Rosazzo
Rosazzo | |
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Dettagli | |
Stato | Italia |
Regione | Friuli-Venezia Giulia |
Resa (uva/ettaro) | 8,0 t/ha |
Resa massima dell'uva | 70% |
Titolo alcolometrico naturale dell'uva | 11,5% |
Titolo alcolometrico minimo del vino | 12,0% |
Estratto secco netto minimo | 19,0 g/l |
Riconoscimento | |
Tipo | DOCG |
Istituito con decreto del | 30/11/2011 |
Gazzetta Ufficiale del | nº 295 del 20 dicembre 2011 |
Vitigni con cui è consentito produrlo | |
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MiPAAF - Disciplinari di produzione vini[1] |
Il Rosazzo è un vino DOCG prodotto nella provincia di Udine[1]
Zona di produzione
[modifica | modifica wikitesto]Parte del territorio dei comuni di San Giovanni al Natisone, Manzano e Corno di Rosazzo tutti in provincia di Udine
Vitigni con cui è consentito produrlo
[modifica | modifica wikitesto]- Friulano: per almeno il 50%;
- Sauvignon: dal 20% al 30 %;
- Pinot bianco e/o Chardonnay: dal 20 al 30%;
- Ribolla gialla: fino al 10%.
- Possono concorrere altri vitigni con uve a bacca bianca, idonei alla coltivazione per la provincia di Udine, presenti nei vigneti fino ad un massimo del 5%.[1]
Tecniche produttive
[modifica | modifica wikitesto]- I nuovi impianti ed i reimpianti dovranno avere una densità non inferiore ai 4 000 ceppi/ettaro.
- Nella vinificazione e nell'affinamento è consentito l'uso di botti in legno.
- Tutte le operazioni di vinificazione e imbottigliamento debbono essere effettuate nel territorio dei comuni di San Giovanni al Natisone, Manzano e Corno di Rosazzo, nonché nei comuni a questi confinanti.[1]
Informazioni sulla zona geografica
[modifica | modifica wikitesto]La zona di produzione del "Rosazzo" è compresa nella parte meridionale della DOC "Friuli Colli Orientali". I suoi terreni sono di origine eocenica: marne ed arenarie che, alternandosi, danno luogo al cosiddetto "flysch", localmente chiamato “ponca" (termine friulano per “marna”) e di conseguenza sono del tipo franco limoso argilloso a reazione mediamente alcalina. Hanno un contenuto in calcare totale abbastanza basso mentre il calcare attivo è nella norma.[1]
contenuto di azoto | scarso |
contenuto di potassio | medio-basso |
contenuto di fosforo | scarsissimo |
contenuto di calcio | molto elevato |
contenuto di magnesio | medio |
rapporto Carbonio/Azoto | medio (equilibrio tra mineralizzazione ed umificazione della sostanza organica del terreno). |
capacità di scambio cationico | medio/bassa |
Questo tipo di terreno, anche a causa di una sua scarsa permeabilità, è soggetto ad erosione superficiale a causa della pioggia. Per evitare frane e smottamenti[2], i viticoltori debbono ricorrere a costosissimi lavori di consolidamento (terrazzamenti, muretti di sostegno) che richiedono anche una assidua manutenzione.[1]
Dal punto di vista climatico, nel periodo vegetativo (1º aprile - 31 ottobre) si riscontrano i seguenti dati:
- temperatura media = 18,6 °C
- somma termica = 1834 °Cd
- precipitazioni medie = 915 mm
- mese più piovoso = settembre (156 mm)
- mese più secco = giugno (111 mm).[1]
Questi valori risultano mediamente più favorevoli rispetto a quelli di altre DOP della provincia.[1]
Caratteristiche organolettiche
[modifica | modifica wikitesto]- colore: giallo paglierino più o meno intenso;
- odore: caratteristico, delicato;
- sapore: secco, armonico, vinoso;
- acidità totale minima: 4,0 g/l;
- acidità volatile massima: 19 mEq/l.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'Abbazia di Rosazzo costruita tra il 1068 ed il 1070, è il perno intorno a cui, da sempre, ruota la produzione enologica della zona. In essa sono anche conservati i documenti che ne descrivono l'evoluzione nel corso dei secoli. In uno di questi, datato 20 gennaio 1341, si legge: «Il Patriarca Bertrando minaccia la scomunica ad alcune persone, le quali, dopo aver occupato una selva dell'Abbazia di Rosazzo, non volevano piantare le viti» Nel 1420 questo territorio è inglobato ne' La Serenissima Repubblica di Venezia. Questo è determinante per l'incremento della esportazione e la diffusione del Rosazzo nel mondo. Nel 1483, Marin Sanudo nel suo "Itinerario per la terra ferma" racconta che «...cavalcando per monti si arriva a la Badia di Rosazzo el quale è un castelletto situato sopra un monte... Qui è perfettissimi vini… et, ut dicitur, ivi sono li mior de Italia». Nel 1595 Bacci in “De naturali vinorum historia” ricorda che il Rosazzo era bevuto anche alla mensa imperiale perché i tedeschi lo apprezzavano alla stregua di quanto facessero gli antichi romani per il Falerno. E Gaspari, nel 1976 commenta: «l'allargamento delle zone agrarie collinari si diresse verso le colture che maggiormente potevano trarre profitto dalle particolari condizioni climatiche e pedologiche di questi terreni: i vigneti e i frutteti in coltura promiscua si inserirono prepotentemente nel paesaggio boschivo di queste colline».[1]
Precedentemente all'attuale disciplinare questa DOCG è stata più volte modificata:
- Approvato sottozona della DOC "Colli Orientali del Friuli" con DPR 20.07.1970
- Approvato DOCG con DM 14.10.2011 G.U. 249 - 25.10.2011[1]
Abbinamenti consigliati
[modifica | modifica wikitesto]Particolarmente indicato per i piatti di pesce, eccellente con i risotti di verdure, carni bianche e formaggi. Va servito a una temperatura di 14-15 °C.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Provincia, stagione, volume in ettolitri