergici, manifestando però un'azione preferenziale sui recettori α2-adrenergici: questo può spiegare gli effetti di tipo ipotensivo piuttosto che ipertensivo.[4][5][6]
Il farmaco possiede anche una certa azione di tipo antiaggregante piastrinico.[7][8]
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]Dopo somministrazione per os la raubasina viene adeguatamente assorbita dal tratto gastrointestinale. La concentrazione plasmatica di picco (Cmax) viene raggiunta in 30-60 minuti. Le concentrazioni restano elevate per alcune ore (circa 8), quindi declinano gradualmente. La biodisponibilità si aggira intorno al 59%.[9] La somministrazione per via endovenosa permette il raggiungimento del picco plasmatico in soli 15 minuti. Il composto si distribuisce nei diversi fluidi corporei e tessuti biologici, in particolare nei reni, polmoni, cuore e cervello: tutti organi caratterizzati da un'importante vascolarizzazione. Ragguardevoli anche le concentrazioni raggiunte nella milza. L'eliminazione dall'organismo avviene attraverso l'emuntorio renale e le feci.[10][11]
Tossicologia
[modifica | modifica wikitesto]Studi sperimentale condotti sul cane, una specie animale ritenuta molto più sensibile dell'uomo alle azioni ed alla tossicità della raubasina, hanno evidenziato che i dosaggi tollerati erano equivalenti a dosi pari a circa 30 volte quelle normalmente utilizzate a scopo terapeutico nell'uomo.
Usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]Il composto trova impiego nella terapia delle arteriopatie periferiche,[12][13][14]
dell'angina pectoris,[15]
dell'arteriosclerosi cerebrale.[16][17][18]
È efficace anche nelle affezioni del sistema venoso. Sembra svolgere un'azione favorevole sugli edemi da frattura.
In associazione con almitrina ha dimostrato efficacia nel trattamento del deterioramento cognitivo nei pazienti anziani ed in coloro con una storia personale di insulti ischemici cerebrali.[19][20][21][22][23]
Controindicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmaceutica. Il suo impiego è sconsigliato negli stati morbosi in cui le condizioni circolatorie fanno ritenere inopportuno un aumento del lavoro cardiaco (ad esempio nelle gravi cardiopatie, insufficienza cardiaca scompensata, gravi forme di stenosi valvolare). Nei casi di scompenso cardiaco è opportuno prima attivare un trattamento digitalico, sfruttando l'effetto inotropo del glicoside, e solo successivamente far seguire la terapia con raubasina associando i due farmaci.
Dosi terapeutiche
[modifica | modifica wikitesto]La molecola può essere somministrata per via orale o per via parenterale. La posologia è diversa a seconda che si tratti di affezioni del sistema venoso o del sistema arterioso umano. Nel primo caso si impiegherà un basso dosaggio, da 20 a 40 mg al giorno per via orale, nel secondo caso un dosaggio più elevato associando talora la somministrazione per via endovenosa a quella orale (30–60 mg al giorno per via orale e 10–20 mg al giorno per via parenterale).
Gravidanza e allattamento
[modifica | modifica wikitesto]La raubasina è controindicata durante i primi tre mesi di gravidanza. Nei trimestri successivi ed in donne che allattano al seno il farmaco può essere somministrato solo dopo un'attenta valutazione dei benefici attesi per la donna, in rapporto ai rischi potenziali per il feto od il neonato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ G. Kroneberg, K. Graf; W. Overbeck, [Combined effects of the Rauwolfia alkaloids reserpine and raubasine]., in Naunyn Schmiedebergs Arch Exp Pathol Pharmakol, vol. 228, n. 1-2, 1956, pp. 169-71, PMID 13334602.
- ^ WG. Kurz, KB. Chatson; F. Constabel; JP. Kutney; LS. Choi; P. Kolodziejczyk; SK. Sleigh; KL. Stuart; BR. Worth, Alkaloid Production in Catharanthus roseus cell cultures VIII., in Planta Med, vol. 42, n. 1, Mag 1981, pp. 22-31, DOI:10.1055/s-2007-971541, PMID 17401876.
- ^ F. León, E. Habib; JE. Adkins; EB. Furr; CR. McCurdy; SJ. Cutler, Phytochemical characterization of the leaves of Mitragyna speciosa grown in U.S.A., in Nat Prod Commun, vol. 4, n. 7, Lug 2009, pp. 907-10, PMID 19731590.
- ^ J. Roquebert, P. Demichel, Inhibition of the alpha 1 and alpha 2-adrenoceptor-mediated pressor response in pithed rats by raubasine, tetrahydroalstonine and akuammigine., in Eur J Pharmacol, vol. 106, n. 1, Ott 1984, pp. 203-5, PMID 6099269.
- ^ J. Roquebert, Selectivity of raubasine stereoisomers for alpha 1- and alpha 2-adrenoceptors in the rat., in Arch Int Pharmacodyn Ther, vol. 282, n. 2, Ago 1986, pp. 252-61, PMID 3021076.
- ^ P. Demichel, P. Gomond; J. Roquebert, alpha-Adrenoceptor blocking properties of raubasine in pithed rats., in Br J Pharmacol, vol. 77, n. 3, Nov 1982, pp. 449-54, PMID 6128043.
- ^ M. Cattaneo, A. D'Angelo; PM. Mannucci; F. Pareti; S. Vanasia; . Viganò, [Effect of raubasine and pipratecol on platelet aggregation and on the platelet release reaction]., in Clin Ter, vol. 92, n. 4, Feb 1980, pp. 359-68, PMID 6108818.
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- ^ A. Marzo, P. Ghirardi; MA. Parenti; L. Merlo; G. Marchetti, [Plasma levels and biliary and urinary elimination of raubasine, dehydroergocristine and dihydroergotamine after venous administration in anesthetized dogs]., in Boll Soc Ital Biol Sper, vol. 51, n. 11, Giu 1975, pp. 684-6, PMID 816365.
- ^ A. Marzo, P. Ghirardi; MA. Parenti; L. Merlo; G. Marchetti; L. Cavalca; E. Omboni; T. Pignataro; A. Ligresti, Pharmacokinetics of a combination of raubasine, dihydroergocristine and dihydroergotamine in dogs and human beings., in Farmaco Prat, vol. 36, n. 4, Apr 1981, pp. 173-97, PMID 6785104.
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- ^ W. Yang, M. Liu; J. Teng; Z. Hao; B. Wu; T. Wu; GJ. Liu, Almitrine-Raubasine combination for dementia., in Cochrane Database Syst Rev, n. 3, 2011, pp. CD008068, DOI:10.1002/14651858.CD008068.pub2, PMID 21412915.
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