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Stadio Enrico Patti

Coordinate: 45°26′53.02″N 8°36′43.24″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Stadio Enrico Patti
Via Alcarotti
L'ingresso dello stadio in via Alcarotti; al centro, il mercato.
Informazioni generali
StatoItalia (bandiera) Italia
UbicazioneVia Francesco Alcarotti 2, I-28100 Novara
Inizio lavori1931
Inaugurazione1931
ProprietarioComune di Novara
Intitolato aEnrico Patti
Informazioni tecniche
Posti a sedere2 030
Pista d’atleticaRimossa
Mat. del terrenoerba
Dim. del terreno105 x 66 m
Uso e beneficiari
CalcioSparta Novara (1931-1990, 1998-)[1]
Novara (1931-1976)
Football americanoLancieri Novara (1984-1989)
Mappa di localizzazione
Map

Lo stadio Enrico Patti (conosciuto anche come "stadio di via Alcarotti") è il secondo stadio sportivo di Novara, concesso in uso alla Sparta Novara ed è stato lo stadio del Novara per 46 anni.

Agli inizi del '900 a Novara si giocarono le prime partite di calcio nello spazio noto come Prato della Fiera, ma il primo vero campo da calcio fu tracciato nel 1912 nell'allora via Lombroso, oggi inglobata in via Costantino Porta e via Gnifetti.

Il terreno fu donato dall'allora presidente del Novara ingegner Guido Beldì ed inaugurato il 3 novembre 1912 con la signora Beldì, moglie del presidente, la madrina che ruppe la tradizionale bottiglia di spumante contro una delle porte[2].

Nell'occasione fu giocata la partita di campionato tra Novara e Torino, conclusasi con il risultato di 1-2 con doppietta di Mosso III per la squadra di Pozzo e rete di Meneghetti per i padroni di casa[2].

Il primo vero stadio di Novara venne costruito all'inizio degli anni trenta poco distante dal primo. La struttura architettonica era quella dell'epoca fascista e lo stadio venne chiamato, come altri del tempo, Stadio Littorio o Stadio del Littorio. Venne inaugurato il 20 settembre 1931 con la partita di campionato di Serie B Novara-Cagliari 1-0 con rete del novarese Rizzotti al 27' del secondo tempo.[3]

Il Novara occupò i locali posti sotto un lato della tribuna usandoli come propria sede, la Sparta Novara portò la sede della società sotto le gradinate di fronte alla tribuna (via Nicolao Sottile). E nel 1933 anche la Società Ginnastica Pro Novara spostò la propria sede da via Barazzuolo 12 (ora via Marconi) ai locali posti sotto l'altro lato della tribuna, con la creazione di una palestra sia per la ginnastica che per la scherma.

Lo stadio ha ospitato anche due incontri della Nazionale B, nel primo dei quali esordì in maglia azzurra Silvio Piola e finì sul tabellino dei marcatori mettendo a segno due reti.

Evento extrasportivo nel periodo bellico

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Lo stesso argomento in dettaglio: Eccidio dell'ospedale psichiatrico di Vercelli.
Prelevamento di prigionieri dallo stadio

Sul finire della seconda guerra mondiale i partigiani ridussero lo stadio “Littorio” a campo di concentramento. I membri della “colonna Morsero”, capitanata dal capo della provincia di Vercelli Michele Morsero e formata da più di 1.000 persone, in fuga dalla città con l'intenzione di raggiungere Novara per poi dirigersi verso il ridotto della Valtellina, vennero fermati il 27 aprile dalle colonne partigiane presso Castellazzo Novarese. Dopo una trattativa, si arresero il 28 aprile e furono trasferiti a Novara; essendo piene le prigioni del Castello Sforzesco, i partigiani decisero di sistemare i prigionieri allo stadio. Per vendetta i prigionieri distrussero ciò che trovarono nelle loro “celle”, come gli archivi cartacei del Novara, della Sparta Novara e della Pro Novara. Dei circa 1 300 iniziali, al termine dei dieci giorni previsti per l'uso del campo, molti erano fuggiti e altri furono portati a Vercelli ed uccisi. Il 10 maggio lo stadio venne liberato e bonificato.[4]

Ritorno allo sport

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L'ultima partita disputata prima dei fatti di fine aprile 1945 avvenne l'8 aprile e fu l'11ª di andata del Torneo Benefico Lombardo, Novara–Gallaratese 4-1. Bonificato dagli eventi bellici, venne ribattezzato in Stadio Comunale. La ripresa dell'attività calcistica avvenne il 27 maggio con l'incontro tra Novara e Meda (7-0 per il Novara), valido come 3ª di ritorno dello stesso torneo).

