Septem pagi
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Il termine Septem pagi (il cui significato per Plutarco era "le sette parti"[1], ma che dovrebbe significare i "sette villaggi/abitati") indica i territori ad ovest dell'isola Tiberina che Romolo ottenne dai Veienti dopo aver sbaragliato l'esercito nemico ed averlo inseguito fin sotto le mura di Veio. Si racconta infatti che al termine delle ostilità[2] Romolo poté sottrarre alla città etrusca di Veio i territori dei Septem pagi e quelli delle Saline,[3] in cambio di una tregua della durata di cento anni.[1][4] Questi patti vennero incisi su una stele, come ci tramanda Dionigi di Alicarnasso.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Plutarco, Vita di Romolo, 25, 5.
- ^ Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, I, 2.
- ^ Andrea Carandini, Roma. Il primo giorno, Roma-Bari 2007, p.99.
- ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 15.
- ^ Dionigi di Alicarnasso, II, 55.6.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Dionigi di Alicarnasso, Antichità romane, II.
- Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, I.
- Livio, Ab Urbe condita libri, I.
- Plutarco, Vita di Romolo.
- Fonti storiografiche moderne
- Andrea Carandini, Roma. Il primo giorno, Roma-Bari 2007.