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Sarmazia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Mappa della Sarmazia (circa 100 a.C.)

Sarmazia (in latino Sarmatia) è il nome attribuito dai Romani ad una porzione di terre dell'Europa orientale, attuali Ucraina e circondario federale meridionale della Russia, e dell'Asia occidentale, comprese tra il Mar Nero ed i fiumi Don e Volga, abitate originariamente dai Sarmati.

La Sarmazia europea ed asiatica secondo una mappa del 1770.
Lo stesso argomento in dettaglio: Nomi latini di regioni.

Se i confini della Sarmatia mutarono nel corso dei secoli ampliandosi ad occidente, con la penetrazione delle genti sarmatiche fino al Danubio ed alle province romane di Pannonia inferiore e Mesia superiore, ad oriente rimasero sempre sfumati. A ovest la regione era infatti limitata dal corso del fiume Danubio e dai Carpazi; a sud, sempre dal Danubio e dalle coste settentrionali del Mar Nero, a contatto con il Limes romano, la lunga frontiera settentrionale dell'Impero romano che si estendeva dal Mare del Nord al Mar Nero. A nord e nord-ovest, la Sarmatia era limitata dalla Germania Magna, mentre ad est, invece, il suo territorio proseguiva indefinitamente fino al Caucaso ed ai territori della Scizia.

Lo stesso argomento in dettaglio: Sarmati.

L'area che sarebbe stata identificata dai Romani con il nome di Sarmatia fu abitata da popolazioni sarmatiche e scitiche, stanziate soprattutto nelle aree occidentali e meridionali. Di queste ricordiamo brevemente:

  • i Roxolani, i quali si insediarono nei territori occupati dagli Sciti a nord e a nord ovest del Mar Nero (tra il III secolo a.C. ed il II d.C.) e con essi, in un primo momento, stabilirono un rapporto di alleanza. Quando questo rapporto venne meno i Sarmati conquistarono i territori degli Sciti assoggettando la popolazione al loro potere.
  • gli Iazigi, che si insediarono nei territori a ovest dei Daci, a sud dei Germani e sia a est sia a nord del Danubio tra il III secolo a.C. e il II d.C.
  • gli Aorsi dei quali pur sapendosi poco, è probabile fossero stanziati nei pressi del regno del Bosforo a sud-est degli Alani.
  • gli Alani, i quali si insediarono ad est del Mar Nero a nord del Caucaso e degli Aorsi e qui ci vengono descritti dai Romani come allevatori di cavalli. Furono la popolazione Sarmatica di più lunga durata, in parte si convertirono al cristianesimo ortodosso nel IX secolo, combatterono contro i Mongoli prima, e accanto ad essi poi (una serie di tombe, forse di guerrieri Alani cristiani è stata rinvenuta in una necropoli mongola in Corea), gli Alani rimasti si stabilirono sul Caucaso occidentale, dove subirono una più o meno forte influenza turca ed islamica nel XVI-XVII secolo, e poi un processo di parziale russificazione tra il tardo '700 ed i giorni nostri. Attualmente sono noti come Osseti.
Il limes lungo i confini della Pannonia superiore e inferiore, con il tracciato sarmatico (tratteggiato sulla destra) della cosiddetta diga del Diavolo.

Al tempo dell'imperatore Augusto sappiamo dalle sue Res gestae divi Augusti che:

(LA)

«31. [...] Nostram amic[itiam petie]run[t] per legat[os] Bastarnae Scythaeque et Sarmatarum qui sunt citra flumen Tanaim et ultra reges. Albanorumque rex et Hiberorum e[t Medorum].»

(IT)

«31. [...] Chiesero la nostra amicizia per mezzo di ambasciatori i Basrani, gli Sciti e i re dei Sarmati che abitano al di qua e al di là del fiume Tànai[1], e i re degli Albani, degli Iberi e dei Medi

Sappiamo che ai tempi dell'imperatore romano, Marco Aurelio, quest'ultimo voleva fare dei territori compresi nell'arco carpatico tra Dacia e Pannonia inferiore una nuova provincia chiamata Sarmatia.

Sembra che sotto Costantino I, o forse anche un secolo e mezzo prima, si provvide alla costruzione di tutta una serie di terrapieni al di là del Danubio, nella pianura ungherese, per allentare la pressione di Goti e Gepidi lungo i territori degli alleati Iazigi, "appoggiati" alla vicina frontiera pannonica. Questo sistema di fortificazioni viene oggi comunemente chiamato: "Diga del Diavolo" e partiva di fronte ad Aquincum per poi seguire parallelamente il fiume Tisza, alla sua sinistra, e raggiungere la fortezza legionaria di Viminacium.

  1. ^ Τἀναἵς (Tanais in latino) era il nome greco arcaico del fiume Don oltre al nome di una colonia greca (fondata nel III secolo a.C., ma l'area era visitata dai greci fin dal VII secolo) situata proprio in corrispondenza della foce del fiume.

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