Le caratteristiche di questo impianto erano: capienza 21 000 spettatori, dimensioni del terreno di gioco 110 x 70 metri.[5] Fu sede e campo di gioco del Novara fino al gennaio del 1976, quando venne inaugurato lo stadio "comunale di viale Kennedy" successivamente chiamato stadio Silvio Piola. La società novarese vi giocò i suoi primi 12 campionati di Serie A e 25 campionati di serie B, vide 3 promozioni dalla Serie B (1936, 1938, 1947) e 2 dalla Serie C (1965, 1970).

L'ultima partita del Novara si disputo per il campionato di Serie B l'11 gennaio 1976 e fu Novara-Sambenedettese 0-0, mentre l'ultima rete degli azzurri fu realizzata da Ennio Fiaschi al 36' durante la partita Novara-Brindisi terminata con il risultato di 1-0 e disputata il 5 gennaio 1976. Ha continuato ad utilizzarlo la Sparta Novara, la quale ha spostato la propria sede sotto la tribuna.

Lo stadio ha ospitato vari eventi extra sportivi e concerti musicali. Il 20 luglio 1988 ospitò il concerto di Luca Carboni nel corso del suo tour 1987-1988. Si disputano anche partite di calcio giovanile.

Oggi la capienza è stata ridotta a 2 030 spettatori e sono state rimosse entrambe le curve. Il terreno di gioco è 105 x 66 metri. Il 5 giugno 2004 lo stadio è stato intitolato al fondatore della Società Sportiva Sparta Enrico Patti "maestro di sport e di vita"[6].

È stato utilizzato dal 1984 al 1989 dalla squadra di football americano Lancieri Novara.

Il 21 giugno 2003 vi si è disputato il II NWC Bowl, vinto dai Rhinos Milano sui Chargers Novi Ligure col punteggio di 35-12.

Incontri internazionali

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Data Incontro Risultato[7] Competizione
2 aprile 1933 Italia (bandiera) Italia B-Svizzera (bandiera) Svizzera B 5 - 0 Amichevole
5 aprile 1936 Italia (bandiera) Italia B-Svizzera (bandiera) Svizzera B 2 - 0 Amichevole

Il 21 aprile del 1932 si disputò una partita amichevole benefica tra due “caffè” della città, il “Bertani” ed il “Novara”; contemporaneamente a Novara si trovava la ballerina Joséphine Baker, reduce da uno spettacolo al Teatro Coccia la sera precedente. La famosa “vedette” diede il calcio d'inizio e assistette alla partita.[8][9]

Il 15 settembre 1946 si disputò un incontro amichevole di calcio tra Sparta Novara ed il Grande Torino, in occasione del 20º anniversario della società novarese. Per la cronaca, vinsero i campioni granata 6-2 con reti di: Menti II 20'(T), Ferraris II 30' (T), Menti II 51' (T), Cavigioli 53' (S), Banelli 55' (S), Mazzola 60' (T), Gabetto 89' (T), Loik 90' (T).

  1. ^ La Società Sportiva Sparta Novara disputò per otto stagioni, dal 1990 al 1998, il Campionato Interregionale (dal 1992 Campionato Nazionale Dilettanti) giocando le partite casalinghe allo stadio Silvio Piola di Novara e al comunale di Cerano per la temporanea inagibilità dello stadio Enrico Patti, sede storica della società fin dall'inaugurazione del 1931.
  2. ^ a b La Stampa di lunedì 4 novembre 1912 p. 4 in "La prima giornata delle gare eliminatorie del Campionato italiano del foot-ball", su archiviolastampa.it.
  3. ^ 1976: il nuovo stadio sognando la serie “A” (PDF), su panathlon-novara.it.
  4. ^ tuttostoria.net, https://web.archive.org/web/20160617204724/http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=656 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2016).
  5. ^ La Raccolta completa degli Album Panini, 1971-1972.
  6. ^ 2004: intitolato a Enrico Patti lo stadio comunale di Novara (PDF), su panathlon-novara.it. URL consultato il 20 febbraio 2014.
  7. ^ Italy B - International Results, su rsssf.com.
  8. ^ Accadde a Novara (a cura di Gianfranco Capra).
  9. ^ Società Ginnastica Pro Novara, 1881-1981 Cento anni di sport nella società ginnastica Pro Novara, Novara, Edito a cura della Banca Popolare di Novara, 1981, p. 76.
  • Gianfranco Capra, Lo sport e la guerra. Novara 1940-1945, Quaderni novaresi, Novara, Zen Iniziative, 2006.
  • Società Ginnastica Pro Novara, 1881-1981 Cento anni di sport nella società ginnastica Pro Novara, Novara, Edito a cura della Banca Popolare di Novara, 1981.
  • La raccolta completa degli Album Panini, La Gazzetta dello Sport, 1970-1971, 1971-1972, 1972-1973, p. 74, 1974-1975, p. 18.

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