Renato Valentini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Renato Valentini
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza172 cm
Peso75 kg
Sci alpino
SpecialitàDiscesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata
SquadraFiamme Gialle[1]
Termine carriera1970
 

Renato Valentini (Villa Rendena, 24 ottobre 1946Tione di Trento, 2 giugno 2016) è stato uno sciatore alpino italiano.

Carriera sciistica

[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1946 a Javrè di Villa Rendena, entrò nella nazionale italiana a diciott'anni[2]; sciatore polivalente con maggior propensione alle prove veloci[3], debuttò in campo internazionale in occasione dell'Internationalen Adelbodner Skitage 1965 (Adelboden, 3-4 gennaio), classificandosi 12º in slalom gigante[4], ed esordì in Coppa del Mondo il 9 gennaio 1967 nelle medesime località e specialità (27º)[5], terza gara della stagione inaugurale del circuito.

L'anno dopo prese parte ai X Giochi olimpici invernali di Grenoble 1968, sua unica presenza olimpica e iridata, arrivando 28º nella discesa libera e non completando lo slalom gigante; nella stessa stagione vinse il Trofeo delle Cinque Nazioni disputato a Garmisch-Partenkirchen, superando Jean-Claude Killy per un centesimo di secondo[2][3]. In Coppa del Mondo ottenne il miglior piazzamento il 9 febbraio 1969 a Cortina d'Ampezzo in discesa libera (15º)[6] e prese per l'ultima volta il via il 1º febbraio 1970 a Garmisch-Partenkirchen nella medesima specialità (33º)[7]; si ritirò durante quella stessa stagione 1969-1970 e disputò le sue ultime gare internazionali in occasione del Memorial Michel Bozon (Chamonix, 28 febbraio-1 marzo), classificandosi 18º nella discesa libera, 5º nello slalom speciale e 3º nella combinata[8].

Altre attività

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro aprì un negozio di abbigliamento e attrezzature sportive a Madonna di Campiglio, assieme all'altro ex sciatore azzurro Franco Vidi, e fu anche allenatore di sci alpino in Trentino; morì nel 2016, a 69 anni, dopo una lunga malattia[2][3].

Campionati italiani

[modifica | modifica wikitesto]

Campionati italiani juniores

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

A lui è intitolato il Memorial Renato Valentini, gara giovanile del comitato trentino della Federazione italiana sport invernali[10].

  1. ^ Marco Grassi (a cura di), Gli esordi: Speciale Campionati italiani 1969 (PDF), in Sciatori d'epoca. Storia della Valanga azzurra, vol. 2, n. 24/25. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  2. ^ a b c Elena Baiguera Beltrami, Campiglio è in lutto per Renato Valentini, su giornaletrentino.it, Trentino, 4 giugno 2016. URL consultato il 25 febbraio 2025.
  3. ^ a b c d (EN) Renato Valentini, su olympedia.org. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) 03-04.01.65. Adelboden (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) 08-09.01.67. Adelboden (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  6. ^ (EN) 07-08.02.69. Cortina d’Ampezzo (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  7. ^ (EN) 01.02.70. Garmisch (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  8. ^ (EN) 28.02.70. Chamonix (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  9. ^ L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di discesa maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2021. URL consultato il 25 febbraio 2024.
    L’albo d’oro del gigante maschile nei Campionati Italiani Assoluti, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 25 marzo 2023. URL consultato il 25 febbraio 2024.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di slalom maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 23 marzo 2021. URL consultato il 25 febbraio 2024.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di combinata maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 28 marzo 2021. URL consultato il 25 febbraio 2024.
  10. ^ Memorial Renato Valentini, su fisitrentino.it. URL consultato il 25 febbraio 2024.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]