Samuel Jaffe Ashkenazi
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Samuel Jaffe ben Isaac Ashkenazi (... – Costantinopoli, 1590 circa) è stato un rabbino turco, ebreo talmudista e commentatore del Midrash, fu rabbino della comunità di Costantinopoli.[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Jaffe studiò presso il talmudista Joseph Leib. In anzianità, suo figlio Joseph fu nominato a succedergli. La rinomanza di Jaffe sta nella produzione di un commentario esaustivo di tutta la Midrash Rabbah,[3] rivelando una profonda conoscenza della letteratura relativa.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Yefeh Mareh (Costantinopoli, 1587; Venezia 1590), esposizioni degli aggadot del Talmud gerosolimitano (Yerushalmi). Nella prefazione Jaffe spiega che era suo scopo interpretare gli aggadot del Yerushalmi "perché sono molto simili agli aggadot del Midrash Rabbah in stile e linguaggio";[4]
- Yefeh To`ar, commentario alla Midrash Rabbah:Genesi (Venezia, 1597–1606); Esodo (Venezia, 1597); Levitico (Costantinopoli, 1648; Wilmersdorf, 1714, con prefazione del nipote);
- Yefeh Einayim, parte I (Venezia, 1631), discorsi omiletici sulle porzioni settimanali della Torah;
- Yefeh Anaf (Francoforte sull'Oder, 1696), commentario di Rut Rabbah, Ester Rabbah e Lamentazioni Rabbah:
- Yefeh Kol (Smirne, 1739), commentario del Cantico dei cantici Rabbah;
- Tikkun Soferim (Livorno, 1789), glosse sulle formule dei documenti di Moses Almosnino. I suoi responsa, Beit Din Yafeh, rimangono tuttora in manoscritto.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Samuel Jaffe Ashkenazi, in Jewish Encyclopedia, New York, Funk & Wagnalls, 1901-1906.
- ^ a b "JAFFE, SAMUEL BEN ISAAC ASHKENAZI", voce della Jewish Virtual Library
- ^ L'edizione è consultabile per intero su Commons, cliccando su questa immagine e poi scorrendo le rispettive pagine.
- ^ Midrash Rabba o Midrash Rabbah usualmente si riferisce ad una parte o a tutto l'insieme dei Midrashim aggadici, testi esegetici ebraici del Tanakh (Bibbia ebraica), e che in genere hanno il termine "Rabbah" (in ebraico רבה?, "grande") come parte dei rispettivi titoli.
- ^ a b Fonti della Encyclopaedia Judaica (2008): Azulai, 1 (1852), 175, nr. 110; Benjacob, Ozar, 228 (nn. 364, 366, 369), 668 (nr. 865); Zunz, Vortraege, 99n.; S. Wiener, Kohelet Moshe (1893–1918), 610–2; Rosanes, Togarmah, 2 (1938), 58f.; 3 (1938), 40segg.